Mad Sonja, un esperimento fallito
Mad Sonja, un esperimento fallito
Nella storia editoriale ci sono grandi successi e grandi flop.
Non esistono solo storie e personaggi indimenticabili, ma anche tantissimi che vengono abbandonati dopo pochi numeri o che non hanno vissuto le aspettative degli autori.
Le premesse in entrambi casi erano buone, idee interessanti, trama avvincente, personaggi con caratteristiche uniche,ottima grafica.
Ma succede che questo non basti a salvare una storia.
Perché? Possono concorrere tanti fattori, tra cui un pubblico non pronto alla novità, o mancanza di coraggio degli stessi autori, o una storia all’apparenza forte, ma che già dai primi numeri mostra le sue mancanze.
E quest’ultimo è il caso di Man Sonja.
Mad Sonja e il potenziale non usato
Non vi ricordate Mad Sonja? Non vi preoccupate, è normale.
Breve avventura editoriale della Greyhound Studios e pubblicata dalla Disney, la serie si è interrotta col 6° volume nel novembre 2009.
E non è possibile trovare ristampe.
Ma cosa è successo? Le intenzioni erano di creare una nuova eroina, capace di stare al passo con le ben più famose W.I.T.C.H, e di replicarne se possibile il successo. Il target dichiarato era la fascia femminile dai 12 ai 15 anni.
La protagonista, Sonja, era forte e fragile allo stesso tempo, e le giovani lettrici potevano entrare in empatia con lei.
Sonja è una ragazza orfana che viveva con la zia materna, vittima di misteriosi incubi ricorrenti, a causa dei quali teme di poter essere giudicata pazza dai suoi coetanei.
Mad Sonja, un esperimento fallito
Il potenziale c’era, parlare di esclusione e paura di non essere accettati dagli altri, il coraggio di trovare il modo di esprimere chi si è, la storia inizialmente pareva interessante, con quella punta di mistero che rende tutto più accattivante.
Ma non è bastato.
Gli autori hanno temporeggiato, coll’effetto di svelare futuri triangoli e future coppie, senza entrare nel vivo della storia.
Il mistero dietro gli incubi di Sonja non è stato svelato, né quello dietro la sua famiglia. Sono state lasciate molte domande in sospeso, tra cui si poteva fare di più?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Collaboratrice, futura storica dell’arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.
