Il Joker, gli altri villain e i “matti” che fanno paura
Il Joker è uno degli antagonisti più memorabili di sempre, questo nemmeno i detrattori di Batman possono negarlo.
E non solo lui! In generale, gli antagonisti di Batman si distinguono per la loro originalità e per la loro spiccata personalità: Harley Quinn, Poison Ivy, Catwoman, Riddler… La lista è davvero lunga e faremmo notte se dovessimo parlare di ognuno di loro nel dettaglio.
Di sicuro, sotto questo punto di vista la Dc ha un vantaggio nei confronti della Marvel, che a parte qualche eccezione non ha creato molti villain davvero iconici.
Quanti di voi si sono realmente affezionati, tanto per fare un esempio, a Thanos, che ha partorito uno dei “piani malvagi” più stupidi di sempre?
Loki e Venom sono l’eccezione, non la regola. (Sarà la tendenza della Dc a non evitare le atmosfere ”cupe” ad averla avvantaggiata, sotto questo aspetto?)
Insomma, antagonisti di Batman come il Joker hanno una marcia in più, un ”edge”, diremmo in inglese (scusate).
Ma questo ”edge” nasconde qualcosa di un po’ più oscuro…
Fateci caso: praticamente tutti i cattivi di Batman sono persone con problemi psichiatrici, chi più chi meno (il Joker molto più del Pinguino, per esempio).
Ognuno di loro è stato ad Arkham asylum, ognuno di loro è classificato come ”matto”.
Tutto ciò non sarebbe un problema se la stigmatizzazione delle malattie mentali non fosse un problema molto, molto reale!
Fare di tutti i villain di Batman delle persone con problemi mentali non è stata una mossa intelligente, soprattutto nel clima attuale di maggiore sensibilizzazione.
Dati alla mano, queste persone non sono più pericolose del normale e non hanno particolari tendenze criminose: anzi, in genere la violenza è perpetrata contro di loro, non da loro, come spesso accade alle persone vulnerabili!
Qualcuno di voi storcerà il naso e penserà a un eccesso di ”politicamente corretto”, o dirà che non bisogna analizzare i fumetti di Batman in questo modo assurdo, ma è importante parlarne.
L’abilismo (cioè la discriminazione nei confronti delle persone fisicamente o mentalmente disabili) è normalizzato nella nostra società.
Non stupisce, quindi, che spesso il villain sia un generico ”matto”.
Non sarebbe venuto il momento di cambiare traiettoria?
Il film di Joker più recente ci ha provato, anche se in modo un tantino goffo, restituendo al protagonista un po’ della sua umanità.
Anche Harley Quinn, psichiatra divenuta complice di Joker e ”frequentatrice” di Arkham, è stata ripresa e rivisitata come molto più che solo una persona instabile, molto prima dello stesso ”Mistah J”.
Il recente fumetto di Tee Franklin per la Dc, Eat. Bang! Kill, presenta i problemi mentali di Harley e Poison Ivy in modo realistico e non giudicante, e senza attribuirgli la colpa della loro “malvagità”: un approccio rinfrescante.
Ci auguriamo che la Dc abbia compreso il problema e continui a lavorare su questa rotta!