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Buona visione: Our Flag Means Death

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Anni di queerbaiting non ci hanno preparato a serie come Orange is the New black o Good Omens. Non siamo abituati a vedere due personaggi dello stesso genere sullo schermo e sapere con certezza che finiranno insieme, e che non si tratta di una manovra dei produttori per attirare una fetta di pubblico sensibile ai temi LGBTQ+.

Our Flag Means Death: la serie Lgbt+ che ti cura dall'omofobia | Wired  Italia
Buona visione: Our Flag Means Death

Il boom si è avuto di recente. La strada per i diritti è ancora lunga, ma la televisione e il cinema si stanno adeguando ai tempi.

Our Flags Means Death è un prodotto di ciò. Una serie che ricorda Brooklyn 99 e Friends, una rom–com storica, che ha diverse coppie LGBT canon.

Una piacevole scoperta da non far passare sotto silenzio.   

Fuggire per avere una nuova vita

Buona visione: Our Flag Means Death

Non aspettatevi una serie tv storica. Se ne volete una, andatevi a vedere Black Sails. No, non c’è precisione storica, o attendibilità spazio temporale in Our Flags Means Death.

Tutto sembra assurdo, ai limiti del comico, quasi come se si trattasse di un live action sui Looney Toones. Ma si toccano picchi altissimi di emotività che colgono impreparati.

La serie tratta delle vicende del gentiluomo Stede Bonnet, che all’improvviso decise di lasciare moglie e figli per dedicarsi alla pirateria. Fu un disastro, come c’era da aspettarsi da qualcuno che non era abituato alla violenza.

Ma in qualche modo, il pirata gentiluomo riesce ad attirare l’attenzione del più grande pirata della storia, Barbanera. E qui finisce la storia nota agli storici per dar inizio alla nostra storia.   

Tra Stede e Barbanera c’è un legame istantaneo, un’attrazione che li porta l’uno verso l’altro. Ricordano Castiel e Dean durante la quinta stagione di Supernatural, con una grossa differenza: Stede e Barbanera non sono queerbaiting.

Non sono gli unici. Ed è proprio questo il bello. Per anni siamo stati abituati a dico non dico per non suscitare le proteste degli spettatori più conservatori.  Tutto implicito o, peggio, finto, perché era solo un’esca per gli spettatori.

Questa serie tv non è per i conservatori, gli omofobi o i boomeer. È per tutti noi che vogliamo abbracciare le differenze, noi generazione Z, X e tutte le altre lettere dell’alfabeto. È per chi si è stancato del queerbaiting, per chi ha bisogno di essere rappresentato nei media, per chi ha una mentalità aperta.

Our Flags Means Death è un’esperienza di cui, dopo un primo assaggio, non potrete più fare a meno.

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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