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Tutto ciò che muore

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Tutto ciò che muore

Every Dead Thing, tradotto in italiano Tutto ciò che muore, è un thriller dal gusto tipicamente americano, ma straordinariamente scritto dall’autore irlandese John Connolly e pubblicato nel Regno Unito nel 1999. Il romanzo diventa il primo di un lunga seria che vede per protagonista il tormentato detective privato Charlie “Bird” Parker. Lo stile dell’autore è accattivante, in grado di catturare rapidamente il lettore nello stesso modo come la tragedia ghermisce i personaggi della storia. E per evitare tragedie anche a voi, vi avviso che da qui in poi la recensione conterrà pesanti tracce di SPOILER.

Tante piccole morti.

L’ex-poliziotto ed ex-alcolizzato Charlie Parker, divenuto detective privato dopo la brutale morte della moglie e della figlia per mano di un serial killer noto come il Viaggiatore, si trova nuovamente coinvolto in una rete di violenza. Un pregiudicato sottratto alla condizionale viene ucciso sotto i suoi occhi e da questo evento per Bird Parker ha inzio un’indagine più complessa di quanto possa inizialmente apparire. Si ritorverà sulle tracce di un’infanticida la cui tela ha invischiato nel corso di un trentennio sia gente della criminalità organizzata che civili. Alle spalle di questo assassino, troneggia nuovamente il Viaggiatore che ricomincia i suoi macabri tableau vivant insipirati ai trattati anatomici rinascimentali.

Tutto ciò che Thomas Harris ha iniziato

Volendo muovere una critica a un eccellente romanzo, Tutto ciò che muore continua due degli stereotipi che funestano il thriller moderno: la violenza gratuita e un serial killer troppo colto.

Connolly descrive magistralmente scene del crimine di una brutalità selvaggia e disumana, che anticipano scene di film come Saw o Terrifier. L’horror in effetti può essere meno lontano di quanto si creda. Malgrado lo stile prettamente realista, viene spesso sottointesa un vena di sovrannaturale sia nei tormenti di Bird che si trova sempre davanti agli occhi la famiglia uccisa e le altre vittime dell’assassino, sia dal personaggio della guaritrice tante Marie Aguillard.

Alla violenza gratuita, si aggiunge l’eredità lasciata dal dottor Lecter che obbliga i serial killer ad avere almeno un dottorato di ricerca prima di poter diventare dei sociopatici dominati da impulsi violenti. Da un lato questa è anche una buona cosa. Senza alcuna ironia, molti thriller, tra cui questo, hanno ampliato i miei orizzonti culturali facendomi scoprire citazioni che avrei potuto non conoscere mai.

Un autore da non dimenticare

Se da una parte Connolly prosegue certi cliché, dall’altra compensa con descrizioni emotive e caratterizzazioni dei personaggi semplicimente ammallianti. L’autore giostra magistralmente un cast numeroso. Può sembrare che certi archetipi si ripresentino all’interno della storia, ma ci si rende poi conto che in realtà ogni personaggio ha la propria tridimensionalità.

Il rovescio del lieto fine, mostra come non necessariamente la chiusura del caso possa portare il ripristino della calma iniziale: i danni sono ingenti e la mente umana li subisce, modificando intenzioni e relazioni.

Questo è il primo romanzo della serie di Charlie Parker ed il primo romanzo dell’autore che mi sia capitato di leggere. Non sarei sorpresa nello scoprire di aver appena scoperto una nuova vena di romanzi da scavare.

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Elisa Bellumori

Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osseva. Praticamente innocua.

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