L’ossessione dei coreani per lo shopping di lusso: un fenomeno di massa
Da qualche anno a questa parte in Corea del Sud ha cominciato a diffondersi una tendenza molto particolare soprattutto tra i giovani di età compresa tra i venti e i trentacinque anni: l’acquisto compulsivo di beni di lusso. Nonostante questo fenomeno sia considerato normale un po’ in tutto il mondo (per via del capitalismo sempre più forte e la globalizzazione ai massimi storici), la Corea del sud rappresenta un caso estremista, andiamo ad approfondire.
I valori più importanti nella società coreana sono sempre stati la reputazione e lo status sociale. Per accrescere la propria popolarità molti coreani hanno cominciato ad acquistare borse di marchi famosi come Chanel e Louis Vuitton proprio per ostentare la propria ricchezza, che di fatto non esiste perché molti coreani necessitano di stipulare parecchi debiti personali per potersi permettere le grandi firme, questo in seguito all’uso sfrenato di carte di credito con limiti di spesa elevati (insieme agli interessi) e la possibilità di pagare in rate qualsiasi cosa si voglia acquistare in Corea.
Nonostante questo fenomeno sia stato incentivato da giovani Millennials e Gen Z, con l’aumento d’idoli del Kpop come ambasciatori di moda per i più importanti brand di lusso, anche ragazzini d’età inferiore hanno rafforzato la domanda per lo shopping dei luxury items, generando vere e proprie code di clienti davanti ai più importanti negozi di lusso, nonostante l’aumento costante dei prezzi. Sicuramente ci sono molti fattori che hanno influenzato la crescita di questo trend negli ultimi anni, ma i più importanti sono stati l’incremento del potere di acquisto in Corea del Sud e il progressivo calo delle nascite nel paese, che ha portato i coreani ad avere più risparmi da parte e quindi a potersi permettere di spendere in oggetti preziosi e ricercati per accrescere il proprio status personale.
Laureata all’Accademia di Belle arti di Macerata in indirizzo “Arte del fumetto e Illustrazione”, appassionata di anime, manga, cultura asiatica, soprattutto coreana e giapponese. Nel tempo libero mi dedico alla cucina, allo studio della psicologia da autodidatta e all’apprendimento di programmi con cui realizzare grafiche 2D.
