One punch man, la filosofia dietro l’opera
One punch man, la filosofia dietro l’opera, pensavate fosse solo combattimenti?
Di che cosa parla One Punch Man?
One Punch Man narra la vita di un personaggio che vuole fare l’eroe solamente per passare il tempo. Saitama questo il nome del protagonista che interpreta il nostro eroe è una normale persona con pochissima voglia di vivere, si avete capito bene il protagonista comincia le sue avventure afflitto da una seppur velata depressione cronicizzata dalla società in cui vive. Il primo nemico contro cui combatte è un enorme uomo in parte granchio.
Il mostro vuole uccidere un bambino dall’aria parecchio particolare perchè sembrerebbe che questi gli abbia scarabbocchiato per dispetto il corpo. Seppur a fatica Saitama ancora privo di qualsiasi potere affronta la creatura e riesce a sconfiggerla.
Ci alleniamo ma ne vale la pena si sfugge alla depressione?
Da quel momento il protagonista di questa saga del maestro ONE comincia un intenso seppur normale allenamento atto a fortificare il proprio corpo e fa questo per diventare un eroe. Dopo un non ben determinato numero di mesi Saitama non si ritrova in testa una folta chioma gialla, non riesce a trasformarsi in scimmione e non spara onde energetiche dalle mani.
Lo ritroviamo completamente pelato e con una espressione facciale tale da definirlo decisamente uomo meme. Tuttavia il potere di Saitama ormai è talmente grande da permettergli di sconfiggere con un solo pugno qualsiasi avversario. Che siano creature grosse come grattacieli o meteoriti in grado di cancellare il genere umano in un solo istante.
Si può essere ai margini della società ed essere il più potente?
Un uomo che stanco della vita privo del senso comune di appartenenza al mondo. Si impegna per divenire quello che tutti vorremo essere, ” Un Super eroe ” eppure quando raggiunge il suo obbiettivo, non trovando nessun avversario in grado di tenergli testa nemmeno per pochi istanti la depressione torna. Ancora una volta Saitama è vuoto privo di scopo, essere il più forte è come avere tutto, non resta nulla da desiderare.
Per questo Il One Punch Man non è il protagonista dell’anime che porta il suo nome, ma è solo la normalità assoluta, il grigiore dell’esistenza che circonda tutta l’opera e la mantiene nei canoni da cui non può uscire.
Tatsumaki la più forte e la più debole
Detta anche Tornado of Terror l’eroina di classe massima è uno dei personaggi più forti dell’intero anime. Si tratta di una esper o psionica o telecinetica che vogliate, un essere così potente da sollevare un grattacielo e scagliarlo contro una astronave nemica. Così forte da tritolare mostri colossali con un semplice cenno della mano. Una eroina sgarbata e saccente, al contrario di Saitama si sente la più forte del mondo e ritiene che tutti gli siano di intralcio. All’interno dell’anime o del manga rappresenta quei personaggi inviolabili invincibili di cui tutti hanno paura e che tutti ammirano e prendono come punto di riferimento.
In realtà anche quì abbiamo a che fare con una persona devastata da una infanzia terribile. Soggetta ad esperimenti vive la sua età di bambina chiusa in una cella in isolamento separata dalla sua sorella minore. Un giorno una grottesca e spaventosa creatura irrompe nel laboratorio e distrugge la sua prigione, la ragazzina terrorizzata è pronta ad affrontare una morte orrenda , tuttavia un eroe leggendario chiamato Blast la salva eliminando il mostro in un istante, tanto da ricordarci per certi versi Saitama stesso.
Dai traumi nemmeno i più forti si riprendono
Da qui in poi Tatsumaki indossa una maschera, quella della più forte quella della sorella maggiore e grazie al suo potere tutti credono che per merito suo il mondo sia un luogo più sicuro. In realtà anche un leader anche una semi dea ha dei limiti. Tutto questo potere viene meno durante conflitti con la sorella minore semplicemente perchè chi è al vertice della catena di comando molto spesso è solo.
Tatsumaki non ha amici è il ritratto del bipolarismo anche lei divisa tra la sua facciata di invincibile eroe dal volto serio e mai turbato e la spaesatezza di quella bambina che non è mai cresciuta, non ha mai superato il trauma della sua infanzia e oggi ne paga le conseguenze essendo il personaggio che più interagisce durante i grandi scontri messa sempre al centro dell’attenzione facendosi carico di tutto pur non essendo mentalmente pronta.
Garou un mostro gentile che non ragiona ma si pone molte domande?
Garou è indubbiamente l’attuale protagonista del manga. Sta evolvendo verso una strada che lui stesso ha deliberatamente scelto. Talentuoso, ma fortemente incompreso, allontanato perfino dal suo stesso maestro, perchè violento e incline alla rabbia. Semplicemente Garou da bambino amava i mostri, possiamo ben dire che a molti di noi piacevano degli anime o dei manga i personaggi cattivi, ma non perchè fosserò cattivi, magari alle volte erano semplicemente incompresi. Garou decide da essere umano di divenire sempre più forte e per un senso di colpa perenne attribuisce a se stesso il termine mostro. Lui in realtà non vuole essere un mostro, vuole che qualcuno parteggi per i deboli i diversi gli oppressi e spesso è l’esser oppresso che fa di te un mostro. Non l’estetica, non avere una coda delle corna o degli artigli, su One Punch Man i mostri nascono dalle ossessioni come ci viene spiegato all’inizio del manga.
Il senso di colpa di chi colpe non ne ha
Le ossessioni possono essere positive o negative e portare in alcuni casi alla ricerca di quella empatia che mai arriverà. Garou si erge a paladino degli oppressi e si mostra gentile con alcuni personaggi quando potrebbe tranquillamente farne a meno. Rappresenta la voglia di rivalsa, la ricerca dell’essere amato e apprezzato e il senso di colpa più assoluto.
Contro i suoi maestri, contro gli eroi e contro anche i mostri stessi, un personaggio che non può avere un lieto fine, ma che realmente incarna la crescita narrativa del manga e potrebbe racchiudere la chiave per spiegare molti dei misteri di questa opera. Attualmente il vero protagonista dell’anime.
Ouroboros sembra uscito da Dragon Ball per la potenza che ha…
Ouroboros è probabilmente il personaggio più potente che compare durante l’intero arco narrativo di One punch man la cosa insolita è che si presenta alla fine della prima stagione. Nonostante tutto i nemici che seguono nei capitoli successivi non raggiungono un tale livello di potenza potremo dire che nemmeno Tatsumaki sarebbe in grado di fronteggiarlo. Nessuno degli eroi più potenti potrebbe affrontare qualcosa del genere è sicuramente lo scontro più esagerato che vedremo in questa serie, tuttavia la potenza in questo anime non conta nulla e Ouroboros viene inesorabilmente sconfitto da Saitama. L’essere più potente il conquistatore di mondi, il nostro eroe in un ultimo atto di gentilezza finge perfino un interesse nel duello e sembra impegnarsi lievemente di più, naturalmente sta fingendo, ma prova empatia per il mostro, come Garou stesso cerca di fare in tutta la saga.
Quale sarebbe allora l’eroe di One Punch Man?
Non va preso come un semplice anime di combattimenti, la forza non conta nulla, i poteri non contano nulla. I Forti sono coloro che comunque possono essere annichiliti dai problemi comuni di tutti i giorni, tormentati da paure e angosce e vittime della depressione, male da cui nessuno è al sicuro.
Mi viene in mente un solo personaggio che riesce a combattere il nemico comune di tutti gli eroi di classe massima dell’anime. Depressione, stress, paura, ansia, traumi, bullismo, senso di colpa etc…. Spatent Rider avete presente quel piccolo eroe di classe minore che viaggia su una bicicletta e non riesce a sconfiggere praticamente nessuno? Ebbene lui non è l’eroe protagonista è il baluardo ultimo contro i mali del mondo, contro quelli che sono i ” Nostri mostri ” combatte col sorriso sulle labbra anche quando ha le ossa rotte e i nemici potrebbero schiacciarlo come una mosca. Debole si, ma amato dalle persone che popolano l’ambientazione di questo manga, lui è debole, ma anche forte perchè libero dalle paure e pronto a impegnarsi in quello in cui crede semplicemente perchè il pugno di Saitama non può competere con la voglia di vivere di Spatent Rider.
Di cosa parla questo anime?
Parla di tematiche che potrebbero essere state vissute dallo stesso ideatore ” ONE ” di base un appassionato paragonerebbe la città Z al Villaggio Pinguino e Saitama ad Arale….. umoristico?
Niente affatto, denuncia sociale, in una società Giapponese che vive di immagine e status di disciplina forza ed eleganza e conta il più alto numero di decessi per suicidi indotti da gravi depressioni, una società che nasconde i traumi e le disabilità come macchie indelebili che non devono essere mostrate. One Punch Man è il pensiero nipponico scolpito nella pietra da cui si cerca disperatamente di fuggire.
Se la pensate come me o non la pensate così e volete darmi dello psicologo della domenica a noi va bene lo stesso, basta che lasciate un commento in basso all’articolo.
Presidente dell’Associazione Culturale Fumetti Indelebili, Caporedattore di fumettindelebili.com, organizza da 7 anni la fiera del fumetto di San Benedetto del Tronto, il San Beach Comix. Disegna fumetti, scrive racconti, intervista fumettisti, sceneggiatori, cosplayer e fotografi. Di recente ha iniziato a realizzare cosplay, a presentare gare e a ricoprire la mansione di giudice di gara. Adora realizzare editoriali su videogiochi e musica di genere nerd metal.
One thought on “One punch man, la filosofia dietro l’opera”
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Bellissimo il pensiero che possa esserci dietro tanta filosofia e psicologia siete stati coraggiosi a scrivere questo interminabile articolo, ma
secondo me il disegnatore ha pensato solo ai combattimenti come dragon ball lol