Frank Miller: genius at work
Ha reinventato Batman come il più oscuro dei cavalieri, ha dato nuova vita a Daredevil ed è riuscito ad importare la leggenda dei samurai nei fumetti americani. Ma lo scrittore e disegnatore di fumetti Frank Miller ha trovato la sua casa creativa nel cupo noir Sin City. Stile minimalista e racconti viscerali hanno ispirato milioni di fumettisti.
Frank Miller è uno dei fumettisti americani più famosi e influenti della storia del genere. Nato a Olney, Maryland nel 1957, Miller inizia la sua carriera come assistente di disegno per la DC Comics prima di passare alla Marvel Comics.
Negli anni ’80, Miller prese in mano Daredevil, l’uomo senza paura ma anche senza lettori, e ha trasformato l’avvocato cieco diventato supereroe, in una lettura obbligata. Ha dato vita ad uno dei migliori antieroi dei fumetti, l’assassina Elektra e ha trasformato Kingpin in uno dei cattivi più memorabili di Marvel.
Influenzato dall’illustratore francese Moebius, Miller dedica il suo genio ai dramma sui samurai con “Ronin” nel 1983. Un salto artistico fondamentale prima di “The Dark Knight Returns”. La scrittura e il disegno del fumettista evolvono diventando più sofisticati. Ronin un romanzo di fantascienza su un samurai senza padrone, dà a Miller la scintilla per gli eroi perdenti donchisciotteschi come Marv, Dwight e Hartigan di “Sin City”.
Nel 1986 Miller ridefinisce il personaggio del Cavaliere Oscuro nel fumetto “The Dark Knight Returns”. Il pipistrello di Miller è una creatura della notte che brama vendetta e ribolle di rabbia. La trama racconta di un futuro violento e senza speranza, con un Batman ormai vecchio protagonista di una storia che ha ispirato la famosa trilogia di Nolan.
I disegni di Miller si basano spesso su ombre in bianco e nero, che creano un senso di oscurità e dramma. Il fumettista è anche noto per il suo uso del lettering, che spesso ha un effetto grafico, come in “Sin City”.
Ma Miller non è solo un artista di fumetti. Diventato un fenomeno di massa viene notato da Hollywood. Inizia la carriera di sceneggiatore scrivendo Robocop 2 e dopo Robocop 3, non avendo però il successo sperato.
Negli anni ’90 trova la sua casa creativa in Sin City nato totalmente libero da calcoli editoriali. Lo stile di Miller diventa essenziale, solo bianco e nero e in alcune tavole spruzzate di colori, giallo o blu, perfettamente intrecciati con la prosecuzione della storia. Sin City ha avuto talmente tanto successo da diventare un film nel 2005, con un film diretto dallo stesso fumettista, Robert Rodriguez e Quentin Tarantino.
Una menzione merita anche la miniserie, conosciuta dal pubblico per la sua trasposizione cinematografica con la regia di Zack Snyder, è “300”.
Il genio di Miller ha dimostrato che i fumetti non sono solo leggerezza e frivolezza, ma possono affrontare temi seri e complessi e che i supereroi possono essere completamente rivoluzionati. Miller è fonte di ispirazione per i fumettisti di oggi e di domani. Non ci resta che immaginare Marv, nel suo tugurio di Sin City, che approva sorridendo.
Ciao sono Gianna, ho una laurea in Giurisprudenza, un tesserino dell’ordine degli avvocati a cui vorrei aggiungere quello da giornalista. La passione per la scrittura, nata sulla carta e poi migrata sulla testiera, mi accompagna da sempre. A 6 anni gli altri volevano fare gli astronauti; io avevo già le idee chiare: volevo fare la giornalista.