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The Amazing Digital Circus supera 150 milioni di visualizzazioni

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The Amazing Digital Circus supera 150 milioni di visualizzazioni

Questi sono anni di boom per l’animazione indie, che con The Amazing Digital Circus tocca nuove vette: su YouTube da circa due mesi, ha già totalizzato più di 150 milioni di visualizzazioni.

Un successo meritato? Potete scommetterci. Sono rimasta colpita dalla qualità dell’animazione, dalla premessa intrigante, dai personaggi, dalle battute di questo episodio pilota. Gli autori lo descrivono così (tradotto liberamente dall’inglese): “una commedia psicologica dark su adorabili personaggi dei cartoni animati che odiano le loro vite, e vogliono andarsene”. Un riassunto efficace per un pilot divertente e tanto, tanto inquietante.

Pomni, la protagonista

The Amazing Digital Circus – la trama

Tutto inizia con una situazione da incubo: imprigionata in un gioco di realtà virtuale, The Amazing Digital Circus, appunto, la protagonista non si ricorda nulla della sua vita passata, nemmeno il suo aspetto o il suo nome. Ribattezzata “Pomni”, fa la conoscenza degli altri abitanti del videogame, per lo più altri malcapitati come lei. Jax, un coniglio cinico; Ragatha, una bambola di pezza con i piedi per terra; l’ansioso Kinger, rappresentato dalla pedina del re degli scacchi; Gangle, emotiva e filiforme; e Zooble, un ammasso ingarbugliato di forme cartoonesche. A gestire questa trappola virtuale è Cain, uno strampalato direttore del circo.

Dopo essersi ripresa dallo shock, Pomni cerca subito di andarsene, mentre gli altri personaggi umani si sono ormai rassegnati al loro destino. Ma le cose presto si metteranno ancora peggio.

Non è facile dire quale sia la parte migliore di questo pilot. La comicità è soggettiva, ma come commedia psicologica dark direi che funziona alla grande: la demenzialità di questo mondo si contrappone alla perfezione alla situazione horror, e certi personaggi, come Jax e Kinger, fanno ridere quasi a ogni battuta.

L’animazione è notevole, soprattutto per una produzione indie. Fluida, in 3D, con degli ottimi character design: Pomni, ad esempio, spicca immediatamente, pur mantenendo una cifra stilistica semplice.

L’episodio fa rimanere lo spettatore sulle spine fino alla fine, e fa sperare bene per il futuro della serie.

Cosa si potrebbe volere di più?

Lo studio GLITCH sta mettendo da parte i fondi per finanziare questo progetto, anche attraverso la vendita di merchandising, che potete trovare qui. Ci auguriamo che possano realizzarlo presto, mentre a voi lettori auguriamo solo questo: buona visione!

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