La bambola e il robottone: culture pop nel Giappone contemporaneo.
La bambola e il robottone: culture pop nel Giappone contemporaneo
Questa volta non devo preoccuparmi degli spoiler. Ciò di cui parlerò oggi non è un film.
O una serie.
O un videogame.
O un libro.
O meglio, è un libro, ma non un romanzo.
“La bambola e il robottone: culture pop nel giappone contemporaneo” è una raccolta di saggi a cura dell’orientalista Alessandro Gomarasca per Einaudi. Gomarasca è anche l’autore di molti dei saggi raccolti, insieme a Sharon Kinsella, Toshio Miyake, Anne Allison, Andrea Molle e Ilaria Superti.
La raccolta tratta dei fenomeni di moda contemporanea, come ad esempio le kogyaru o le ganguro-gyaru, per poi spaziare nei tropes che caratterizzano la narrativa giapponese moderna, in particolare nella fantascienza e nell’horror. Infatti, è innegabile come i fenomeni di costume e i cambiamente sociali portati dalle nuove tecnologie in Giappone, siano spesso ripresi in manga e anime. Molto spesso le storie partono proprio da questi fenomeni.
Ad aprire la raccolta e a ripresentarsi in molti dei saggi è l’analisi del fenomeno “kawaii“. Questa parola giapponese indica in fondo un istinto connaturato nell’uomo in tutto il mondo. Propria grazie a ciò, dal Giappone, sono partiti fenomeni mondiali come i Pokemon o Hello Kitty. Fenomeni, ovviamente, analizzati nei saggi contenuti in questo libro.
È una raccolta che consiglio caldamente in quanto può rappresentare un’importante fonte di informazioni. Specie per coloro che intendono scrivere una tesi sugli anime o sul giappone e cercano fonti bibliografiche.
Dunque, vi invito a recuperare questo testo, forse un po’ datato risalendo al 2001, ma pur sempre utile.
Per chiunque sia appassionato di cultura giapponese.
Per chiunque voglia informarsi su cosa il termine “otaku” effettevamente signichi.
Per chiunque sia interessato di antropologia o sociologia.
Per chiunque cerchi nuovi titoli da recuperare.
Per chiunque voglia leggere qualcosa di diverso.
Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osseva. Praticamente innocua.
