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Interessante ma non si applica: Spriggan

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Interessante ma non si applica: Spriggan

Interessante ma non si applica: Spriggan
Interessante ma non si applica: Spriggan

Spriggan è un anime uscito nel 2022 su Netflix passato sotto silenzio, ignorato perlopiù e senza una fan base solida.

Considerata la trama e gli spunti di riflessione, è un peccato. Il potenziale per essere al livello di serie come Stranger Things ci stava.

Il problema è che non si può parlare solo di potenziale, e purtroppo Spriggan ha dato ben poco, risultando in un polpettone dove le animazioni sono lente, i personaggi mancano di profondità, si crea poca empatia e ci sono diversi buchi di trama o sequenze poco chiare.

Il budget è tiranno, ma per sei episodi non si poteva fare di meglio?  

Uomini tiranni, dei perduti, spettatore confuso

Squisita critica all’imperialismo,Spriggan fatica a farsi notare, con un’animazione che ammicca l’occhio a Blood of Zeus e Castelvania, ma che risente di un budget forse troppo basso e di riduzione all’essenziale.

A primo acchito la grafica cattura l’occhio, ma la visione risulta difficile quando le animazioni sono convulse, caotiche e un puntano ad una cgi che dovrebbe servire a rendere le scene di azione più emozionanti, ma che alla lunga stancano.

La cgi è necessaria sempre? Difficile da dire, ma in un anime l’effetto da video gioco non sempre è piacevole, e la differenza tra i due tipi di grafica si nota.

Interessante ma non si applica: Spriggan

Sei episodi non bastano per raccontare una storia: il problema è che ci sta troppo da raccontare, poco tempo e non una generale idea di come arrivare dal punto A al punto B.

Gli Spriggan proteggono antiche rovine e i micidiali poteri che nascondono, per impedire che gente senza scrupoli se ne impossessa.

Fin qui, è chiaro.

È il durante che diventa un po’ confuso, un gran tutti contro tutti, una corsa agli armamenti fin troppo realistica, ma che sarebbe dovuta essere gestita meglio.

Il primo episodio quasi fa rinunciare per principio alla visione, troppe scene tagliate (ci sarebbe piaciuto vedere come la professoressa Rie riesce a tradurre la lingua degli dei, e non vederla risolvere tutto in pochi secondi, in contrasto con le difficoltà che poco prima lei stessa aveva ammesso di avere), cambi repentini nelle motivazioni dei cattivi, e sensazione di qualcosa che manca.

 Spriggan, sei un’occasione mancata, ma potrai essere buon materiale di ispirazione per autori in futuro. Un esempio su come non gestire una serie mistery.

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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