Articoli IndelebiliLibri

Il Boia di New York

Condividi l'Articolo di Fumetti Indelebili

Il Boia di New York

Il Boia di New York, titolo originale This Way for a Shroud, è un romanzo hard boiled dello scrittore brittanico James Hadley Chase, pubblico nel 1953.

L’autore forse non è celebre al grande pubblico come la sua connazionale Agatha Christie, il suo intimo amico Graham Greene o il suo fratello di genere Raymond Chandler. E questo di sicuro non è il suo romanzo più famoso. Questo onore spetta probabilemnte a Niente Orchidee per Miss Blandish.

Ma è un romanzo che colpisce.

L’intreccio, che di primo acchito appare banale, si sviluppa e si contorce come una colonna berniniana, attirando l’interesse del lettore come una spirale. Giù per tale spirale scorrono anche le vite dei personaggi i cui destini procedono, come su un piano inclinato, rapidamente verso il disastro.

È così che gli inglesi vedono l’America?

Chase ha ambientato il suo romanzo in una città fittizia, Pacific City, ricostruita dal vecchio continente attraverso guide turistiche e vocabolari di slang yankee. Praticamente come funzionavano le cose prima di Internet.

Forse proprio questa distanza permette a Chase di creare un’organizzazione antropologica-sociale-criminale così disperatamente cinica e crudele. Dove altri autori hard-boiled vedono ancora speranza e riscatto, Chase vedo solo rovina, sia nel mondo della malavita sia in quello della legge.

Spoiler sul finale

Il modo migliore per descrivere la storia, sono le parole di un carismatico leader:

Ciò che porta alla rovina sia (usando termini melodrammatici) le forze del bene che le forze del male di Pacific City è la cara, vecchia, greca hybris.

Paul Conrad è cieco nel non rendersi conto che il potere del Sindacato è già arrivato nel suo ufficio e nella sua casa. Il modo in cui sottovaluta i suoi avversari pur conoscendone la percolosità è persino frustrante per il lettore a un certo punto. Il boss Jack Maurer crede di essere intoccabile anche per i suoi superiori. Al di sopra di tutti si erge il Boia di New York, il sicario Vito Ferrari. Una sorta di uomo nietzschiano, che nella sua abilità e nella sua freddezza pare inumano. Diversamente da Maurer che, nella sua sanguinaria brutalità, è il riflesso dei lati peggiori dell’uomo, ma sempre uomo rimane e dunque, come tutti gli altri personaggi, destinatto alla sconfitta.

Nel disfattismo privo di rivalse o giustizia, Il Boia di New York appare quasi una rappresentazione della futilità degli sforzi umani.

Personalmente non posso evitare di paragonarlo a una dei tristemente meno noti spaghetti western della storia.

Ma questo è un’altro articolo e se ne dovrà parlare un’altra volta.

/ 5
Grazie per aver votato!

Elisa Bellumori

Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osseva. Praticamente innocua.

0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
Would love your thoughts, please comment.x