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Encanto musica e colori in una Colombia magica.

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Encanto: musica e colori in una Colombia magica.

Encanto: musica e colori in una Colombia magica.
Encanto: musica e colori in una Colombia magica.

Recentemente ci siamo imbattuti nell’ultima fatica animata in computerr graphic targata Disney.

Byron Howard e Jared Bush alla regia di questo lungometraggio “il sessantesimo per la precisione” ci trasportano nella magica Colombia ritmata dallo scandire continuo di musiche e balli.

Candidato al Golden Globe

Realizzato ne 2021 questo piccolo capolavoro dalle pirotecniche pigmentazioni è stato candidato al Golden Globe e rappresenta un nuovo traguardo dello studio di animazione.

La cinquantanovesima opera era stata “Raya e l’ultimo drago”. Pur essendo uscita nello stesso anno solare è passata in sordina a causa della pandemia di covid 19 che ha bloccato la distribuzione cinematografica in todo.

Trama semplice e scorrevole per un buon messaggio sociale

Encanto vola letteralmente, la durata percepita e poco più di quella di un corto, tutto scorre a ritmi incessanti. Salvo rari casi riflessivi che inducono il pubblico ad una serie di pensieri sulla morale sul senso e concetto della famiglia; sopra ogni cosa l’accettazione della propria condizione.

Ci troviamo in Colombia, un conflitto dai tragici risvolti porta gli abitanti di un villaggio ad una rocambolesca fuga verso l’interno della giungla. Una delle protagoniste del lungometraggio “Abuela” perde il marito durante questo feroce inseguimento. La morte dell’uomo genera quello che nella liturgia cristiana viene definito “ miracolo “.

I nemici vengono letteralmente spazzati via e nel folto della vegetazione una grande e colorata abitazione compare per proteggere gli esuli in fuga.

L’abitazione interamente magica e animata detta “ Casita “ regge tutto il suo potere sulla candela nata dalla morte del consorte di Abuela, la sua forma? Un semplice lumino che mai si consuma e mai si spegne.

Lo starno edificio protegge il villaggio nato ai suoi piedi e tutti i suoi abitanti occultandoli al mondo sotto un “Encanto” o incantesimo che dir si voglia. La famiglia originaria della casa i “ Madrigal “ raggiunta l’età di cinque anni ricevono un potere durante una cerimonia ritenuta dagli stessi come sacra. Ad ognuno di loro viene concessa una stanza che rispecchia in tutto e per tutto il potere acquisito; le sale compaiono al manifestarsi di una porta dorata che una volta aperta ufficializza la specialità del membro della famiglia.

Mirabel la “diversa”

La nostra protagonista “Mirabel” nonostante le grandi aspettative al compimento del suo quinto anno di età non sviluppa ( con grande delusione di Abuela ) il tanto desiderato potere diventando una persona normale all’interno di una famiglia speciale.

Di li a poco il membro meno apprezzato della famiglia “ Bruno “ entra in uno status di trans e prevede la fine della magia e di Casita a causa della piccola ragazza nata senza unicità.

Dopo alcuni anni durante la cerimonia del più piccolo della famiglia una visione mostra a Mirabel la distruzione dell’abitazione e la fine della magia; la giovane intraprenderà una ricerca tra le mura domestiche di una soluzione apparentemente inesistente.

Encanto: musica e colori in una Colombia magica.
Encanto musica e colori in una Colombia magica.

La famiglia e i suoi valori: pregiudizi e auto accettazione

La famiglia Madrigal fa sfoggio del suo potere e della sua particolarità. Amati e rispettati da tutto il villaggio sono un vero punto di riferimento per tutti quanti. Mirabel viene penalizzata dall’assenza di una particolare abilità tanto da essere esclusa oltre che dalla vita lavorativa e dagli impegni sociali anche dalle foto di famiglia. Per tutto il film nonostante la forte e spiccata personalità e la grande allegria che emana, risulta circondata da una continua indifferenza. La cosa porta la giovane a dubitare e a vergognarsi del suo status non rendendosi conto che la sua reale dote è meno appariscente ma di fondamentale importanza…

Curiosità sul film

Il nome della famiglia “ Madrigal “ prende spunto proprio dal modo di cantare contemporaneamente la stessa strofa. Solitamente i gruppi che fanno uso di questa pratica canora sono composti da tre o cinque elementi, questo stile viene appunto detto “ Madrigale “ un genere di cui si fa largo uso in questo film dai toni musicali meno pacati e molto più votati ad un atteggiamento che ricorda i musical e i consueti bombardamenti canori dei classici Disney.

Non si parla di bruno

Una delle canzoni ormai già tormentone nel mondo dei social “ Non si parla di Bruno ” ha sollevato dubbi e curiosità sul web, scatenando la domanda: come mai anche in “Luca” targato Pixar i due giovani protagonisti per darsi la carica e scacciare le proprie paure continuano incessantemente a dire la frase << Silenzio Bruno!! >> ?

Curiosità a parte vi consigliamo di vedere questo piccolo gioiello di animazione che a breve troverete negli store e online in DVD e Blue Ray, buona visione.

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Valentino Coratella

Presidente dell'Associazione Culturale Fumetti Indelebili, Caporedattore di fumettindelebili.com, organizza da 7 anni la fiera del fumetto di San Benedetto del Tronto, il San Beach Comix. Disegna fumetti, scrive racconti, intervista fumettisti, sceneggiatori, cosplayer e fotografi. Di recente ha iniziato a realizzare cosplay, a presentare gare e a ricoprire la mansione di giudice di gara. Adora realizzare editoriali su videogiochi e musica di genere nerd metal.

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