Better Call Saul 6×04: il migliore finora?
Better Call Saul 6×04: il migliore finora?
ATTENZIONE: il seguente articolo contiene spoiler su Better Call Saul.
Better Call Saul continua per la sua strada, e lo fa in maniera sempre più brillante e geniale.
Lo spin off di Breaking Bad procede prendendosi tutto il tempo che gli è necessario per raccontare l’enormità degli intrecci di una trama che, paradossalmente, per quanto dovrebbe andare a definirsi sempre più, si infittisce e lascia spazio a numerose teorie.
Perché effettivamente: tutto quello che stiamo vedendo in BCS è solo un enorme flashback (escluse le scene in bianco e nero), e sapendo il punto di arrivo degli eventi, o almeno consapevoli della natura di un certo equilibrio presente in BB, dovremmo essere in grado di prevedere a grandi linee il fine ultimo della serie.
E invece ci ritroviamo con situazioni che si complicano sempre di più, senza mancare di progressi nella macro trama.
L’incredibilità della scrittura di Gould e Gilligan sta nel disseminare indizi e riferimenti tra le scene, e al contempo mandare avanti l’intero plot.
Ed è proprio in questo che l’episodio 6×04 si rivela essere probabilmente l’episodio migliore finora.
Un occhio al futuro, uno al presente
L’episodio fa enormi passi in avanti dal punto di vista dell’evoluzione dei personaggi. Sembra quasi come se l’intero organismo della serie tenda la propria mano verso il futuro, che già conosciamo, di Breaking Bad.
In termini di riferimenti, il più fondamentale: il non-ancora-ufficiale ufficio di Saul Goodman.
Ebbene sì: nella scena finale, con cui si chiude l’episodio, ci viene mostrato quello che sarà proprio la sede legale del nostro avvocato nella serie madre.
Ancora sporca, grigia e buia, è ancora ben lontana dall’essere lo sfarzoso ufficio che ben conosciamo.
Questo è un ottimo escamotage di narrazione per dire allo spettatore ”Ehi amico, stiamo andando avanti, parecchio avanti!” e ci riescono alla perfezione.
Il modo in cui il pubblico percepisce il travolgente senso di progresso della trama, semplicemente vedendo un elemento come l’ufficio di Saul, è estasiante. Lo spettatore non può che andare in visibilio, perché sente quell’odore, riconosce l’aroma di quel contesto lì, e sente quanto veloce il futuro si stia avvicinando e quanto prossime tra loro siano le linee temporali. E si inizia a sentire anche puzza di Walt e Jesse…
Il pericolo dietro l’angolo
Ancora nessuna traccia di Lalo. Non si sa dove sia, cosa stia facendo, cosa stia architettando. Ma una cosa è certa: tornerà, e non sappiamo assolutamente quando lo farà.
A tal proposito, Kim avverte una certa pressione, dal momento che nota di essere seguita da un po’ di tempo da degli uomini misteriosi.
Dopo averli affrontati a viso aperto, conosce Mike, che la mette a corrente del fatto che sono suoi uomini, posti a guardia di Kim e Jimmy per proteggerli da Lalo. Kim, dunque, realizza che Lalo è ancora vivo, e la minaccia non è sparita.
Progressi, quindi, anche sul fronte del personaggio di Kim, che è uno dei quali su cui più si specula e più si teme sul suo futuro.
Misure preventive
Certo, con Lalo ancora in circolazione, quello che teme di più per la sua incolumità è certamente Gus.
Con un efficientissimo (e classicissimo) flashforward ad inizio episodio, ci viene mostrato come l’abitazione di Gus sia monitorata H24 dagli uomini di Mike, i quali soggiornano nella casa di una coppia di mezza età pienamente consapevole della loro presenza e che fa tranquillamente finta di nulla.
Scopriamo che la paranoia di Gus (del tutto giustificata) è talmente enorme che lo spinge a fingere di rientrare in casa propria per poi, attraverso un tunnel sotterraneo, sbucare nella abitazione in cui si ritrovano Mike e gli uomini alle telecamere.
Vediamo Gus sotto una luce diversa dal solito, intimorito e pauroso, in una sfera molto più intima di quanto sia mai successo. Gus, per quanto spietato e crudele uomo sia, è pur sempre un uomo, e come tutti i comuni mortali, prova paura. Tanto da vestire un giubbotto antiproiettile sotto la camicia e avere una pistola nella fondina appena sopra la caviglia.
Slippin’ Jimmy colpisce ancora
E infine, ma non per importanza, l’ennesimo colpo basso e meschino che Jimmy e Kim tendono al povero Howard.
Approfittando della visita psichiatrica di routine di Howard, Jimmy (con tanto di trucco e parrucco a somiglianza) ruba la sua macchina e inscena uno ”spiacevole inconveniente” con una prostituta, scaraventandola giù dall’auto e sfrecciando via. Tutto questo sotto gli increduli occhi di Clifford Main, al posto giusto e al momento giusto grazie alla complicità di Kim.
Anche questo evento, per quanto possa sembrare fine a se stesso, manda avanti il filone di Howard, altro importantissimo personaggio dell’universo di BCS di cui non vediamo neanche l’ombra in Breaking Bad.
Debutto alla regia
Una menzione d’onore va fatta all’incredibile debutto alla regia di Rhea Seehorn: semplicemente immacolata, dal tocco deciso, preciso ed elegantissimo.
Riprese a dir poco geniali e una consapevolezza degna di chi ha il talento per farlo. E’ sembrato come se lo facesse da anni!
Questa donna, oltre ad essere un’attrice fenomenale, ha anche un grandissimo potenziale come regista.
Liceale 17 enne (quasi 18), scrivo per passione, di ciò che mi piace perché mi piace, e mi piace.