Vorax di IndieGala la demo al momento non convince
Vorax di IndieGala la demo non convince
Ancora nella sua fase embrionale pre Alfa, il titolo della nota piattaforma di sconti IndieGala ci aveva incuriosito ed era finito nella nostra lista dei desideri di Steam.
Dopo una lunga attesa abbiamo potuto finalmente provare la demo, di un titolo che almeno nelle dichiarazioni della software house e delle varie testate videoludiche avrebbe dovuto far gridare al miracolo.
Tuttavia almeno da questa prima esperienza in alfa possiamo stabilire che ci sono enormi problemi in tutto quello che fa di un gioco un buon titolo.
La trama vagamente accennata ci porta in una location del Mediterraneo, dove una strana malattia ha diffuso una pandemia come solo Resident Evil aveva saputo illustrarci, ma senza la stessa atmosfera.
L’ambientazione è scarna eccessivamente vuota nel suo open world, ci sembra più un Fallout 76 poco ispirato, che un luogo afflitto da una apocalisse zombie.
Provare la demo non costa nulla
In oltre ( sempre almeno dalla demo che potete scaricare [QUI] ) il titolo è afflitto da cali di frame rate e lag improvvisi anche su macchine da gaming che superano ampliamente i requisiti consigliati.
Uno strano abbinamento nelle specifiche fa si che non ci siano dei veri requisiti minimi e massimi su cui realmente possiamo fare affidamento.
Il titolo di IndieGala racchiude un ampio range di GDU, da una datata gtx 660 a una gtx 1070 o RX 580….
stessa cosa per ram e processore, l’idea di abbinare delle schede video ancora oggi di fascia medio alta a un Dual core da 3,2ghz è pura follia inquanto il collo di bottiglia che si viene a creare riduce del 30/35% le prestazioni delle schede sopracitate.
Non parliamo poi della ram minima 4gb e la consigliata 8gb, decisamente requisiti sbilanciati anche per una demo incompleta al lacio.
Ma veniamo alle cose davvero fastidiose, Vorax ci ricorda un mix di ben tre titoli, ogniuno di essi nettamente superiore allo sviluppo di IndieGala.
Spesso ci ricorda qualcosa di già visto
Resident evil 4 dove gli abomini deformi sopratutto nelle boss fight intasavano gli schermi di mutazioni e ambientazioni Lovecraftiane.
Left for dead 2, con orde infinite e inferocite di creature che ci caricano in sezioni di gioco dal ritmo forzato, sopratutto perchè si parla di un survival e non di un arcade.
Seven day to Die, forse la valida alternativa già in commercio da anni, dal prezzo ridotto e ormai perfettamente funzionante, un sistema di costruzione e survivalismo in prima persona al pari di titoli blasonati come, Project Zomboid.
Vorax cerca di includere tutte queste features, ma lo fa male, ostentando oltretutto un comparto grafico che in alcuni punti del gioco fa sorridere per l’ingenuità con cui è stato realizzato.
Un titolo che forse per la sua componente open world necessita non di un dual core… ma bensi di un quad core da 8 trhead con almeno 3,6ghz, stesso discorso vale per la ram gli 8 giga per il carico di lavoro degli spazi sono decisamente pochi riducendosi a 6 visto il consumo base di 2gb di ram ad opera di windows 10.
Requisiti sballati e contrastanti
La cosa più sconcertante visto il comparto grafico è che per giocare a dettagli alti Vorax avrebbe bisogno di una GTX 1650 Super o al Massimo di una GTX 1660 Super, ma decisamente una 1070 ci sembra spropozionata anche in virtù del collo di bottiglia che le permetterebbe di lavorare con non poche limitazioni.
Graficamente Vorax ricorda una remastered di un titolo PS3 facendoci rimpiangere perfino il primo Dead Island, unica nota grafica positiva, luci, ombre e riflessi dinamici, ma per il resto non ci siamo proprio.
Attualmente è una demo, ma al suo rilascio ufficiale se non noteremo miglioramenti, torneremo sulla piattaforma steam e acquisteremo uno dei tanti titoli survival horror consolidati e spesso dai prezzi in forte sconto.
Per ora l’unico orrore di Vorax è la realizzazione dell’opera che rischia di metterlo perfino un gradino sotto Dead Frontier 2.
Diteci cosa ne pensate e provate la demo, con la speranza che in futuro il titolo regali più momenti di horrore e meno di sconforto.
Presidente dell’Associazione Culturale Fumetti Indelebili, Caporedattore di fumettindelebili.com, organizza da 8 anni la fiera del fumetto di San Benedetto del Tronto, il San Beach Comix. Disegna fumetti, scrive racconti, intervista fumettisti, sceneggiatori, cosplayer, fotografi e Software House. Moderatore e presentatore conferenze per manifestazioni e comics. Adora realizzare editoriali su videogiochi e musica di genere nerd metal.