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One Piece: (quasi) buona la prima

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Quando una storia di lunga data viene tradotta in un live-action i risultati sono tutto fuorché scontati.  Generalmente gli adattamenti restano intrappolati tra i fedelissimi fan, che stroncheranno qualsiasi modifica, e i nuovi arrivati, che potrebbero snobbare lo show indipendentemente dai cambiamenti.  Il live-action di One Piece, serie manga giapponese, riesce dove altri non sono arrivati. Gli affezionati restano affascinati nel vedere finalmente il loro manga eccentrico tradotto in carne e ossa, mentre i neofiti saranno incuriositi da questa serie avventurosa incentrata sui pirati potenziati da superpoteri.

One piece: (quasi) Buona la prima

Netflix riesce nell’impresa, spezzando la lunga e sfortunata serie di tentavi di trasposizione dei racconti manga e anime in live-action. One Piece ci dà il benvenuto in una banda di simpatici corsari alla ricerca di un tesoro nascosto dal defunto re dei pirati, Gold Rogers. La strada tuttavia è insidiosa: pirati rivali, mostri pericolosi, Marina invadente e vagamente corrotta, per non parlare della concreta possibilità che il tesoro non sia altro che un mito. Ma nessuna di queste complicazioni scoraggerà il protagonista, Monkey D. Rufy (Iñaki Godoy) un allegro e giovane sognatore che vuole diventare capitano e re dei pirati senza terrorizzare nessuno. Ciò che a Rufy manca in termini di esperienza o di abilità, lo compensa con uno sconfinato entusiasmo e il suo corpo di gomma ultra-elastico. 

One Piece: (quasi) Buona la prima

Presto entrano in gioco, con riluttanza, lo spadaccino cacciatore di pirati Roronoa Zoro (Mackenyu) e l’astuta ladra Nami (Emily Rudd). In contrasto con l’ottimismo sconfinato di Rufy, sia Nami che Zoro, hanno visioni del mondo più logore. Questo punto di vista, insieme alla perfomance di Rudd e all’impassibilità di Mackenyu rappresentano un perfetto contraltare all’approccio animato di Godoy. Con l’avanzare degli episodi, il gruppo di Rufy cresce fino ad includere il tiratore scelto Usopp (Jacob Romero Gibson) e Sanji (Taz Skylar) un ambizioso chef/ artista marziale.

A differenza del manga, il cast non viene presentato allo spettatore uno per uno in diversi momenti. Le loro storie, invece, vengono sviluppate nel corso degli episodi. Questo ha senso non solo perché era necessario racchiudere 100 capitoli in otto puntate, ma permette anche di scoprire in modo accattivante i personaggi per coloro che si avvicinano per la prima volta. L’amicizia tra i componenti della ciurma di Rufy, allo stesso modo si forma lentamente. La scrittura è divertente ed emozionante, gli infiniti litigi, la cura reciproca e la loro lealtà verso Rufy guidano l’intera serie.  

L’adattamento ha mantenuto l’essenza dei personaggi, riuscendo allo stesso tempo ad espanderli.

È stato come rivedere vecchi amici in nuovi scenari.

One Piece: (quasi) Buona la prima

Nessun episodio risulta noioso ma al contrario è altamente coinvolgente: che sia una rapina, una rissa o una battaglia navale il divertimento è assicurato. Anche le sequenze più tranquille, come la visita a un ristorante sul mare o alla villa di un ricco benefattore hanno il loro fascino. Gli avversari mantengono alta l’attenzione degli spettatori: Buggy il Clown (Jeff Ward) trascina i nostri eroi in uno scenario da incubo, mentre il signore della guerra Dracule Mihawk (Steven Ward) con la sua grande spada, tipica degli anime, inscena un duello all’ultimo sangue. Infine il pirata uomo-pesce Arlong (McKinley Belcher III) mastica lo scenario con i suoi denti da squalo.

Tradurre l’azione e le scene di combattimento degli anime o manga non è sicuramente facile. L’adattamento fa del suo meglio, con alcuni sforzi che funzionano meglio di altri. Nel girato si fa un affidamento eccessivo su primi piani e angoli inclinati per ottenere un’atmosfera da anime. I poteri di Gum-Gum di Rufy sono principalmente nascosti attraverso tagli e azioni fuori campo. Quando non si può fare a meno di mostrarlo, non sembra mai naturale ed è inquadrato nel peggiore dei modi possibile.

One Piece: (quasi) Buona la prima

Le scene a bordo della Baratie e la Going Merry sono un punto culminante poiché l’intricato design delle navi è meravigliosamente realizzato, così come i mulini a vento del Windmill Village. Altre volte invece sembra di guardare un film dei Pirati dei Caraibi scontato con set molto limitati e limitanti. I colori sono opachi e gli unici che risaltano sono quelli del cast principale, ognuno dei quali ne ha uno specifico, che lo distingue da tutto il resto.

One Piece: (quasi) Buona la prima

La prima stagione di One Piece di Netflix non è certo un capolavoro ma nemmeno il disastro che alcuni si aspettavano. È un buon primo sforzo che ha il potenziale per migliorare. Il cast del live-action è forte e i momenti cruciali delle prime parti della serie sono ben realizzati nonostante le modifiche apportate.

Se sei un fedelissimo fan ti divertirai abbastanza nel rivivere la tua serie preferita in carne e ossa e se non hai mai visto la ciurma in azione questo è un modo per immergersi nel franchise.

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Gianna Calatozzo

Ciao sono Gianna, ho una laurea in Giurisprudenza, un tesserino dell’ordine degli avvocati a cui vorrei aggiungere quello da giornalista. La passione per la scrittura, nata sulla carta e poi migrata sulla testiera, mi accompagna da sempre. A 6 anni gli altri volevano fare gli astronauti; io avevo già le idee chiare: volevo fare la giornalista.

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