Aragami 2 | Il ritorno del ninja senza volto

Per gli appassionati di giochi stealth, ninja e storie di spiriti, qualche settimana fa è uscito Aragami 2. Sviluppato da Lince Works, un piccolo team catalano, il titolo riprende e migliora le meccaniche di quello precedente anche se purtroppo continua ad avere qualche limite, tra cui una storia non accattivante.

Una storia giapponese vista dall’Europa

Il gioco vi porta nella valle di Rashomon, dove il clan Kurotsuba, del quale Aragami fa parte, è afflitto da una maledizione e costantemente minacciato dal clan rivale Akatsuchi. Il nostro protagonista dovrà aiutare il suo clan a sconfiggere entrambe le minacce attraverso nove missioni nelle quali dovrà rubare artifatti o assassinare membri del clan rivale.
L’idea dietro la storia non è male ma purtroppo si sviluppa in maniera un po’ banale con dei personaggi abbastanza piatti. Questo, unito alla ripetitività delle missioni e degli scenari, finisce con il rendere il gioco monotono molto velocemente.

Arigami 2: il gameplay

Il gameplay è quello che dovrebbe rendere il gioco più divertente ed, in parte, fa il suo dovere. Per ogni missione, si possono scegliere diversi approcci: potete cercare di sgattaiolare inosservati, recuperare l’artifatto o uccidere l’obiettivo, e scappare senza che nessuno si accorga di niente; in alternativa, potete non curarvi troppo dell’aspetto stealth ed aprirvi la strada a colpi di katana; infine, cercare di uccidere tutti senza essere scoperti dai nemici.

Alla fine però, quasi sicuramente, dopo aver provato l’approccio stealth, finirete col perdere la pazienza e cercare di finire la missione come un normale gioco d’azione. Questo soprattutto perchè le mappe sono quasi tutte uguali, così come i nemici che sembrano un esercito di cloni. Anche le skills, alla fine non cambiano più di tanto l’esperienza di gioco.
Per quanto riguarda la customizzazione del personaggio non c’è grande scelta se non tra una manciata di maschere ed armature alle quali, però, potrete almeno cambiare i colori.

Note finali su Aragami 2

Per finire, nonostante sia un titolo indie, ci si poteva aspettare un po’ di più dalla grafica e dalle cutscenes, decisamente goffe e banali. Un aspetto positivo è la modalità multiplayer che permette di giocare in co-op, se non altro per condividere l’esperienza con un amico o il vostro partner. Nonostante tutto, il gioco è accettabile e regali sprazzi divertenti ma, a meno che non siate patiti del genere o vogliate supportare un piccolo team di sviluppatori indipendenti, non credo valga la pena comprarlo a prezzo pieno.

Vi piacciono i giochi stealth e dark fantasy? Leggete la nostra recensione di “A Plague’s Tale: Innocence”