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La rivalutazione di un genere – L’Isekai

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La rivalutazione di un genere – L’Isekai

La rivalutazione di un genere - L'Isekai
La rivalutazione di un genere – L’Isekai

Death is the only end for the villainess, Today the villainess have fun again, When the villainess loves, My life as a villainess: all route lead to doom! , sono alcuni dei titoli più apprezzati del momento, e sebbene diversi tra loro per tematiche ed atmosfere, hanno una cosa in comune: le protegoniste muoiono e si reincarnano in un altro mondo, solitamente di una light novel o di un otome game.

Il genere di questi manga si chiama Isekai, e sta avendo un boom in tempi piuttosto recenti.

Non è tuttavia una novità: di personaggi trascinati in altri mondi se ne sono visti già negli anni ’90, con Inuyasha  o Magic Knight Rayearth ( più conosciuto in Italia col titolo Una porta socchiusa ai confini del sole), con la differenza che i protagonisti raggiungono queste realtà alternative coi loro corpi.

La rivalutazione di un genere - L'Isekai
La rivalutazione di un genere – L’Isekai

Nel nuovo isekai i protagonisti, nella maggior parte dei casi appartenenti al gentil sesso, muoiono a seguito di un incidente, e al loro risveglio occupano il corpo di un’altra persona.

Le più fortunate rinascono come personaggi secondari o addirittura come l’eroina del gioco, e per loro le cose sono semplici.

Per le meno sfortunate, invece, è tutta un’altra storia, e si risvegliano come le antagoniste della storia, destinate ad un finale tragico e alla morte.

Le regole del gioco

Di regola, dopo l’abbattimento iniziale, le protagoniste decidono di prendere in mano il proprio destino e di non sottomettersi alla trama, scegliendo di cambiare la storia.

I risultati sono variabili: il cambiamento è apprezzato, e nessuno si fa troppe domande su cosa l’abbia causato.

 Ci si aspetterebbe che qualche sospetto debba venire, almeno ai genitori, ma nessuno ci fa caso.

Tranne in casi come in Kill the villainess, storia con tocchi di drammaticità degni di una tragedia greca, non adatta ai deboli di cuore: lì sono i camerieri per primi a capire cosa sta succedendo, e a capire che la loro padrona è stata sostituita da un’anima pietosa.

L’isekai è adatto per chi sogna di evadere dalla propria realtà – magari senza morire, preferibilmente – e di visitare mondi favolosi.

Con la possibilità, però, di poter tornare a casa.

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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