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Witch la magia delle piccole cose

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Witch la magia delle piccole cose

Witch vent'anni di magia
Witch vent’anni di magia

Ecco una cosa che vi farà sentire vecchi: vent’anni fa usciva il primo numero del mensile W.I.T.C.H

Impossibile, dite?

Ma è così: il 3 aprile 2001 aveva inizio un’avventura che sarebbe continuata per ben 139 numeri, coinvolgendo generazioni di bambine e ragazzine , rivaleggiando con un altro fenomeno di cultura pop, le Winx.

Una rivalità che ha visto nei primi tempi primeggiare le W.I.T.C.H , meno stilose delle fatine di Igino Straffi, ma più veraci e vicine alle adolescenti.

Il segreto del successo fu proprio in questo: magia a parte, le protagoniste erano adolescenti normali, che dovevano affrontare problemi quotidiani, la scuola, le prime cotte, i bulli.

La magia non risolveva sempre tutto,  anzi, il più delle volte, poteva anche peggiorare le cose. Ne è un esempio Irma, che trasformò il ragazzo che le piaceva in una rana e poi lo fece scappare via.

Oppure Will ,che usò i suoi poteri per far dispetto ad una rivale in amore, per poi scoprire di aver frainteso tutto e di essere stata lei la carogna della situazione.

Witch la magia delle piccole cose

Di guai le W.I.T.C.H ne hanno fatti, riuscendo quasi sempre a risolverli. Ma a differenza di altri fumetti per ragazzi, in cui risolto il problema tutti se ne dimenticano come se non fosse mai successo, loro ne devono affrontare le conseguenze, dando un’importante lezione di responsabilità.

Non importa quanti danni hai fatto. Importa che te ne assumi la colpa e risolvi.

Le W.I.T.C.H hanno parlato di crescita, di amore, di dolore, con un linguaggio semplice, azzeccato per il pubblico a cui era rivolto.

Storie potenti, che hanno lasciato il segno.  

Con buona pace delle Winx, -tutto questo loro non lo hanno mai avuto, sebbene toccassero a volte tematiche delicate, il lato leggero della loro narrazione alla fine ha preso il sopravvento.

 Grazie W.I.T.C.H per aver fatto parte dell’infanzia di tante persone. Si spera che in futuro ci saranno ancora altri lettori.

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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