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Trent’anni fa cadeva su di noi la “Pioggia di Ricordi”

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Eh già. Sono passati 30 anni dall’uscita di Pioggia di ricordi. Il film di Isao Takahata andò in sala di proiezione per la prima volta in Giappone a fine luglio 1991. E’ possibile restare impermeabili al fascino di quest’opera?

Il film narra la storia di Taeko, “hard worker” sulla soglia dei 30 anni (!!!) che decide di spezzare il ritmo ed andare dove ha sempre sognato: in un borgo di campagna, lontana dal trambusto della città, nel bel mezzo della fatica agreste. Durante il suo soggiorno, Taeko verrà colta di sorpresa da frammenti della sua vita: i pezzi fondamentali che l’hanno portata lì dove si trova ora.

In Irlanda la chiamano “drizzle”. E’ una pioggia sottile che non smette mai di cadere, e finisce per penetrare nelle ossa e nell’umore di chi la vive tutti i giorni. La pioggia di ricordi di questo lungometraggio di casa Ghibli somiglia molto a questo: una delicata ed elegante sinfonia che dà sostanza alla vita stessa della protagonista, confondendo i piani del presente e del passato.

Un’atmosfera soffusa con colori pastello racconta i trascorsi di Taeko, dall’infanzia fino all’adolescenza. Il presente, vissuto in campagna, viene rafforzato con tinte forti, forme plastiche, ombre. Nonostante la netta divisione, l’unità drammatica è tenuta dall’estrema coerenza del personaggio. Taeko, da piccola, è una bambina curiosa e creativa, che trova difficile adattarsi a schemi mentali gretti e rinunciare a domande fondamentali. Da grande, la protagonista vive e nutre le stesse necessità.

Le tematiche trattate rendono Pioggia di ricordi un’opera unica nel suo genere. La regia segue da vicino i problemi di una bambina, dalle difficoltà comunicative con la famiglia, alla scoperta delle attitudini. E ancora: la vita a scuola, all’interno del quale trova spazio un interessante raffronto con le altre personalità, maschili e femminili. C’è anche tempo per parlare di questioni concrete, come il difficile ingresso nella pubertà.

Per chi vi scrive, è stato amore a prima vista. Pioggia di ricordi è un racconto estremamente solido ma al tempo stesso sfaccettato. L’ideazione della protagonista è perfetta. In essa albergano serenità e inquietudine, fermezza e dubbio. Con un finale da brividi, ancora una volta lo Studio Ghibli ci trasporta in un modo reale e fantastico, libero ma assediato da mille pensieri. Vivo, sempre in movimento, ma al contempo fermo su un’impareggiabile qualità di scrittura.

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