
The Sadness (2021)
The Sadness è un film horror taiwanese del 2021, del regista Rob Jabbaz.
All’indomani del lockdown non sorprende che sia stato fatto un film su un virus mortale.
Non sorprende neanche il modo in cui finisce.
Non sorprende che da qui in poi ci saranno SPOILER sulla storia
The Story
Membri della comunità scientifica mettono in guardia la popolazione di Taipei sulla possibilità che il virus Alvin possa subire una mutazione pericolosamente simile alla rabbia. Dato che il virus finora non è stato altro che un banale raffreddore, l’avviso viene interpretato come un bufala da tutti. Una strumentalizzazione politica all’indomani delle elezioni o un trucco per abbassare i prezzi del mercato immobiliare.

Ovviamente, gli spettatori più esperti sanno già che cosa si prepara.
The Break
La mutazione avviene, il virus (che si rivela estremamente contagioso) trasforma i pazienti in sadici maniaci omicidi, dediti alle azioni più abominevoli. Il cervello è completamente compromesso. L’impulso a compiere le azioni peggiori che la mente possa concepire prende il sopravvento e il senso di deprecazione che i contagiati provano verso sé stessi, si trasforma in un sorriso stampato in volto in mezzo alle lacrime.

The Ancestor
La situazione di The Sadness richiama per molti versi “La città verrà distrutta all’alba” di Romero (1973). Molte scene fanno pensare che anche David Cronenberg sia stato fonte d’ispirazione per il regista.
The End
Come molti film di questo genere, la storia vira non solo alla sopravvivenza dei protagonisti ma anche alla ricerca di un soggetto immune al contagio che possa offrire la possibilità di un vaccino.

Ma è un inganno. The Sadness è un film completamente privo di speranza: anche chi sembra essere portatore di una soluzione è già contagiato dal male.
The Prize
The Sadness è un film altamente meritevole e lo consiglio caldamente se il vostro stomaco lo può sostenere. Il comparto degli effetti speciali a cura di IF SFX Art Maker è fra i migliori che mi sia capitato di vedere.

Mi sento anche il dovere di segnalare l’eccellente recitazione degli interpreti, in particolare Tzu-Chian Wang, nei panni dell'”Uomo d’affari”, principale antagonista della pellicola.

Sperando che sia recitazione, ovviamente.

Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osserva. Praticamente innocua.