The Penguin: L’ascesa del Re di Gotham

The Penguin non può essere propriamente definito uno show su Batman ma piuttosto una serie sui gangster di Gotham. I Soprano in salsa DC. L’Oswald Cobblepot è Tony Soprano con un’andatura claudicante e denti d’oro. Guida una berlina color prugna e ascolta di nascosto Dolly Parton.
Dopo aver impressionato il pubblico con la sua interpretazione nel film “The Batman”, Colin Farrell torna a calcare i panni di Oswald Cobblepot, alias The Penguin, questa volta con un’intera serie dedicata alla sua storia.
La serie, ambientata subito dopo gli eventi del film, segue l’ascesa di Penguin nel tentativo di prendere il controllo del crimine organizzato di Gotham, ora che il vuoto di potere lasciato da Carmine Falcone è stato creato. Farrell, pesantemente truccato, con la sua caratteristica voce roca e la sua presenza scenica magnetica, rende il personaggio di Penguin ancora più complesso e affascinante, esplorando le sue motivazioni, le sue paure e la sua ossessione per il potere. Farrell mette in scena una performance coinvolgente e ipnotizzante non solo negli ampi gesti ma soprattutto nella cura attenta dei dettagli.

La serie esplora le origini di Oswald Cobblepot, i traumi che lo hanno segnato e le relazioni che lo legano agli altri protagonisti. Oz è uno sociopatico ma dal grande fascino vecchio stile. Malmenerà un politico e per poi aiutarlo ad uscire da un parcheggio. Arriverà vicino ad uccidere un ragazzino, Victor, interpretato da Rhenzy Feliz, ma cambierà idea decidendo di prenderlo sotto la sua ala. Si assiste la sua spietata cattiveria mascherata dall’affabilità da ragazzo normale. Che sia il risultato di una calcolata strategia o un autentico conflitto interiore tra moralità e vuoto incolmabile.

La serie è un groviglio di trame. Inizialmente il centro della scena è occupato da Victor, per poi svanire sullo sfondo lasciando il passo al complicato rapporto di Oz con la madre. Fino all’arrivo dell’antagonista Sofia Falcone, la rampolla confusa di una famiglia mafiosa appena rilasciata dall’Arkham Asylum, interpretata con tic e fusa da Cristin Milioti. Lei, come Oz, è una cattiva di complesse sfumature emotive che nutre la malvagità con tutto il suo dolore.

Nella serie Gotham City è ricostruita dettagliatamente. Le ambientazioni cupe e malinconiche, i vicoli oscuri e i locali notturni creano un’atmosfera opprimente e affascinante, che cattura perfettamente lo spirito del fumetto. The Penguin bilancia abilmente melodramma con cruda violenza, umorismo ironico con commento sociale. Il principale difetto della serie è quello di voler raccontare contemporaneamente troppe storie. La trama viene bruciata rapidamente nel giro di otto episodi. I personaggi o si perdono nel groviglio narrativo o sono costretti a cambiare rotta motivazionale in pochi attimi. Servirebbe un arco narrativo più solido e concentrato, che renderebbe la conclusione soddisfacente.
Se siete fan di Batman e dei suoi villain, “The Penguin” è una serie che non potete perdere. Preparatevi a immergervi in un mondo oscuro e affascinante, dove il potere, la vendetta e la corruzione sono all’ordine del giorno, dal caos nasce l’ordine.

Ciao sono Gianna, ho una laurea in Giurisprudenza, un tesserino dell’ordine degli avvocati a cui vorrei aggiungere quello da giornalista. La passione per la scrittura, nata sulla carta e poi migrata sulla testiera, mi accompagna da sempre. A 6 anni gli altri volevano fare gli astronauti; io avevo già le idee chiare: volevo fare la giornalista.