Terror Train (un film sottovalutato)

Terror Train (un film sottovalutato)
Film del 1980 sotto la regia del canadese Roger Spottiswoode, Terror Train è un film di serie C, nel senso di “Criminalmente sottovalutato”.

Oltre a essere un eccellente slasher, questo film nasconde delle profondità che possono sfuggire a una visione superficiale. Volete la prova?
Salite su questo vagone con me, senza badare all’annuncio dall’altoparlante che acclama “Allerta SPOILER”.
Un poco di trama
Una confraternità di un college dell’Illinois ha la tradizione di fare una festa a Capodanno. Tre anni prima dei fatti narrati, uno scherzo crudele da parte del capobranco Doc (Hart Bochner), si concluse in tragedia. Complice dell’evento fu la riluttante Alana (Jamie Lee Curtis), convinta a lasciar credere di essere disposta ad andare a letto con il vergine e sfigato Kenny Hampson (Derek McKinnon). Alana e gli altri partecipanti ignorano però che Doc ha trafugato un cadavere dall’obitorio e lo ha messo nel letto in cui Kenny spera di incontrare la ragazza. Lo shock per la scoperta porta Kenny alla pazzia e tre anni dopo, fuggito dall’ospedale psichiatrico si prepara a seguire i suoi ex-compagni sul treno dove si terrà la nuova festa di fine anno. L’obbiettivo?
Ammazzarli tutti!

Un vagone merci di idioti.
La maggior parte dei personaggi di Terror Train, sia i protagonisti che i comprimari, sono caratterizzati da una cecità maggiore rispetto alla media dei personaggi dei film horror. Non solo le vittime non si rendono conto della presenza dell’assassino fino all’ultimo momento, ma nessuno degli studenti si rende conto che l’assassino si muove in mezzo a loro. Spesso gli studenti universitari sono dipinti come deficienti nei film horror, ma qui si battono dei record.
D’accordo che essendo una festa in costume sono tutti mascherati.
D’accordo che la confraternità dei protagonisti sono celebri per gli scherzi pesanti.
Ma non accorgersi che Ed (Howard Busgang) sta morendo sulla banchina della stazione è un po’ troppo.

Kenny comincia a muoversi fra i vagoni con la maschera di Groucho rubata a Ed. Ma anche con il viso nascosto, il suo odio appare evidente nel suo sguardo. Malgrado ciò, nessuno nota che c’è qualcosa di strano nel suo comportamento o che il dito mozzato nel portasigarette (scherzo usato prima da Ed) adesso è vero.

Ma peggio di tutto, nessuno nota che quello che dovrebbe essere Ed, un ragazzo chiacchierone e salace, si sia trasformato in una specie di silenziosa maschera di cera.
Un attimo di analisi.
Spesso la natura bidimensionale dei personaggi degli slasher è la ragione per cui il genere non è stato preso mai troppo sul serio. Ma in Terror Train è possibile trovare strati su strati di profondità, e non ho ancora capito se la cosa sia voluta, casuale o se sia io a leggere troppo nelle scene scene della pellicola.
Prendiamo la scena iniziale, quella dove Kenny impazzisce dopo essersi accorto di stare per giacere con un cadavere.

Una volta che la natura dell’oggetto dei suoi desideri gli si rivela in tutto il suo orrore, Kenny subisce un trauma che causa la sua castrazione psichica, dovuta probabilmente non solo al puro terrore di quanto visto, ma anche al fatto che i suoi amici gli hanno precluso la riuscita del rito di passaggio ritenuto necessario per l’entrata nella vita adulta e nella mascolinità, oltre ad avergli, in aggiunta, chiarito di non essere accettato all’interno del gruppo della confraternita.
Trovo inoltre che Terror Train presenti un tratto di distinzione evidenziato dalla critica cinematografica Vera Dika.

Dika sostiene che negli slasher l’assassino e la protagonista appaiono entrambi esclusi dal gruppo principale (out group). Il killer, per la sua natura, è un’entità che agisce al di fuori e contro i componenti del gruppo dei giovani (in group), la final girl, tuttavia, pur essendo una in group, ne può essere al contempo esclusa per la maturità che la rende diversa dagli altri.

Kenny è rifiutato, mentre Alana decide di sua volontà. Già nel prologo, si mostra staccata rispetto ai suoi amici, cosa che le permette di scoprire prima di tutti la verità dello scherzo crudele di Doc. Ma sempre troppo tardi.
Un eroe d’altri tempi.
Il vero eroe di questo film: il capotreno Carne, interpretato da Ben Johnson.

Alana, come dicevamo, è la final girl, ma le mancano dei tratti essenziali per essere anche l’eroina.
Ad esempio è priva della percezione che le fa capire che c’è qualcosa di strano ed è anche lei affetta dalla stessa cecità che caratterizza gli altri. Non sembra in grado di avvertire la presenza del maniaco come altre protagoniste degli slasher e non ricollega quanto sta accadendo a Kenny se non all’ultimo momento.

Il capotreno al contrario ha la percezione ed è allo stesso tempo un veggente inascoltato.
Carne è cosciente di come i ragazzi scatenati possano farsi male, ma le sue richieste per garantire una maggiore sicurezza ai suoi passeggeri sono derise dai suoi superiori.
Si preoccupa sinceramente e profondamente della sicurezza del treno, ma al contempo non vuole essere un guastafeste: non è una figura autoritaria opprimente che sente di dover tenere d’occhio i ragazzi, per quanto sappia quanto possano essere scalmanati e in vena di scherzi, e lo vediamo intrattenere conversazioni spiritose con loro e tentare dei maldestri giochi con le carte, stimolato dalla presenza del mago a bordo, al cui spettacolo va ad assistere insieme ai ragazzi.

Il suo modo di agire e riflettere è più simile a quello di un vecchio sceriffo o di un poliziotto nel corso di un’indagine. È lui il primo a sottolineare come sia impossibile riconoscere i partecipanti alla festa se questi si scambiano la maschera.

Quando si diffonde il sospetto che l’assassino sia il prestigiatore che si è esivito sul treno e i ragazzi si radunano con l’intenzione di linciarlo, Carne dimostra le proprie capacità e il proprio ruolo d’autorità riuscendo a far desistere da solo la folla con poche e semplici parole, «prima di andare date un’occhiata ai corpi dei vostri amici, volete fare la stessa fine?».
Un trucco di magia.
Il prestigiatore, interpretato da nientemeno che David Copperfield in persona, è uno specchietto per allodole inserito nel film per ingannare il pubblico.

Per tutto il tempo il mago viene filmato e presentato in modo che si possa pensare che sia lui Kenny, cambiato negli ultimi tre anni. Infatti si mostra freddo nei confronti delle battute di Ed alla stazione e descrive i ragazzi come «un pubblico di merda». Inoltre, il mago tenta di sedurre Alana, la ragazza che Kenny desiderava e nel corso del film non nasconderà la sua antipatia per Doc, dovuta in realtà ai suoi tentativi di confutare i suoi trucchi magici e i suoi fastidiosi interventi durante lo show.
Ma la regola di ogni buon spettacolo di magia è quella di saper distogliere l’attenzione dello spettatore.
Siamo così concentrati sul mago, dal non realizzare che Kenny è sempre stato accanto a lui nei panni della sua assistente femminile.
Un assassino da ricordare

Di nuovo torna l’interpretazione analitica.
La studiosa di cinema Barbara Creed ha detto che la paura maschile della castrazione ha condotto alla creazione di creature mostruose basate sulla figura femminile: la donna castratrice e la donna castrata: Alana, in quanto causa dello shock, appartiene alla prima categoria, mentre Kenny è divenuto parte della seconda. Oltre ad aver praticamente rinunciato alla propria mascolinità per tutto il viaggio (e probabilmente per tutti i tre anni dopo lo scherzo), Kenny ha rinunciato anche alla propria visibilità: l’attenzione di tutti è sempre stata per il personaggio di David Copperfield e nessuno, né i ragazzi della festa, né il pubblico, si è accorto della sua assistente e del fatto che assomigliasse a Kenny. Del resto, ci si aspetta che l’assistente di un mago non distolga l’attenzione da quest’ultimo e, ironicamente, è proprio quello che Kenny vuole ottenere: che il mago attiri su di sé lo sguardo di tutti cosi che lui possa agire indisturbato.

Lo stesso Kenny è cosciente della sua superiorità come prestigiatore. Quando Alana, tentando di ammansirlo, gli dice di essere sicura che lui sia più bravo di Copperfield, la sua risposta è:
«Certo, lui non sapeva fare a pezzi una ragazza».
Alla fine, Kenny si strappa di dosso la parrucca, tentando di riottenere la propria mascolinità. Deve concludere il rito di iniziazione interrotto, perciò costringe Alana a dargli il bacio che non aveva ricevuto tre anni prima.
Ma è troppo tardi.
Qualcosa si è rotto per sempre all’interno di Kenny e il bacio, invece di renderlo uomo, gli fa rivivere il trauma di allora.

Le urla attirano l’attenzione di Carne, intento a guidare la locomotiva, che lo colpisce l’infelice Kenny, spingendolo fuori dal suo treno e facendolo precipitare giù dal ponte.

Hai sbloccato il personaggio nascosto?
Un altro personaggio che ha uno sviluppo interessante è quello del “Presidente”, un comprimario identificabile solo con il suo costume e non con un nome.

Come Kenny, compare alla festa di tre anni prima solo, completamente isolato e con indosso il cappello della verginità.
Come Kenny è un ragazzo timido, insicuro, non sa come muoversi e i suoi tentativi risultano goffi e imbranati.
A differenza di Kenny, ingannato dai propri amici, lui trova in un altro compagno dei consigli e del sostegno. Forse non lo aiuteranno a trovare una ragazza entro la fine della serata, ma per lo meno sono onesti.
A differenza di Kenny, e anche degli altri, tre anni dopo troviamo il personaggio completamente cambiato.
Alla festa sul treno pur essendo ancora lo stesso ragazzo sovrappeso e occhialuto di allora, è diventato più spigliato e sicuro di sé.
Sembra anche aver superato la sua timidezza. Lo vediamo ballare un lento con Alana, un contatto fisico a cui Kenny non è mai giunto. Scherza con lei sull’eventualità di andare a parlare nel suo scompartimento munito di vasca da bagno a due piazze. La rassicura, vedendo che è ancora giù per la discussione avuta con il fidanzato, di essere disposto ad ascoltarla se vuole parlare.
Mentre i vecchi “capi” della confraternità muoiono, il “Presidente” è quello che insieme a Carne si assicura dell’identità dei ragazzi e della loro sicurezza. Si trasforma lentamente in un leader migliore di Doc. Questo ultimo scappa, lasciando i propri compagni in balìa di Kenny.
Il “Presidente” infonde loro coraggio, ripetendo che sono tutti confratelli e si sarebbero aiutati e protetti a vicenda.
Un ultimo suggerimento
Come ho già detto, non so se tutti questi strati di interpretazione sono qualcosa di vero o solo un delirio causato dalla mancanza di sonno.
Quello che so per certo è che Terror Train è un film che vale la pena recuperare.

Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osserva. Praticamente innocua.