Super Male di Marco Barizza e Martina Lisi

Super Male di Marco Barizza e Martina Lisi

Una band o un concetto?

La storia ci porta a conoscere i cinque membri della band Super Male. Non possiamo sentirli, ma ce li immaginiamo come una sorta di mix tra i Nirvana e i Clash. La loro musica combatte il sistema, un sistema di pura fantasia, ma che nasconde dietro la solita diseguaglianza tra le classi sociali.

Quì si parla di super poteri, tutti possono averli, ma alcuni sono migliori di altri. Naturalmente il basso ceto sociale può permettersi poteri ridicoli come ” Non piangere quando si tagliano le cipolle ” altri invece ricchi e potenti possono volare o essere invincibili. Insomma ci troviamo di fronte alla versione trash del fumetto super eroistico. Trash nel senso migliore che si possa immaginare, diciamo semplicemente che se Lo chiamavano Jeeg Robot è la versione italiana di un qualsiasi Marvel o Dc comics movie, Super Male è la versione italiana del manga My Hero Academia.

Anche nel fumetto nipponico praticamente quasi tutti hanno dei poteri. Non tutti ne hanno di decenti e come in quel manga anche in questo fumetto di Marco Barizza e Martina Lisi esistono delle normative da seguire per usare le proprie abilità. Ed anche in questo mondo esistono eroi e malvagi.

Ci vendiamo tutto e cambiamo vita

In questo primo volume vedremo la band disfarsi del loro furgone e dei loro strumenti musicali per poter acquistare dei poteri straordinari da un losco figuro. Esattamente uno spacciatore di poteri, i cinque aprono le sfere che gli vengono passate e ne inalano una sorta di fumo che dovrebbe donargli tali abilità.

Da qui in avanti scopriranno quale potere abbiano in realtà comprato. Non si manifesteranno subito tutti, ma alcuni di loro i più appariscenti si metteranno in mostra e verranno braccati dalla polizia che si occupa di casi legati ai super.

Stile di disegno

Premetto che questa tipologia di fumetto su di me fa molta presa. Rientriamo nell’ambiente underground con disegni non sempre anatomicamente precisi e un taglio grafico sporco da fanzine collettiva. Le linee sono grezze e volutamente piene di tratteggio. Le tavole sono ricche di immagini e ci sono tanti di quegli elementi da farle sembrare in alcuni punti così piene di inchiostro da far pesare la pagina il doppio del normale.

In alcune espressioni e volti dei personaggi rivedo un giovane Andrea Pazienza alle prime armi con pennino e carta, ma comunque in tutta l’opera c’è il tipico stampo del fumetto underground come sopra citato.

Hai detto male di Lovecraft?

Giuro sono letteralmente morto in questa scena dato che sono un fan sfegatato di ogni opera del Solitario di Providence. Vedere il potere del ragazzo attivarsi e trasformarlo in qualcosa che lo stesso Howard Phillips Lovecraft avrebbe potuto descrivere in una delle sue opere mi ha lasciato veramente soddisfatto. La narrativa è veloce i testi si leggono facilmente e in un volume spillato di una cinquantina di tavole si riesce ad apprezzare il lavoro fatto per introdurre l’ambientazione e i personaggi. Si perchè ad una prima occhiata si tratta di un fumetto super eroistico, ma dalla tipologia di poteri di alcuni di loro e dagli spunti riflessivi che se ne traggono, si può pensare che nei volumi seguenti si miri ad un contesto di denuncia sociale.

Il prezzo è di soli euro 4 e 90 davvero poco se pensiamo agli spillati Marvel o Dc in generale e comunque gli sviluppi possibili sono tanti e difficili da immaginare. Anche solo per questo l’opera andrebbe seguita. Vi lascio il negozio Tora Edizioni dove poterlo acquistare e spero che lo troviate interessante come per me lo è stato. Buona lettura.