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STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

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STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

A poco tempo dall’uscita del secondo volume di Stranger Things 4, sentiamo di potervi dire tranquillamente che questa è di gran lunga la stagione migliore di tutta la serie.

Infatti – nonostante quest’ultima stagione non si sia ancora conclusa e non chiuda definitivamente il cerchio – sono diversi gli elementi che hanno permesso a questo show di fare un’enorme salto di qualità.

Netflix aveva infatti già annunciato anche una quinta e ultima stagione.

Vediamo, allora, i motivi per cui STRANGER THINGS 4 è la stagione MIGLIORE finora!

ATTENZIONE: il seguente articolo potrebbe contenere spoiler.

La proclamazione di un KOLOSSAL

Avrete facilmente notato come all’inizio di ogni episodio (salvo skip automatico) la classica introduzione con il logo di Netflix sia stata modificata e resa a tema con la serie.

STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

La gigante lettera N si dissolve tra i tuoni e le luci rossastre del sottosopra, proprio a richiamarne l’ambientazione angusta.

Questo ci fa capire quanto Netflix abbia deciso di puntare sul prodotto, e quanto importante sia come scelta di immagine e sponsorizzazione di un prodotto!

La rilevanza che lo show ha acquisito nel catalogo del colosso dello streaming è enorme, e si percepisce la volontà di fare sul serio.

Volume 1 & 2

Riprendiamo brevemente il discorso dei due volumi. La scelta da parte della produzione e degli scrittori di dividere la stagione in 2 parti, da far uscire in tempi relativamente brevi, è da lodare.

A molti non sarà piaciuta l’idea di “interrompere” la visione nel momento più alto della stagione (o meglio, del volume), per poi dover aspettare per vederne il seguito. Questo perché gli spettatori, sapendo che gli altri episodi erano già belli e pronti, si sono chiesti che motivo ci fosse di rilasciarli in 2 blocchi separati.

Volendo escludere i problemi di distribuzione che stanno attualmente affliggendo Netflix, che deve trovarsi a fare i conti con una probabile politica di distribuzione degli episodi diversa da quella che ha sempre adottato, la scelta è puramente di sceneggiatura.

I Duffer Brothers sono stati molto abili nel gestire i tempi di narrazione e nel far terminare il primo volume proprio nel punto in cui è terminato.

STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

La conclusione della prima parte, ovvero con la fine del 7° episodio, è un mid-season finale azzeccato e perfetto. Questa considerazione assume ancora più senso se pensiamo a tutti i vantaggi che questa scelta abbia portato sia agli scrittori che agli spettatori.

Sappiamo che il primo volume si è composto da ben 7 episodi, appunto. Ebbene, il secondo ne avrà “solo” 2. Il che sembra molto ambiguo, finché non scopriamo che i due episodi in questione avranno rispettivamente la durata di 2 ore, e 2 ore e 30 minuti circa. Minutaggio da film, in pratica!

Ecco dunque perché sarà, in realtà, un bene per noi spettatori, che probabilmente non avremmo retto a vederli subito.

Inoltre, operare così ha consentito agli sceneggiatori di riprendere la storia come più gli era comodo e opportuno, con l’inizio del secondo volume, prendendosi tutto il tempo che volevano.

La durata degli episodi

E soffermiamoci proprio su questo.

La durata degli episodi non è certamente indifferente: quasi un’ora e 15 minuti per tutti gli episodi, con l’ultimo che ne dura una e quaranta.

STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

La scelta non è sicuramente per fare colpo sugli spettatori, volendo impressionarli facendo leva sul minutaggio. Con questa scelta, scrittori e sceneggiatori hanno dimostrato di voler completamente dedicarsi al progetto, per tirarne fuori un prodotto di prima qualità. Prendersi tutto il tempo necessario per la narrazione (senza mai dilungarsi troppo) è uno degli elementi essenziali per la riuscita di una buona trama, bei personaggi – tutti accuratamente approfonditi e caratterizzati – e un ottimo sviluppo della storia.

STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

E’ una scelta non indifferente, e serve coraggio per prenderla: raramente si vedono serie TV che durano così tanto, e si corrono dei rischi non da poco. Può capitare che la maggior parte della gente rinunci alla visione perché non riesce a starvi dietro, per questioni di tempo o di pazienza. Invece Stranger Things 4, in questo, ha avuto parecchia fortuna, scatenando un fenomeno a livello globale.

La bravura è degli sceneggiatori che, seppur con più di un’ora per episodio, sono riusciti a mantenere il ritmo sempre incalzante. Gli episodi scorrono, volano (anche più di certe serie con episodi da 45 minuti), si lasciano guardare molto facilmente e con molta partecipazione da parte dello spettatore, che, alla fine di ognuno, si ritrova a pensare ”Ne voglio ancora!”.

Il fattore tecnico

Un altro elemento che ha elevato la quarta stagione di Stranger Things ad un altro livello è il comparto tecnico.

Anche un occhio non attento avrà sicuramente notato l’enorme quantità di effetti speciali e la qualità con cui sono realizzati. Si conta, infatti, un budget di circa 30 milioni di dollari a puntata! Cifre da capogiro, se pensiamo ad altre serie che hanno impiegato molti meno fondi – Squid Game, per esempio, ha richiesto circa 3 milioni di dollari per episodio.

La CGI è realizzata molto bene, con le sequenze del sottosopra che rendono l’effetto scenografico dell’ambientazione oscura pervasa di malvagità. Anche la CGI per il personaggio di Vecna è ottima, considerando che questo era interamente prostetico, con poi solo dei ritocchi al computer. A differenza del demogorgone che, invece, è stato realizzato interamente in CGI.

Ma non è tutto. In questa stagione è stata posta l’attenzione ad una cosa che nelle stagioni precedenti, a nostro avviso, è passata un po’ in secondo piano: la regia.

Ebbene sì, in Stranger Things 4 c’è anche un magnifico lavoro di regia. Inquadrature geniali, scenografie curate e dettagliate, colpi di genio e transizioni sicuramente non da poco. Vuol dire che, anche sotto questo aspetto, gli scrittori e i registi si sono messi di cura e d’impegno, e si nota in maniera evidente.

I movimenti di camera non sono quelli da classica serie TV teen-drama che sanno di già visto, ma accompagnano la scena, l’azione e i personaggi in modo intelligente e poco scontato. E questo contribuisce a dare tutta un’altra anima alla serie, a dimostrazione che la regia, spesso trascurata o passata in secondo piano, è un aspetto fondamentale nella serializzazione tanto quanto nel cinema.

L’horror sperimentale

C’è una componente su cui gli scrittori hanno voluto puntare e sperimentare molto, che è proprio quella dell’horror.

Molti momenti della serie assumono un carattere violento e grottesco, che conferisce una certa maturità allo show, dimostrando di saperci fare quando serve.

STRANGER THINGS 4: perché è la stagione MIGLIORE finora.

Alcune sequenze – come l’irruzione dei militari a casa Byers o la fuga di Max dalle grinfie di Vecna nel sottosopra – riescono nell’intento di inquietare lo spettatore, infondendogli paura e terrore.

I Duff Brothers si sono cimentati anche in un modo di fare horror piuttosto sperimentale, ma che è davvero ben riuscito!

Cultura Pop Anni ’80…

Sono tantissimi i riferimenti alla cultura pop degli anni ’80, in cui è ambientata la serie.

Uno di questi è la musica. E’ tornato incredibilmente virale, per esempio, un brano dell’epoca di Kate Bush ”Running Up That Hill (A Deal With God)”, dopo essere stato usato come colonna sonora della fuga di Max.

E’ incredibile in questo la capacità di uno show di influenzare il pubblico a tal punto da riportare in voga cose di altri tempi, ormai fuori di moda. Riuscire a trasmettere agli spettatori l’amore per un’epoca e i suoi valori è segno della bravura di scrittori e scenografi.

Altri riferimenti ancora sono più degli easter egg: compaiono a schermo senza saltare subito all’occhio, ma agli spettatori più attenti e osservatori non saranno sfuggiti.

…E l’amore per la cinematografia.

Per dirne qualcuno, nella cameretta di Will, in una scena in cui parla con Mike, sulla parete è appeso il poster de ”Lo Squalo”, un film cult che uscì proprio in quegli anni.

Oppure, si può benissimo notare la scritta ”E.T. telefono casa” sulla superficie della cabina telefonica che Dustin sta usando in questa scena, in riferimento ad uno degli extraterrestri più amati al mondo.

O ancora, la regia della sequenza di Robin e Nancy che vanno a trovare Victor Creel nell’ospedale psichiatrico è un palese rimando a ”Il Silenzio degli Innocenti”. Il lungo corridoio, buio e angusto con i detenuti nelle celle ai lati, la telecamera che segue le due protagoniste con inquadrature analoghe al film, fino ad arrivare alla cella di Victor, che, guarda caso, è l’ultima a sinistra alla fine del corridoio, proprio come quella di Hannibal Lecter. Inoltre, il modo orribile in cui è conciato il prigioniero è un riferimento a Freddy Krueger, personaggio cult-horror.

Insomma, queste chicche sono la dichiarazione d’amore da parte dei registi per il periodo degli anni ’80!

Stranger Things insegna vita

In questa stagione ci sono parecchi temi ricorrenti su cui la storia si concentra in maniera particolare, volendo porre l’attenzione dello spettatore su certi aspetti propri dell’adolescenza.

I nostri protagonisti, infatti, sono ormai adolescenti, vanno al liceo e si stanno interfacciando con il mondo ”là fuori”, con la vita vera. Sono costretti per forza di cose a doversi relazionare con l’esterno, uscendo dalla bolla dell’infanzia ormai passata, fatta di sicurezza e belle cose.

I ragazzi apprendono che esistono le difficoltà nella vita, esistono i dispiaceri, che non tutti sono brave persone e non tutti ti guarderanno sempre di buon occhio e ti porteranno rispetto.

Questo lo vediamo accadere, parallelamente, sia a Eleven che a Mike, Dustin e Lucas.

Eleven ha difficoltà ad inserirsi e a farsi nuovi amici, e viene continuamente bullizzata e derisa da tutti. Mike e Dustin, invece, sono rimasti i “nerd” che amano essere, giocando a D&D e frequentando l’Hellfire Club; ma ovviamente patiscono la discriminazione di tutto il resto della scuola, che giudica da sfigati la loro passione, arrivando addirittura a ritenerla roba da satanisti.

Lucas dalla sua è l’unico che ha provato a conformarsi nel liceo, cercando il suo posto nella squadra di basket, ma con scarsi risultati. Le etichette sono una piaga della società, e spingono i giovani a non essere se stessi, a ripudiare le loro passioni per fare qualcosa di socialmente accettato, ma che in fondo non sentono proprio. Da qui nascono le crisi d’identità adolescenziali, che sono spesso fin troppo trascurate e sottovalutate.

STRANGER THINGS (L to R) Finn Wolfhard as Mike Wheeler, Caleb McLaughlin as Lucas Sinclair and Gaten Matarazzo as Dustin Henderson in STRANGER THINGS. Cr. Courtesy of Netflix © 2022

C’è anche una sottile critica al carattere religioso della società.

Al presentarsi di una probabile minaccia ad Hawkins, la popolazione difficilmente riesce a concepire l’esistenza di qualcosa di sovrannaturale. Bensì, demonizzano la questione trovando nell’Hellfire Club e nel gioco di D&D il loro capro espiatorio!

Un cast maturo

Ultimo, ma non per importanza (anzi), c’è l’incredibile cast che questa serie è riuscita a formare.

I ragazzi sono ormai quasi adulti, cosa che nella finzione narrativa è giustificata con un salto temporale che li porta proprio all’inizio del liceo.

L’importanza che il cast ha avuto è tale che questa stagione non sarebbe stata ciò che è stata se anche solo uno di loro fosse mancato. La differenza che c’è tra un teen drama come Stranger Things e (quasi) ogni altro sta proprio in questo: quello di ST è un cast maturo, che è cresciuto insieme, parallelamente alla storia, tanto che ormai si può dire che siano loro lo show!

I ragazzi sono tutti bravissimi e capaci di recitare, i loro personaggi hanno un’anima, provano emozioni e pensano a ciò che dicono, cosa che non fanno molti altri pupazzi di altre serie. E di conseguenza lo spettatore si affeziona a loro, prova compassione, gioia, dolore, felicità e sollievo per i suoi amati protagonisti.

Ciò è sicuramente anche merito di come gli attori hanno gestito la campagna pubblicitaria della serie sui social, pubblicizzando sempre lo show e divenendo delle vere e proprie star amate alla follia dal pubblico. Anche questo è un aspetto che spesso viene sottovalutato dagli attori e dalle produzioni d’oggi!

E’ impossibile quindi non lodare l’operato di questi fantastici ragazzi, che sarebbero capaci di reggere la serie da soli.

In particolare, gli MVP della stagione finora sono senza ombra di dubbio Dustin (probabilmente il miglior personaggio di tutta la serie), Eddie, interpretato da un fantastico Joseph Quinn, e Murray, che in questa stagione ha dato il meglio di sé. Senza escludere un’incredibile performance da parte di Jamie Campbell nei panni di Vecna, sono loro i veri mattatori della stagione finora.

Attesa per il Volume 2

Dunque restiamo in trepidante attesa del Volume 2, disponibile dal 1° luglio su Netflix, e della conclusione di Stranger Things 4.

Questi erano i motivi per cui, secondo noi, questa stagione è già la migliore della serie!

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Emanuele Ramunni

Liceale 17 enne (quasi 18), scrivo per passione, di ciò che mi piace perché mi piace, e mi piace.

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