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Spider-man No way home: Il tributo massimo

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Spider-man No way home: Il tributo massimo

Finalmente approdato sugli schermi, Spiderman No way home è l’esempio perfetto e summa della cultura pop degli ultimi 20 anni.

Spider-man No way home: Il tributo massimo Il poster del film

Diventare l’uomo ragno

Tom Holland, nuovo Spiderman dello schermo cinematografico, in quest’ultima avventura si ritrova ad affrontare il pericolo più grande di tutti: la crescita.
Diventare l’uomo ragno, dopo 3 film del Marvel cinematic universe diventa l’obiettivo più importante per No way home ed il regista dei 3 film, Jon Watts.

Spider-man No way home: Il tributo massimo
Peter e Strange

Passato e futuro

Per elogiare al massimo la figura cinematografico-fumettistica di Spiderman, Watts decide di chiudere il cerchio della trilogia riprendendo villain e personaggi del passato, in una continua citazione al passato cinematografico dell’arrampicamuri.
Il risultato è un concentrato di nostalgia (canaglia) e sguardo rivolto al futuro. Con uno Peter Parker sempre più solo e più destinato a diventare, definitivamente l’eroe, spiderman che abbiamo già conosciuto in passato.

Spider-man No way home: Il tributo massimo
Spider-man No way home: Il tributo massimo Il ritorno di Goblin

Pregi e difetti

No way home ha il compito di imporre definitivamente lo Spiderman di Holland come incarnazione definitiva del personaggio.
Si tratta di un’onere incredibilmente gravoso, soprattutto se confrontato con i picchi della trilogia di Raimi.
Se da un lato il coraggio di definire finalmente il personaggio risulta essere un pregio narrativo, dall’altro durante il film ci ritroviamo a fare i conti con dinamiche non sempre chiare.


Alcuni personaggi agiscono per impulsi non sempre giustificati al meglio e alcune sbavature di montaggio non rendono giustizia ad alcune interpretazione (Dafoe nei panni del Goblin è splendidamente fuori controllo).

Spider-man No way home: Il tributo massimo
Villain dal multiverso

L’emozione sovrana


A coprire sia i pregi che i difetti di una sceneggiatura che guarda in tutto e per tutto ai fan, arriva l’emozione incontrollabile.
Rivedere sullo schermo i personaggi del passato e le continue citazioni non può non strappare sorrisi e lacrime.
La Marvel dunque l’ha fatto, ci ha comprato tutti, siamo stati felici che sia successo, e con i suoi pregi e difetti non dimenticheremo mai questa parentesi “multiversale”.

Spider-man No way home: Il tributo massimo La New York dell’uomo ragno


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