Recensione R36S: il retrogaming portatile

Recensione R36S: il retrogaming portatile
Ultima Modifica 5 Maggio 2025 12:59
Recensione R36S: il retrogaming portatile
Siamo in prossimità di una nuova grande uscita nel mondo delle console portatili con la prossima Switch 2.
Tra le ultime recensioni che invocano alla svolta tecnologica e le continue (e giustissime) polemiche per il prezzo quasi inaccessibile a molti, la voglia di riprendere in mano una console portatile diventa sempre più grande.
Ma, personalmente, la nostalgia fa da padrona in queste circostanze, è la soluzione migliore che sono riuscito a trovare è stata nella console emulatore di retrogaming R36S.
In questo articolo andremo proprio a parlare della soluzione (quasi) perfetta per chi ha voglia di rivivere il passato ovunque si trovi.
Ci teniamo a specificare che questo articolo è a solo scopo informativo. Ci dissociamo da qualsiasi intento o pensiero che possa avvicinarsi a promuovere la pirateria o il possesso illecito di ROM.

Estetica e Design: piccola, ma efficace
Appena la tiri fuori dalla scatola, la R36S si presenta con uno schermo LCD da 3,5 pollici, perfetto per la maggior parte degli emulatori presenti (per il DS perde moltissimo).
È leggera (circa 160g), compatta, ma un po’ plasticosa; ricorda molto quei giocattoli degli anni ’90 indistruttibili.
Disponibile in più colorazioni (nella versione originale nera, bianca e viola), fa subito colpo sugli occhi di chi è cresciuto a pane e Game Boy.
Il D-pad è preciso, i tasti A/B/X/Y rispondono bene, e ci sono pure i grilletti dorsali doppi; quindi, sei coperto anche per le console più “muscolose”, se pur non siano proprio comodissimi.
La disposizione è abbastanza ergonomica, anche se chi ha mani formato Hulk potrebbe essere un po’ penalizzato.

Hardware E Prestazioni: fluido fino a PS1
Sotto il cofano troviamo un chip RK3326 (quad-core a 1.5GHz), 1GB di RAM DDR3L, non un razzo, ma per emulare console anni ’90 e primi 2000 è più che sufficiente.
Il sistema operativo è una versione di Linux (di solito EmuELEC, ArkOS o RetroArch), con interfacce semplici e intuitive.
Tradotto: accendi, scegli la console, premi start, boom: Castlevania Symphony of the Night parte in un lampo.
Le prestazioni dell’emulazione per ogni console:
- NES, SNES, GBA, GBC, GB, SEGA Genesis, Master System, Neo Geo, MAME – Perfette. Zero lag, fluido, audio sincronizzato.
- PlayStation 1 – Molto soddisfacente. Crash Bandicoot gira che è una scheggia.
- Nintendo 64, PSP – Qualche gioco va liscio, molti altri scattano un po’.
- Dreamcast – Qualche titolo gira, ma con molta fatica. Tipo fare girare Crazy Taxi su un tostapane.
- Nintendo DS – La mancanza del doppio schermo e del touch screen è un grandissimo deficit, giusto i giochi Pokémon sono giocabili.

Interfaccia: semplice ed efficace
Navigare nella libreria non è subito intuitivo, ma una volta imparato risulta facile.
Hai icone per ogni console, sfondi animati, copertine dei giochi, sembra Netflix per i retrogame; puoi personalizzare l’interfaccia, cambiare tema, ordinare per console o nostalgia.
Il sistema supporta anche il save state, quindi puoi salvare ovunque e in qualunque momento (addio alle ricerche compulsive delle stanze di salvataggio nei Metroid).

Batteria: lunga quanto un pomeriggio di pioggia
La batteria da 3500mAh garantisce circa 4-6 ore di gioco continuo, a seconda della console e della luminosità.
Si ricarica via USB-C, come qualsiasi dispositivo di questo decennio. Niente più cercare cavi strani in fondo al cassetto della vergogna.

Audio: un onesto 6
L’audio è decente. Non aspettarti un Dolby Surround, ma per un titolo come Zelda: A Link to the Past va più che bene.
Con le cuffie l’esperienza migliora leggermente, ma non più di tanto.

Giochi e microSD: tutti i tuoi ricordi in 64GB
La R36S spesso arriva con una microSD piena zeppa di ROM (la legalità qui è un grigio più scuro della notte), ma puoi sempre acquistare una scheda nuova e metterci la tua collezione (non meno di 128GB).
Nel caso vogliate inserire la vostra collezione, si consiglia di integrare la console con una seconda scheda SD anche da 16GB per inserirci un BIOS più sicuro e duraturo.
Supporta SD fino a 256GB, quindi puoi trasformarla in un museo videoludico portatile.

Qualche difettuccio
- Ogni tanto capita qualche freeze o crash (soprattutto con emulatori più pesanti).
- Gli stick analogici non sono super precisi per i giochi 3D.
- Il Wi-Fi non c’è, quindi niente update OTA o multiplayer online.
- Non è una console da “next gen”: è un tuffo nel passato, con tutti i limiti del caso.

Conclusione
La R36S non vuole affatto competere con altre console portatili come Switch o Steam Deck. È una macchina del tempo per chi vuole rivivere l’infanzia tra pixel, musichette a 8-bit, e tantissimi ricordi.
Tutta la recensione è strettamente riferita alla versione originale della console, acquistabile sui siti di dropshipping.
La versatilità di questo hardware lo ha reso soggetto di moltissimi cloni, acquistabili sui medesimi siti dell’originale. Perciò è necessario assicurarsi di star acquistando la versione originale e di fare molta attenzione alle copie.
Per concludere, possiamo dire che tra le mani abbiamo un gioiello che costa poco (spesso sotto i 40€), offre tanto, e soprattutto ti fa riscoprire la magia dei giochi semplici.
È una console per chi ama il retrogaming, per chi vuole avere Pokémon Rosso in tasca, e per chi crede ancora che Metal Slug sia un capolavoro intramontabile.
Voto finale
Questo prodotto è qualcosa di unico, malgrado non sia perfetto. per questo motivo il voto finale è:
8.5
PRO | CONTRO |
Retrogaming tascabile con 20 mila giochi, il sogno di una vita | La batteria non dura moltissimo |
Possibilità di creare la propria collezione di retrogaming | Emulazione del Nintendo DS |
Emulazione perfetta per la maggior parte delle console | Il BIOS presente è delicato e non molto affidabile |
Save state | L’attacco jack per le cuffie poteva essere fatto meglio |
Costo (inizio 2025: 30€) | Presenza di molti cloni, l’acquisto dell’originale è più difficile del previsto |
Ciao a tutti! Mi chiamo Lorenzo, sono laureato in Psicologia e tra le mie più grandi passioni ci sono la scrittura e i videogiochi, ma anche fumetti, anime e tanto altro ancora. Aspiro a diventare Game Designer e, mentre per ora studio da autodidatta, condivido con chi vuole curiosità, opinioni e storie riguardo proprio il mondo videoludico.