Quella stanza al buio, breve racconto.

Quella stanza al buio, breve racconto.

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Quella stanza al buio, breve racconto.

Ci vengono raccontate storie e fatti per tenerci a bada e cresciamo con la paura irrazionale che qualcosa sia in agguato; fortunatamente ci sono sempre i nostri cari pronti a confortarci, anche nel cuore della notte.

Sembra ieri, che al calar del sole, l’uomo guardava fuori dalla finestra cercando conforto nelle fievoli luci delle candele, poste davanti le finestre delle abitazioni vicine.

Quella stanza al buio, breve racconto.
Quella stanza al buio, breve racconto.

Una sera il ragazzino che era solito guardare al di fuori della sua camera, timoroso come sempre che qualcosa potesse entrare nel cuore della notte a far visita, ebbe a ricredersi della sicurezza delle proprie mura.

La luna alta permeava di argento il cortile della piccola casa di campagna, illuminava i margini del bosco sensa invadere la tenebra in esso contenuta.

La strada sembrava vuota, privo di vento ogni oggetto immobile se ne stava; nessun cigolio nessun fruscio.

Il ragazzo sembrò sollevato dalla tranquillità che all’esterno albergava; solo il grattare di unghie sotto il suo letto ebbe a inpensierirlo.

Una mano grinzosa e violacea fece per sporgersi fuori da sotto il solido giacilio, graffiò a terra e poi si ritirò nel buio sotto al giovane che tremante e ben accorto evitava di sporger mani o piedi fuori dalle coperte.

Quella stanza al buio, breve racconto.
Quella stanza al buio, breve racconto.

Madre, chiamo a gran voce, urlò cercando l’aiuto del proprio genitore da tal orrore che sotto di esso si celava.

Madre, ancora chiamò urlando col poco di fiato che gli restava in gola, nessun rumore di scale percorse, nessun rumore…

Pianse a lungo ranicchiato, tenendosi le ginoicchia premute contro il petto, sospirando invocò ancora l’intervento di chi al mondo lo aveva messo.

<Madre, madre.

Membra si sollevarono dal basso.

Un fremito scosse la stanza e spense la luce come se qualcuno avesse respirato gelo sulla candela.

<Sono quì bambino mio…

La luna illuminava il piccolo cimitero dove il padre del giovane era solito posare fiori.

Fiori violacei in memoria della moglie defunta.

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