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Opinione da spettatore: Miraculous – Le storie di Ladybug e Chat Noir

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Opinione da spettatore: Miraculous – Le storie di Ladybug e Chat Noir

Le serie animate negli ultimi anni hanno dimostrato ambizione da vendere, e capacità di competere con le serie più da grandi, diciamo.

Rick e Morty, Gravity Falls, Dead End Park, The Owl House, sono solo alcuni dei titoli sorpresa che hanno catturato l’attenzione di una larga fascia di pubblico, non solo quello a cui erano in origine destinati. Il segreto del successo? Trame accattivanti, pochi episodi auto conclusivi, personaggi ben caratterizzati e sviluppati nel corso degli episodi.

Miraculous Ladybug e Chat Noir
Miraculous Ladybug e Chat Noir

C’è sempre molta soddisfazione nel vedere una storia ben fatta, anche se appartiene ad un genere considerato, a torto, minore.

Purtroppo, ci sono serie animate che iniziato da premesse interessanti, ma si rivelano delle grandi delusioni. Un esempio? Miraculous – Le storie di Ladybug e Chat Noir.

Se vuoi dare la colpa a qualcuno, dalla alla protagonista. Il complesso da martire di Ladybug.

La trama a grandi linee vede protagonisti Marinette, una ragazza adolescente normale, figlia di due fornai, goffa e timida ma con grande potenziale, e Adrien, figlio di uno stilista di fama internazionale, iper protetto e privo di libertà da un genitore ingombrante che lo tiene chiuso in casa.

I due non hanno niente in comune, ma vengono scelti per essere i nuovi eroi di Parigi, Ladybug e Chat Noir, detentori dei gioielli magici della coccinella e del gatto nero, che gli danno i poteri rispettivamente della creazione e della distruzione.

Insieme dovranno combattere contro un misterioso terrorista che manipola i cittadini di Parigi e li trasforma in suoi burattini , pronti ad obbedire ad ogni suoi ordine.

Premesse fin qui interessanti, giusta dose di romanticismo, forse un po’ stucchevole, infinite possibilità di sviluppi.

Ed è proprio qui il problema: si torna sempre al punto di partenza.

Lo show è abbastanza carino da seguire ( se si riesce nonostante le anticipazioni e i rinvii della messa in onda degli episodi. Almeno, in streaming si possono recuperare tranquillamente), ma ad una prima visione.

Se lo si guarda una seconda volta, con occhio critico, ci si accorge che manca qualcosa. No, mancano tantissime cose.

Va tutto in pezzi quando si inizia a prestar attenzione alla crescita dei personaggi, inesistente, e alla trama, piena di incongruenze, spesso vistose, e che dopo cinque stagioni, in pratica, non è andata avanti.

Molti misteri non sono stati svelati, anzi, se ne sono aggiunti altri, e quei pochi che hanno avuto risposta sono stati deludenti. Non iniziamo a parlare del livello di animazione, dove in un episodio i disegni sono fantastici, e nell’episodio successivo allo spettatore sanguinano gli occhi.

A livello base, la scrittura dello show è debole, si ricorre agli stessi schemi narrativi per forza di inerzia. Abbiamo bisogno di un cattivo? Riutilizziamo lo stesso personaggio anche se in teoria ha iniziato a voler diventare migliore.

Certo, qualcuno potrebbe dire che la redenzione o il miglioramento di sé non è un percorso lineare, e le cadute ci possono essere.

Tutto vero, peccato che più che cadute qui si tratta di fare un mega slalom per tornare alle condizioni precedenti, senza alcuna vera ragione se non le esigenze di trama.

C’è enorme frustrazione di fronte al trattamento riservato alla protagonista, incolpa di tutto, mentre chi dovrebbe aver davvero la colpa se ne lava le mani.

Il senso di frustrazione cresce, specie dopo aver visto le prime due stagioni. Lì il materiale c’era, qualche sprizzo di originalità pure, insieme a quel che pareva una maturazione dei protagonisti e del cast secondario.

Tutto inutile, tutto dimenticato subito, tranne la lezione che Marinette deve apprendere. Adrien invece no, ci viene presentato come perfetto sin dall’inizio. Lui non sbaglia mai, lui fa sempre tutto giusto anche quando si comporta male.

Per niente un doppio standard!

Ci sono poche serie in cui spero in un reboot fatto bene, e Miraculous è una di quelle.  Anche se è una serie ancora in corso. Dopo la terza stagione, è tutto in declino con rari sprazzi di brillantezza.

/ 5
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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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