LotR: Gli Anelli del Potere – La perfezione esiste
LotR: Gli Anelli del Potere – La perfezione esiste
Solitamente sarebbe un azzardo gridare al capolavoro all’esordio di una nuova serie, soprattutto se si tratta di un progetto inedito.
In questo caso, sarebbe un azzardo non farlo. A Gli Anelli del Potere sono bastate due puntate per fare la storia della serialità televisiva.
La perfezione, forse, esiste. E questa serie ce lo sta già mostrando.
Epoche diverse, caratteri uguali
Ambientata nell’universo del Signore degli Anelli, narrato nei libri di Tolkien, Gli Anelli del Potere riprende in mano il grande nome del franchise fantasy e lo ripropone, per la prima volta nella sua storia, sotto forma di serie televisiva.
I fatti narrati sono antecedenti alla trilogia originale di diverse migliaia di anni, ma l’aria che si respira è esattamente la stessa. Il mondo tolkieniano e tutte le sue sfaccettature, sin nei minimi dettagli, sono perfettamente riconoscibili: le ambientazioni e le atmosfere, seppur con i dovuti adattamenti e modifiche, sono fedelissime alla controparte letteraria, lasciando emergere tutto il genio dell’autore.
Ci troviamo in un periodo di pace, nel corso della Seconda Era della Terra di Mezzo, in cui si assiste alla forgiatura dei mitici anelli del potere, alla battaglia contro il primo Oscuro Signore Morgoth, il più potente tra i Valar dell’universo di Arda, alla conseguente ascesa di Sauron, alla caduta del regno di Nùmenor e all’ultima alleanza tra Elfi e Umani.
Un’impostazione narrativa sontuosa
Per come viene scandita la narrazione, nel complesso sembra essere l’impostazione di un universo enorme, con una storia altrettanto grande e affascinante, raccontata dalle azioni dei personaggi stessi sullo schermo.
Nel corso di questi primi due episodi ce ne vengono introdotti diversi, tutti ugualmente protagonisti della storia fino ad ora. Non vi è infatti un personaggio che predomina sugli altri, anzi: ognuno ha il proprio spazio sullo schermo, con la propria storia da raccontare e obbiettivi da raggiungere.
Il modo in cui questi sono presentati riesce subito a farli entrare nel cuore dello spettatore, inducendolo ad empatizzare sin da subito con loro. Altri magari hanno bisogno di essere ancora approfonditi, di “essere raccontati” un po’ di più per poter apprezzare le loro storie e comprendere le loro motivazioni. Tra l’altro, fra alcuni di loro si rivedono benissimo i principi morali che Tolkien ha sempre voluto trasmettere con i suoi libri.
Se non altro, tutto questo suscita la frenesia nell’immaginare come tutte le linee, solo apparentemente parallele, che sono le storie dei personaggi, si andranno a intrecciare nel corso degli eventi.
Nella vastissima Terra di Mezzo, poi, gli eventi non sono mai isolati: ogni cosa ha un perché o un come ma, soprattutto, delle conseguenze. La quantità di dettagli e la cura riposta in ogni aspetto, sia nel ”micro” che nel ”macro” dell’universo, riesce a dipingere così un quadro favoloso di quello che è il regno, delle diverse popolazioni che lo abitano – ciascuna con le proprie usanze e attriti, dei suoi risvolti oscuri e della sua mitologia.
Come se non bastasse, la componente del mistero tiene viva la curiosità dello spettatore, alimentando la sua fame di sapere e accrescendo le sue speculazioni.
Una minuziosità, mai eccessiva, che premia e rende affascinante qualsiasi momento sullo schermo.
Una qualità…
Ciò che colpisce realmente di questa serie non è tanto “ciò che fa”, ma come lo fa. Il che conta ormai moltissimo nelle serie TV, oggi più che mai.
Perché parlando oggettivamente, la storia non è la più originale che si sia mai vista, anzi. E’ la classica storia fantasy. Dunque, come mai Gli Anelli del Potere riesce ad essere così magnifica? Non girandoci troppo in tondo, è merito sicuramente del budget, che non è mai scontato. Ben oltre 2 miliardi di dollari per l’intero progetto fanno de Gli Anelli del Potere la serie TV con il budget più alto mai realizzata prima. E’ chiaro che, con una premessa del genere, le aspettative siano alte, e le pretese ancor di più.
Quello che forse non ci aspettava è che la serie potesse addirittura superare queste aspettative e mostrare qualcosa di mai visto prima sul piccolo schermo. Perché effettivamente, va bene un budget mostruoso, ma bisogna pur saperlo sfruttare. E quelli di Prime Video ci sono riusciti a pieno.
…mai vista prima
La cura e l’attenzione riposta sono a livelli clamorosi. La maestosità de Gli Anelli del Potere emerge da letteralmente qualsiasi aspetto. La fotografia è una gioia per gli occhi: calda, luminosa e coloratissima, con dettagli e qualità fuori dal normale. La regia di Bayona è di altissimo livello, che ha dimostrato di essere perfettamente in grado di dirigere qualcosa di questo genere: riprese pulite e suggestive, che portano l’attenzione a ogni dettaglio degno di nota a schermo, necessario a caratterizzare luoghi e/o personaggi, senza mai perdere di vista il focus principale.
Dal punto di vista della sceneggiatura, il ritmo è ben scandito e non viene mai spezzato; anzi, si ha la sensazione di star proseguendo sempre a passo spedito, senza mai, però, tralasciare nulla e prendendo il tempo necessario per raccontare ogni cosa. I dialoghi sono interessanti e concreti, sempre funzionali alle circostanze e alla trama in generale.
Artisticamente parlando, la scenografia è di un altro mondo: panorami mozzafiato, paesaggi e regni resi alla perfezione, città ricchissime di dettagli e piccoli luoghi caratteristici del fantasy raccontato da Tolkien. Gli effetti speciali sono sbalorditivi, e la colonna sonora di Bear McReary è semplicemente perfetta.
In conclusione
Il risultato è un prodotto di altissima qualità, mai vista prima in questo campo, dal preponderante carattere fantasy e una solennità che lascia estasiati. La fedeltà all’opera originale è chiaramente compromessa in favore di un’impostazione più tipica per una serie TV, ma tuttavia l’aria che si respira è la stessa dei libri.
Bisogna riconoscere di essere davanti ad una sorta di evento storico, che segna la svolta della serialità televisiva dal punto di vista tecnico-visivo. La magniloquenza de Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere è oggettiva e la sua messa in dubbio è fuori discussione.
Farlo sarebbe un atto di pura controtendenza e, se vogliamo, di immeritato review bombing, nient’altro che sterile flame nei confronti della straordinarietà del lavoro svolto fin qui dalla produzione di Prime Video.
Liceale 17 enne (quasi 18), scrivo per passione, di ciò che mi piace perché mi piace, e mi piace.