Lost in adaptation: Mildred Pierce

Lost in adaptation: Mildred Pierce
Mildred Pierce, noto in Italia anche come “Il romanzo di Mildred”, è un romanzo di James M. Cain pubblicato nell’1941 e trasposto in pellicola dal regista Michael Curtiz nel 1945, con Joan Crawford nei panni della protagonista.
Si tratta di un noir atipico: niente gangster, niente detective, la polizia è appena una nota a margine (e del tutto assente nel libro). La storia è la parabola del successo imprenditoriale di una comune casalinga.
In questo articolo non tratterò della miniserie 2011. Questo credo l’unico SPOILER che potete affrontare in serenità.
L’epopea di Mildred
La storia può anche essere vista come un parabola femminista. A seguito alla Grande Depressione, Mildred si trasforma dalla moglie di un agente immobiliare di successo a fonte di reddito della famiglia grazie al suo servizio di catering. La rottura dei precedenti equilibri famigliari (e i tradimenti) portano alle separazione e Mildred si ritrova madre single di due bambine. La piccola Kay, destinata a una fine precoce e Veda, luce degli occhi della madre.

In molti noir c’è un’ossessione che catalizza la rovina del protagonista: soldi, potere, posizione sociale, una donna. Nel caso di Mildred è la figlia Veda.
Morbosamente favorita dalla madre (significativo nel romanzo il passaggio dove la protagonista ringrazia il cielo che sia morta Kay e non Veda), Mildred fa di tutto non soltanto per farle avere una vita migliore, ma anche per essere degna del suo amore.

L’ossessione di Mildred
Mildred è una donna acuta e intelligente. Da cameriera di un ristorante diventa la proprietaria di una propria catena, grazie al suo talento culinario e un sorprendente acume imprenditoriale per gli affari. Ma la ragione per cui lo fa è una sola: soddisfare le aspettative della figlia Veda.

A inizio storia, Veda è una bambina di undici anni snob e classista, che si vergogna del lavoro della madre quasi da morirne. Per riconquistare l’amore della figlia, Mildred diventa imprenditrice. Per mantenerlo, fa in modo che la figlia abbia tutti i beni di lusso e le lezioni private che desidera. Per farla tornare a casa dopo che se ne è andata, Mildred sposa Monte Beragon, membro dell’alta società, completamente al verde anche se non lo ammette per orgoglio di classe.

Mildred fa tutto questo solo per vedere l’impero da lei costruito crollare per debiti e il nuovo marito divenire l’amante della figlia.
La figlia di Mildred
Veda è un personaggio i cui lati positivi si contano sulle dita di una mano di un personaggio dei Simpson. E’ una narcisita. E’ una snob insopportabile. E’ una manipolatrice spietata. Ha un innegabile talento musicale, ma è più uno strumento per elevarsi sulle masse che un dono artistico. Il suo insegnante di canto (omesso nel film), mette in guardia Mildred su Veda.

Mentre amici e colleghi esortano, inutilmente, la donna a non sperperare il denaro faticosamente guadagnato per compiacere la figlia o la invitano a chiedere aiuto economico, il musicistaè l’unico, grazie proprio alla musica, a saper tracciare un quadro psicologico di Veda e a riassumerlo in una frase chiave.
Quando Mildred, fraintendendo quello che l’uomo cerca di dirle, definisce con orgoglio Veda “Una ragazza straordinaria”, egli afferma che “la cantante è straordinaria, la ragazza è una sgualdrina”.
Il film di Mildred
Quando il film si apre con un omicidio che non avviene mai nel libro, il lettore capisce che sta per affrontare una trasposizione parecchio libera della storia interessata.

Complice anche la moralità e la censura dettate dal Codice Hays, il film preferisce puntare il dito contro Monte e solo secondariamente contro Veda.
Monte è descritto come un seduttore di minorenni e sfrutta la sua influenza sulla figliastra per avere quello che vuole da Mildred, per poi cadere vittima della sua ultima conquista rifiutando di sposarla. Il personaggio di Veda appare più in conflitto con la figura materna. Le sue capacità di manovrarla sembrano ridotte e appare disarmata contro la madre: in pratica tutto l’opposto del libro.

Nel film, una volta lasciata la casa materna, Veda si ritrova costretta a esibirsi in sordidi locali, quando Cain nel libro descrive una brillante e fulgida carriera di cantante.
La bambina viziata rimane tale, senza svilupparsi nella gelida manipolatrice del romanzo.
La pellicola porta la ragazza di fronte alla giustizia per le sue azioni, mentre nel libro non c’è nessuna giustizia contro la donna dalla voce d’oro con un brillante avvenire, salvo il fatto che finalmente i genitori si rendono conto della sua vera natura.

Tutto questo, a mio avviso, impoverisce la storia originale, trasformandola in una favola ammonitoria, quando Mildred Pierce trova la sua risoluzione nella capacità di Mildred di vedere la verità, non più accecata dall’amore mal riposto per la figlia.
Opinioni su Mildred
Se dovessi suggerire solo uno dei due, sarebbe chiaramente il libro.

Il film ha lasciato fuori troppo e lo ha sostituito con troppo poco. Il fatto che la storia sia stata riconvertita in un indagine per omicidio ha tuttavia il suo fascino e se siete appassionati di questo genere, è il film che vale essere recuperato.

Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osserva. Praticamente innocua.