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Live action Mulan: meglio perderlo che trovarlo

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Live action Mulan: meglio perderlo che trovarlo

Live action Mulan: meglio perderlo che trovarlo
Live action Mulan: meglio perderlo che trovarlo

Una cosa buona la pandemia l’ha portata: Mulan non è uscito al cinema ma direttamente sulla piattaforma digitale. Certo, c’era quel surplus da pagare, ma solo un mese, e subito era gratuito per tutti da vedere.

Diciamo la verità, un biglietto da 9/10 euro per un film del genere non ne valeva la pena.

Opinione troppo forte? Crudele da dire? Il classico se non ti piace non guardare?

Tutto molto valido. Risulta anche un dato da non sottovalutare che il film è, nel suo insieme, imbarazzante, e che bisogna sperare che nessuno voglia farci un sequel.

Perché tanto livore verso un live action Disney? I primi minuti del film danno un’idea del perché.

Un revival poco convinto

Live action Mulan: meglio perderlo che trovarlo
Live action Mulan: meglio perderlo che trovarlo

A differenza di altri live action che hanno puntato sul fattore nostalgia della Disney, quello di Mulan risulta imbarazzante.

Troppa esagerazione sul tema lei è la prescelta, lei è speciale, che fanno storcere il naso a noi ragazze che siamo cresciute col cartone, e che abbiamo empatizzato con una Mulan goffa, non certo nata guerriera, ma molto intelligente e che con l’impegno riesce a superare le difficoltà, dimostrandoci che tutti possiamo fare la differenza.

Non è così con questa Mulan: lei è nata speciale, ha poteri che altri non hanno, il chi scorre forte in lei (probabilmente gli sceneggiatori hanno confuso chi e la Forza ) e fa cose incredibili senza sforzo, lei è aggraziata e , soprattutto, è il suo destino salvare la Cina.

Non si tratta più dell’importanza delle scelte che facciamo, di noi che possiamo migliorarci per poter ottenere i nostri scopi. Mulan è esageratamente OP, uno sviluppo del personaggio inesistente e talmente brava in tutto da risultare antipatica.

Anche i rari momenti in cui si concede di essere normale risultano falsi, una povera trovata degli sceneggiatori per provare a farcela piacere. Il problema rimane: lei non piace.

Non è sessismo in questo caso, ma pessima scrittura di un personaggio che già nella versione cartone animato aveva insegnato tanto alle bambine, senza il bisogno di esagerare con poteri mistici e un grande destino l’attende.

La nostra Mulan, quella che ha quasi ucciso la mezzana per sbaglio, che stava per essere mandata via dall’esercito perché non abbastanza brava, ci ha insegnato che con la determinazione e la buona volontà possiamo arrivare lontano, e che è anche giusto sbagliare.

Mulan (2020) insegna che se sei raccomandato , puoi far tutto.  

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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