La paura di Mina
Mina non ha paura
Mina non ha paura è un’autoproduzione di dodici pagine, la seconda dell’autrice, stampata nell’autunno del 2021 in circa un centinaio di copie.
Se Fame ci parlava di una ricerca e di spazi aperti, questo volume ci parla di una chiusura forzata.
Il bianco e nero dell’inchiostro è pieno e netto; rende i vestiti e il divano sporchi e trasforma la carta stropicciata in fiamme che bruciano tutto.
Gli occhi come puntini
Mina «spegne le sigarette sul bordo del letto, e poi dorme circondata da cadaveri», quasi come fosse uscita fuori da una canzone dei Massimo Volume. Il suo volto non ha bocca né naso, gli occhi sono due puntini, sempre vigili. Non ha bocca ma fuma e beve tanto, raramente acqua. Si lava i denti col bicarbonato.
Accade poco, per lo meno all’inizio e in base a ciò che la protagonista si sente pronta a rivelare. Il tempo e lo spazio sono descritti tramite inquadrature ravvicinate di oggetti che si accumulano, fuori posto, e di corpi inermi ma nervosi. Prospettive dall’alto ci mostrano le stanze come una casa/prigione.
La paura di Mina
Soffoco
Mina non ha paura ci rende spettatori di una vita vissuta in risparmio energetico, di una casa di città che ha smesso di essere accogliente e della violenza che viene da fuori.
Questa violenza l’ha resa impenetrabile e quelle mura le tolgono il respiro.
In copertina c’è una persona, Mina, è nuda e ha un coltello in mano, guarda in alto. Sopra di lei dei fiori giganti. Ma del coltello vi accorgerete solo dopo che avrete finito di leggere.
Salgaja
La produzione di Valeria Porta, in arte Salgaja, è stata esposta in una mostra personale, Salgaja non ha paura, durante il BBB OFF di BilBolBul21. L’artista è molto attiva su Instagram e produce, oltre ai fumetti, stampe spille e borse.