Intervista a Julia Jackson
L’associazione culturale Fumetti Indelebili rilascia qui la sua intervista a Julia Barissani, in arte Julia Jackson. Julia Jackson è un’illustratrice, cosplayer e body painter Italo-Argentina classe ’97 di Belmonte Piceno (FM). Di seguito, ecco tutto quello che sappiamo ora su questa talentuosa artista.
Julia Jackson, chi sei?
Mi chiamo Julia Barissani, mi piace definirmi un’artista, ma sono precisamente un’illustratrice alle prime armi che nel tempo libero fa altro.
Come nasce il tuo nickname?
Il mio nickname nasce dall’unione del mio nome e quello del mio cantante preferito, Michael Jackson. Il suo è un nome abbastanza anonimo, ma che ha aiutato molto al momento di farmi conoscere per tutto il globo.
Come nasce il tuo interesse per l’illustrazione?
È stato molto casuale: ho avuto sempre un grande interesse per la lettura e disegnavo sempre dei racconti che mi inventavo. Ma mai avevo pensato di prendere seriamente queste attività e di studiare per renderle un vero e proprio lavoro. Ho trovato, in seguito, l’illustrazione affascinante per la sua capacità di arricchire di dettagli una storia, concetto che sta a pennello con i miei disegni.
Che percorso di studi hai preso?
La mia educazione artistica iniziò fin da quando ero piccolissima: ho una madre pittrice che mi diede le basi del disegno (e tuttora mi segue). Successivamente, ho proseguito la mia formazione al liceo artistico di Fermo nella sezione di Arti Figurative. Lì, ebbi il piacere di avere ottimi insegnanti di disegno. Infine ero indecisa per l’accademia di Belle Arti, dovevo scegliere tra pittura e illustrazione. La decisione me l’hanno data molti amici e critici d’arte guardando i miei disegni e dipinti. Mi dicevano fermamente che dovevo seguire il corso di Illustrazione e Fumetto. Fortunatamente l’accademia di Macerata (a un’ora da casa mia) ha un corso triennale e magistrale di Illustrazione. Altrimenti, mi sarei dovuta spostare a Bologna o a Milano.
Preferisci il disegno digitale o tradizionale? E perché?
Entrambi hanno le proprie potenzialità, ma nel campo digitale devo ancora scoprire e imparare come sentirmi a mio agio. Quindi per il momento dico che preferisco le tecniche tradizionali. Matita, penna, acquarello e pittura ad olio sono le mie tecniche preferite, ognuna di queste regalano un clima accattivante ad ogni disegno. Spero di scoprire presto quale clima posso creare col digitale.
Hai già debuttato nel campo dell’illustrazione?
Il mio primo libro illustrato l’ho realizzato a 19 anni ed è stato ciò che mi ha fatto scoprire questo campo. Era un libro per l’infanzia, e mi ha sorpresa essere chiamata per quel progetto. Il mio stile punta più a un pubblico di ragazzi o adulti, ma il risultato è piaciuto a tutti. Ho realizzato un altro paio di progetti, ma sono privati.
Quali sono i soggetti che più ti piace disegnare? E perché?
Solitamente disegno personaggi del campo musicale, cinematografico e dell’animazione sia orientale che occidentale. Ammetto subito che la maggior parte delle mie illustrazioni sono dedicate a Michael Jackson. Lui è come una sorta di spirito guida. Ogni volta che lo disegno mi spinge a superare i miei limiti e le mie difficoltà nel disegno e nella pittura. Quindi è soprattutto lui che troverete a occupare le mie pagine social.
Ci presenti qualche tuo disegno?
Certo, questi sono quelli più apprezzati. Spero piacciano anche a voi.
Notiamo pure che ti piacciono i cosplay. Qual è quello che, secondo te, ti è riuscito meglio?
Sono una persona perfezionista e vedo sempre le cose che potrei migliorare ogni volta che faccio qualcosa, anche con i cosplay. Quindi per me è difficile sceglierne uno che penso mi sia riuscito meglio. Guardando però con un occhio meno critico nei miei confronti, credo che il migliore che mi sia riuscito è quello di Avatar. Sono riuscita a dipingermi sulla pelle la tonalità di blu che più si avvicina a quello del film. E ho mandato in confusione tutta la gente che si è avvicinata per chiedermi più volte se il mio era un bodysuit o un bodypaint.
In futuro che altro cosplay vorresti portare?
Un cosplay che sempre porterò e sempre migliorerò in tutte le sue versioni è quello di Dabi (My Hero Academia). È un personaggio che amo alla follia e adoro interpretarlo in tutte le sue varianti. Vorrei poi rifare in qualche evento in particolare Michael Jackson, ma devo migliorarlo un po’ prima di riportarlo. Per cosplay futuri non sono un tipo da progetti semplici anche se ho pensato di vestirmi da Pieck (Attack on Titan) o Ace (One Piece). Vorrei cimentarmi sulla costruzione di armature e protesi per realizzare altri personaggi di My Hero Academia come il Vigilant Deku e Hawks. La mia idea più ambiziosa è realizzare la trasformazione finale di Bondrewd (Made in Abyss). Ma ci vorrà un bel po’ di tempo libero per realizzarlo.
L’interesse verso il body painting invece come nasce?
Il primo approccio col bodypaint è stato puramente casuale. La professoressa di disegno mi chiese se potevo far da assistente a un ragazzo in una gara. Casualmente egli chiese a mia sorella di fare da modella, senza sapere della nostra parentela. Arrivammo terzi. Mia madre se ne innamorò e da allora lei, io e mia sorella siamo un team. Da ormai 6 anni partecipiamo ad ogni tipo di competizione per il bodypaint. Quest’anno forse tenteremo di andare in Austria per partecipare al campionato mondiale.
Il miglior body painting che hai fatto su qualcuno? E il migliore fatto su di te?
Come detto prima sono una perfezionista quindi risponderò dicendo che l’ultimo bodypaint è quello che mi piace di più. Era un evento per il centro commerciale di Corridonia e, per quanto non sia stata una gara vera e propria, avevamo la pressione addosso. Gli altri partecipanti dell’evento erano tutti campioni italiani o mondiali, e il nostro obiettivo era di essere alla loro altezza. Incredibilmente ci siamo riusciti e l’effetto finale mi ha fatto capire che potevamo tranquillamente puntare in alto. I bodypaint fatti su di me sono esclusivamente cosplay, non amo stare ferma senza poter dipingermi. Quindi mi ripeto e dico che il miglior bodypaint fatto su di me è quello di Avatar.
Vorresti lasciare qualche messaggio per chi vorrebbe seguire la tua stessa strada?
Mi capita spesso di vedere gente che vuole intraprendere questa strada. Ma è molto intimorita dalla concorrenza e pensa quindi di non essere abbastanza capace per ciò che si vuole fare. Il mio consiglio quando si vede qualcuno di molto bravo davanti a noi è il seguente. Non ci si deve fermare ad ammirarlo pensando di non essere abbastanza bravi. Bisogna dirsi “wow, le cose che fa sono meravigliose, voglio farle anch’io, voglio essere anch’io così bravo!”.
Ho una cartella nel telefono piena di disegni trovati su Internet che trovo meravigliosi. Successivamente, per conto mio, li copio per esercitarmi in modo da capire cosa mi mancava e cosa sto imparando copiando quel disegno. Così si deve fare in ogni campo: osservare i grandi e imparare. Perché anche i grandi maestri una volta si sono sentiti intimoriti davanti ai loro propri maestri. Sembra una frase fatta, ma è un pensiero genuino che mi porto dietro da sempre.
Manda un saluto a Fumetti Indelebili!
Un saluto a tutti quanti e buona fortuna là fuori!
E questo è quanto! Ringraziamo infinitamente Julia Jackson per averci dedicato il suo tempo e aver accettato di fare questa intervista. E se volete vedere altri lavori di Julia Jackson, eccovi le sue pagine Facebook, Instagram e TikTok!
Il mio più grande interesse sono i videogiochi. Gioco oramai quasi solo su PC e i titoli che più mi colpiscono sono i giochi Indie. A livello musicale il mio genere preferito da qualche anno è il K-Pop.
