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Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de “il mondo più pazzo del mondo”

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Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de “il mondo più pazzo del mondo”

Ciao Astutillo!

Ti abbiamo contattato per una intervista, vista l’uscita del tuo nuovissimo fumetto “Il mondo più pazzo del mondo”, edito da Shockdom per l’etichetta “Cane”. Ma partiamo subito con le domande:

Astutillo Smeriglia è il tuo nome d’arte, come mai hai deciso di utilizzare un nome d’arte e come mai proprio Astutillo Smeriglia?

Uso uno pseudonimo perché mi vergogno. Nella vita reale faccio finta di essere una persona seria, non voglio che un mio vicino di casa o la mia commercialista scoprano che disegno dei preti che dicono cose come “pene in ano con preservativo”, sarebbe molto imbarazzante.

“Astutillo Smeriglia” è il nome che mi ero dato da bambino quando allenavo il Parma: dovevo inserire un nome in questo videogame e il primo nome che mi è venuto in mente è stato “Astutillo Smeriglia”. “Astutillo” perché sapevo di questo portiere che si chiamava Astutillo Malgioglio, uno che, se non ricordo male, aveva sputato sulla maglia della sua squadra davanti ai suoi tifosi, un gesto che ho sempre trovato molto bello. Invece “Smeriglia” non so da dove arrivi, forse in quel momento mio padre stava smerigliando.

Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de "il mondo più pazzo del mondo"
Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de “il mondo più pazzo del mondo”

Chi è Astutillo Smeriglia nella vita reale? Cosa fa durante la sua giornata?

In questi ultimi due anni ho praticamente disegnato e basta: ho disegnato per questo fumetto che è appena uscito, per quello che uscirà fra poco e per altri lavoretti, e poi naturalmente ho disegnato per le strisce e le animazioni che carico su Instagram e YouTube. Oltre a questo ho fatto poco altro: vado a correre, bevo la birra, leggo. Ormai si può dire che “Astutillo Smeriglia” sia diventato il mio vero nome, forse dovrei avvertire l’anagrafe.

Serie Animata di Youtube

Ti abbiamo conosciuto per la prima volta attraverso le tue serie animate disponibili su Youtube: Preti, Polchinski, etc., cosa ti ha spinto a realizzarli? Cosa ti ha ispirato?

Il motivo principale per cui faccio questi video è che è divertente. Mi piace scrivere una storia, realizzarla e poi far vedere il risultato agli altri. È un bellissimo gioco. La parte in assoluto più divertente è il momento del doppiaggio con Guglielmo Favilla e Fabrizio Odetto: è un’esperienza bellissima sedersi nello studio di registrazione e godersi lo spettacolo di questi due attori eccezionali che fanno diventare vivi i miei disegnini statici e stilizzati, mi sembra davvero una cosa miracolosa, tipo la creazione dell’uomo e della donna nella Genesi. Peccato che il lavoro con loro duri solo un paio di giorni, mentre l’animazione solitaria ricurvo sul computer a distruggermi la salute duri mesi e mesi, per non dire di peggio.

L’ispirazione dei video e più o meno di tutto quello che faccio nasce spesso dalla frustrazione. Funziona così: 1) c’è una cosa che mi dà fastidio, di solito una cosa palesemente assurda che però molta gente considera sensata; 2) il fatto che io non possa farci niente mi fa stare male; 3) per liberarmi da questo malessere devo prendere in giro questa cosa, devo mostrarla in tutta la sua ridicolezza in modo che sia chiaro a tutti che è assurda, dopo di che (4) sto meglio e posso tornare a contemplare la bellezza dell’universo.

In pratica è terapeutico. E divertente.

Nel 2013 sei stato candidato ai David di Donatello per la serie Preti, come hai vissuto quel momento e cosa ti ha portato?

Non me l’aspettavo. Ricordo che ero molto felice e ho pensato “allora ne è valsa la pena di spedire quei 15 dvd per iscrivere il corto”. Questo è il grande vantaggio di essere pessimisti: non ti aspetti mai di primeggiare in qualcosa e quando succede sei molto più felice di un ottimista. Gli ottimisti pensano sempre di meritarsi di più di quello che hanno, di conseguenza vivono i loro successi come qualcosa di scontato e ci restano sempre male quando perdono; invece noi pessimisti diamo sempre per scontato di perdere e quando ci capita di vincere qualcosa, qualsiasi cosa, fosse anche una nomination ai David di Donatello, siamo felici come se avessimo vinto il Nobel.

Penso che questa cosa mi abbia portato un po’ di considerazione, visto che negli anni successivi sono stato chiamato da Luca Miniero (così, dal nulla) a lavorare con lui in due film e in una commedia teatrale. È stato un periodo molto stressante, penso di non avere mai lavorato così tanto in tutta la mia vita, nemmeno quando ho fatto il cameriere nella mensa delle scuole elementari, però ho imparato tante cose, e ora che quello stress non c’è più ricordo quel periodo con un po’ di nostalgia.

Continuerai nel campo dell’animazione con altre serie animate? Hai in mente nuove sceneggiature?

Faccio una premessa: io odio animare. Prima ho detto che è divertente realizzare i video eccetera, è vero, lo è, ma la parte divertente non sta nell’animazione: è divertente scriverli, progettarli, montarli e doppiarli, ma l’atto pratico di animarli è una vera e propria tortura, una tortura che purtroppo, cosa che ho taciuto quanto ho parlato di divertimento, occupa il 90% del tempo della realizzazione.

Faccio una seconda premessa: non sono più giovane e il tempo a mia disposizione su questo pianeta sta iniziando a scarseggiare.

Da queste due premesse segue che difficilmente farò altre serie animate impegnative come Preti o Polchinski. Sicuramente farò qualche breve animazione molto semplice e a sé stante, ma non so se avrò più voglia di bruciare tutto quel tempo per fare animazioni lunghe.

Il Fumetto “Il Mondo più Pazzo del Mondo”

Parliamo finalmente del tuo nuovo fumetto, “Il mondo più pazzo del mondo” perchè hai scelto di dare questo titolo, a che pubblico pensi di rivolgerti?

Il titolo è ispirato al film “L’aereo più pazzo del mondo”, un film comico degli anni ’80 che mi ha segnato, insieme a tutti gli altri film dei fratelli Zucker e Jim Abrahams. Il titolo originale del film sarebbe “Airplane!” ma ho pensato che “Il mondo più pazzo del mondo” fosse un titolo più simpatico di “Mondo!”.

Riguardo al pubblico a cui penso di rivolgermi, devo dire che è un problema che non mi pongo mai, però è vero che a qualcuno mi sto rivolgendo, perché, mi sono detto spesso, se improvvisamente diventassi l’unico abitante della Terra sicuramente smetterei di scrivere e disegnare. Probabilmente smetterei anche di pettinarmi e mettermi le mutande, ma questo è un altro discorso. Quindi a chi mi sto rivolgendo? Non lo so. La risposta migliore che finora mi sono dato è che mi rivolgo alle persone simili a me, però non sono sicuro.

Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de "il mondo più pazzo del mondo"
Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de “il mondo più pazzo del mondo”

Puoi dirci di più sui contenuti del tuo fumetto? Qualche segreto inconfessabile? Saremo una tomba!

Nel fumetto ci sono tanti personaggi, ognuno con le sue fisse che lo condurranno inevitabilmente all’infelicità propria o altrui. Giusto per dirne uno, c’è questa divinità con la barba e l’aureola che è fissata col voler far fare figli a più non posso agli esseri umani, ma contemporaneamente detesta i rapporti sessuali fra esseri umani. Ovviamente è un personaggio di fantasia.

Dico una cosa anche sulla struttura, se pensate che sia di troppo tagliatela senza indugio.

Il fumetto è composto da 19 storielle che in teoria sarebbero indipendenti l’una dall’altra, quindi, sempre in teoria, avrei anche potuto dividere il libro in 19 capitoletti distinti, ognuno col suo titolo. Invece ho provato a raccontare queste storielle in modo che si crei l’illusione che siano collegate narrativamente: ogni storiella ti spinge a cercare una prosecuzione nella successiva e inizialmente sembra che questa prosecuzione ci sia, ma poi, dopo un po’, ti accorgi che sei su una strada diversa; in questo modo, storiella dopo storiella, ci si allontana sempre di più dall’inizio e a un certo punto si perde il filo, mantenendo però sempre questa illusione di una direzione narrativa.

Siccome per un po’ di tempo ho dovuto leggere dei manuali su come si raccontano le storie, ho provato a vedere cosa succede se si applicano queste “regole narrative”, chiamiamole così, a degli episodi scollegati. Non so se ho ottenuto l’effetto che volevo, ma mi sono divertito.

Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de “il mondo più pazzo del mondo”

Come è stato collaborare con una casa editrice come Shockdom? E’ la prima volta che lavori ad un fumetto?

Sì, è la prima volta che faccio un fumetto e spero di non danneggiarmi troppo se dico che in questo campo sono abbastanza ignorante. Per esempio, una cosa che non so è come mantenere il controllo del tempo. Nei video è facile, sono io che decido quanti secondi deve durare un silenzio o quanto tempo bisogna aspettare prima di passare alla scena successiva, ma nei fumetti come si fa?

Stefano Antonucci, l’editor del libro, mi ha aiutato a sistemare questo problema in alcuni punti chiave. Lui a differenza mia è un fumettista vero e ha già pubblicato tanti libri, per cui il suo aiuto è stato fondamentale. Con lui mi sono trovato molto bene, mi ha lasciato totale libertà creativa e mi ha anche consigliato dei bellissimi film che devo ancora vedere.

Stefano, se stai leggendo queste righe, sappi che li ho messi in lista.

Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de "il mondo più pazzo del mondo"
Intervista ad Astutillo Smeriglia autore de “il mondo più pazzo del mondo”

Dove possiamo acquistare il tuo nuovo fumetto?

Oltre che negli store online come Amazon, IBS eccetera, è in tutte le librerie e le fumetterie. Se per caso non è sugli scaffali, si può ordinare.

ndr (Lasciamo qui alcuni link per i lettori per acquistare online il fumetto: Shockdom, Amazon IBS)

Hai in mente di realizzarne altri in futuro?

Ho appena finito un secondo fumetto di cui non so bene cosa posso dire, quindi per sicurezza non dico niente, dico solo che esisterà.

Dopo questo vorrei prendermi una pausa dai fumetti e fare qualcos’altro. Il mio sogno è quello di scrivere una sceneggiatura per un piccolo film, vendere la casa e usare i soldi per realizzarlo, ma non so se mia moglie è d’accordo.

Domanda finale: Ci sarà Polchinski nel tuo fumetto?

No.

Grazie per aver risposto alle nostre domande!

Grazie a voi! Mi piace molto rispondere alle domande di cui conosco la risposta.

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Raffaela Grannò

Colorista e Autrice di Fumetti, è una dei fondatori dell'Associazione Culturale Fumetti Indelebili, che organizza il San Beach Comix. Disegna insieme a Valentino Coratella Cippi & Friends, ha all'attivo 2 pubblicazioni a fumetti. Da sempre appassionata della cultura nerd.

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