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Il lato oscuro di Obi-Wan Kenobi

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Obi-Wan Kenobi fin dalla sua prima apparizione è entrato nei cuori di tutti gli appassionati della galassia lontana lontana creata da George Lucas. I fan della saga hanno più volte rivendicato il diritto di sapere cosa fosse successo al maestro Jedi dopo “La vendetta dei Sith”.

Il lato oscuro di Obi-Wan Kenobi

Star Wars è sempre stato semplice, ingenuo e così è anche Obi-Wan Kenobi. Con la serie si ritrovano quei personaggi tanto amati o odiati. Dopo 10 anni dall’epico scontro tra il maestro e il padawan, i vecchi protagonisti non sono per nulla cambiati restando ancorati al passato.

Obi-Wan, interpretato da Ewan McGregor, si nasconde su Tatooine e passa le giornate a rivangare il passato invece che affrontare il presente; un maestro Jedi invecchiato e soprattutto ombra di se stesso rispetto a quello che avevamo lasciato in episodio III.

Troviamo anche Darth Vader con la maschera che nasconde il volto di Hayden Christensen, con la voce prestata da Luca Ward un po’ meccanica.

Obi-Wan Kenobi non è solo la rivisitazione dei vecchi protagonisti: accanto al maestro Jedi e ai Sith conosciamo anche personaggi appartenenti all’universo espanso.

Prima fra tutti, la giovane principessa Leia, interpetrata da Vivien Lyra Blair. La principessa ha una caratterizzazione già in linea con il personaggio tanto amato dai fan ma forse troppo spregiudicato in relazione alla sua età.  Su di lei si concentra la gran parte della storia. Per tutti i sei episodi non si assiste ad altro che al suo rapimento e ad un susseguirsi di fughe a gambe levate, catture, liberazioni e nuovamente fughe.

Il lato oscuro di Obi-Wan Kenobi

Uno stanco Obi-Wan che le corre dietro sembra essere più un nonno preoccupato che una vecchia gloria Jedi. Quasi una rivisitazione di “Prova a prendermi” contornato da blaster e spade laser.

Il viaggio di Obi-Wan non dice nulla di nuovo sul personaggio. Il tormento del maestro per il fallimento nell’addestramento del suo padawan e infine, l’accettazione della perdita definitiva del suo amico fanno parte del suo ruolo.

L’apparizione di Darth Vader dà sempre un brivido ma è difficile ripetere quell’istante di pura emozione in “Rogue One”. Il suo arrivo con a seguito mantello, stormtrooper e gente strangolata con la Forza, nella serie non ha purtroppo lo stesso impatto dei film. Ci si aspettava una maggiore presenza di Hayden Christensen, che invece è circoscritta a singoli flashback. Quest’ultimi appaiono buttati lungo la trama senza un vero e proprio fine logico.

Sicuramente il punto debole della serie è la sceneggiatura, da subito fiacca e poco ispirata. Questo aspetto però non stupisce più di tanto in considerazione delle disavventure della storia produttiva. Infatti, inizialmente lo spin-off nasceva come un prodotto destinato al grande schermo scritto da Hossein Amini e diretto da Stephen Daldry. Il progetto però, è naufragato a causa del flop di “Solo: A Star Wars Story”. Con il mutamento da film a serie televisiva, Obi-Wan Kenobi ha cambiato anche il team creativo con Deborah Chow e Joby Harold.  Le sceneggiature riscritte e rimaneggiate non sono mai un buon affare; a farne le spese non sono solo gli eventi con una serie di cliché fin troppo prevedibili ed alcune sviste abbastanza estranianti, ma anche i nuovi personaggi.

Reva, interpretata da Moses Ingram, ha un ottimo potenziale. Un villain in cerca di riscatto e soprattutto con una storia da raccontare. Questa emerge troppo tardi e solo come frettoloso colpo di scena; immagine di una scrittura disordinata e piatta. Stesso destino per Tala Durith, interpretata da Indira Varma (incontrata nella serie Il trono di spade). Un ufficiale imperiale di cui non sapremo quasi nulla, ma che sembra avere con un passato travagliato e ricco di sofferenza.

Il lato oscuro di Obi-Wan Kenobi

Obi-Wan Kenobi non è certo tutto da cestinare. Alcuni momenti sono da pelle d’oca, tra cui il gioco di sguardi tra Obi Wan e un Anakin/Darth Vader trasfigurato. Per la prima volta si scorge il personaggio sotto una luce diversa: una figura a metà che mostra non solo l’arrogante ma anche l’umano apprendista ammaliato dal Lato Oscuro; non solo il Sith malvagio, ma Anakin che si libera definitivamente di una parte di sé.

Gli elementi per creare un Obi-Wan Kenobi degno di nota erano tutti presenti, però il maestro Jedi smarrisce la via tra la sabbia di Tatooine.

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Gianna Calatozzo

Ciao sono Gianna, ho una laurea in Giurisprudenza, un tesserino dell’ordine degli avvocati a cui vorrei aggiungere quello da giornalista. La passione per la scrittura, nata sulla carta e poi migrata sulla testiera, mi accompagna da sempre. A 6 anni gli altri volevano fare gli astronauti; io avevo già le idee chiare: volevo fare la giornalista.

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