Il dualismo di Askeladd

Il dualismo di Askeladd

In questo articolo analizzeremo il personaggio di Askeladd, antagonista dell’anime Vinland Saga.

La storia

Vinland Saga è un manga scritto e disegnato da Makoto Yukimura. Potremmo definire questo anime di genere storico. Ambientato nel nord Europa, periodo del XI secolo, Vinland vede come protagonisti i vichinghi.

I personaggi della storia prendono i loro nomi da individui storicamente esistiti. Tra i principali possiamo citare:

Il dualismo di Askeladd

Vinland Saga

La storia è ambientata in un villaggio dell’Islanda. Il piccolo Thorfinn vive con la sua famiglia e fantastica su di una terra chiamata Vinland.

Anche in questo caso, si parla di un qualcosa di reale. Vinland è l’antico nome di Terranova, isola canadese raggiunta dai vichinghi che decisero di chiamarla così per la sua vegetazione.

Thors, il padre di Thorfinn, è un ex mercenario che inscena la sua morte e decide di spostarsi in un villaggio sconosciuto per poter vivere pacificamente. Tra i mercenari vige però una dura legge: disertare equivale a morire.

il dualismo di Akeladd

Thors è costretto a combattere per difendere il suo villaggio e, in questa occasione, il suo capo incarica un altro mercenario, Askeladd, di assassinarlo.

Thorfinn è solo un bambino ma la sua vita cambia per sempre. Da quel momento in poi il suo scopo sarà quello di vendicare suo padre uccidendo Askeladd. Egli rimane al suo servizio per dieci anni, durante i quali impara l’arte della guerra, verso la quale sembra avere una predisposizione.

il dualismo di Askeladd

Askeladd incaricherà Thorfinn di compiere le gesta più pericolose e il giovane non si tirerà mai indietro, l’unica cosa che desidera è sfidare Askeladd in duello.

Il dualismo di Askeladd

Askeladd

All’inizio dell’anime viene presentato come l’antagonista della storia. Egli è infatti il comandante di una banda di vichinghi mercenari.

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Le origini

Nel caso di Askeladd, non si fa riferimento ad un personaggio storico, bensì a un personaggio immaginario del folklore norvegese: Askeladden.

Si tratta del protagonista di numerosi racconti popolari norvegesi. Descritto come un bambino maldestro e senza speranza, alla fine delle storie si dimostra valoroso e capace di grandi gesta.

Nella maggior parte delle storie, Askeladden è il terzo fratello mal considerato dalla sua famiglia. I fratelli maggiori si occupano delle questioni più importanti in maniera convenzionale. Askeladden invece, pur essendo il più debole, trova sempre delle soluzioni creative ed efficaci grazie alla sua astuzia.

il dualismo di Askeladd

La parola “Askeladden” deriva dall’unione di due parole: ash (cenere) e lad (ragazzo).

In alcuni racconti, il bambino sceglie volontariamente di trascorre la maggior parte del tempo davanti il focolare, perso nei suoi pensieri. In altri è invece la sua famiglia a obbligarlo di sedere nella polvere.

Anime

Nella prima parte dell’anime Askeladd viene presentato come un freddo e ingiusto mercenario il cui unico pensiero è quello di ottenere denaro.

Egli non si fa scrupoli nell’utilizzare il piccolo Thorfinn come ostaggio, costringendo Thors ad arrendersi e uccidendolo dinanzi ai suoi uomini.

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Eppure, l’astuto e potente Askeladd sembra celare qualcosa di più profondo.

Egli riconosce sin da subito il prestigio e la bontà d’animo della sua vittima. Askeladd nutre un grande rispetto verso Thors onorandone la morte e riconoscendone il valore.

Proprio per questo motivo cede all’insistenza di Thorfinn decidendo di tenerlo con sé e allenarlo, promettendogli, in futuro, il duello tanto desiderato.

Askeladd e Thorfinn

Con il passare del tempo si comprende come egli si affezioni al giovane.

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E’ proprio grazie ad Askeladd che Thorfinn diventa così abile nel combattimento e anche coraggioso, egli è infatti uno dei suoi guerrieri più forti.

Askeladd ha dunque cresciuto e allenato il suo assassino, conscio che, se c’è una persona che deve porre fine alla sua vita, questa è Thorfinn.

Il rancore che Thorfinn nutre verso Askeladd non fa che aumentare così come la sua necessità di vendicarsi. Proprio per questo motivo il giovane continua imperterrito a sfidarlo a duello anche in momenti in cui ci sarebbero altre priorità.

Il dualismo di Askeladd

La storia di Askeladd

Il vero nome di Askeladd è Lucius Artorius Castus. Anche in questo caso si fa riferimento a un personaggio realmente esistito. Si tratta infatti di un militare romano da cui prende addirittura spunto la figura di Re Artù.

Askeladd è per metà danese e per metà gallese. Sua madre era una nobildonna gallese resa schiava dal vichingo Olaf.

La donna decide di chiamare il figlio come un suo leggendario antenato: Lucius Artorius Castus, un eroe romano. Ella decreta dunque che suo figlio sia destinato non solo alla medesima gloria, ma addirittura a diventare Re.

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Figlio illegittimo di Olaf, Askeladd trascorre al sua infanzia prendendosi cura di sua madre malata e lavorando. Viene soprannominato “Askeladd” (ragazzo di cenere) per via della povertà, egli è infatti sempre ricoperto da cenere e letame.

Un giorno Olaf sta per uccidere Lydia che, malata, non lo riconosce scambiandolo per il salvatore Artorius. Askeladd, a soli 11 anni, prende in mano una spada e duella contro suo padre.

L’uomo si rende conto del suo talento innato e decide di prendersi cura di lui, portandolo nel suo palazzo.

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La storia di Askeladd a questo punto, diventa simile a quella di Thorfinn: il suo unico obiettivo è infatti quello di vendicare la sofferenza subita da sua madre. In quegli anni Askeladd finge di rispettare suo padre e i suoi fratellastri.

Una notte però, accoltella il padre nel sonno, utilizzando la spada di uno dei suoi fratelli sul quale ricadrà la colpa.

Tornato nel Galles con le ricchezze del padre, grazie al suo carisma e alle sue abilità manipolative, fonda una banda di mercenari danesi.

Askeladd il vichingo

Come un tipico guerriero vichingo, Askeladd attribuisce una grandissima importanza all’accumulo di ricchezze e si presenta come un uomo subdolo e senza scrupoli.

Egli appare costantemente indifferente o divertito da ciò che lo circonda, senza immedesimarsi o attribuire un particolare significato alle situazioni.

La morte dei suoi uomini non sembra scuoterlo, allo stesso tempo, non ha problemi nell’uccidere degli innocenti e depredare villaggi.

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Un guerriero atipico

Askeladd ammette di detestare i guerrieri, in particolar modo i vichinghi.

Questo perché suo padre raffigura il prototipo di vichingo perfetto: potente e valoroso, amante della guerra e della violenza. Un uomo famelico di ricchezze e che si circondava di schiave. Il suo unico interesse era il combattimento.

Per Askeladd i guerrieri sono solo degli stolti con una spada. Egli infatti per combattere non ricorre solo alla sua forza ma soprattutto alla sua astuzia.

Ad ogni modo, Askeladd detesta anche se stesso perché, in fin dei conti, anche lui è un uomo con una spada.

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Askeladd il gallese

Askeladd rimane sempre fedele e legato alla terra natia di sua madre. Egli infatti cercherà sempre di preservare il Galles dalle invasioni degli inglesi e dei norvegesi.

In lui scorre il sangue nobile dei romani a cui Askeladd afferma di esser devoto. La magnificenza dell’impero non ha nulla a che vedere con le barbarie del popolo vichingo.

Alla fine della prima serie, Askeladd rivela sua identità e le sue origini. Egli finge di essere in preda dalla follia, auto dichiarandosi Re e uccidendo il Re di Danimarca: Sweyn.

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