Gratis su Epic Games: Godfall e Prison Architect
Gratis su Epic Games questa settimana abbiamo due titoli abbastanza originali per il loro genere ed il concept: Godfall Challenger Edition e Prison Architect. Il primo è un RPG/slasher che vi farà ascendere tra reami elementali per sconfiggere un Dio folle. Il secondo è un builder/manager dove, come avrete intuito dal titolo, l’obiettivo è costruire prigioni.
Godfall
Riguardo Godfall dobbiamo iniziare con un disclaimer: la “Challenger Edition” è metà gioco. Non potete creare il vostro personaggio ed iniziare dal 1° livello ma inizierete direttamente dall’end-game al livello 50 con personaggio non modificabile. In pratica, è possibile giocare solo l’epilogo della storia e se volete il gioco completo dovrete sborsare circa 28€. Ad ogni modo, questa versione gratuita vi darà la possibilità di avere un’idea del gioco per poter poi prendere una decisione.
Il gioco, infatti, è abbastanza particolare e temo non per tutti i gusti. Nonostante sia sviluppato da un team internazionale basato negli USA, sin dalle prime cutscenes e dai primi momenti di gioco ricorda tantissimo certi titoli giapponesi: armi sproporzionate, armature scintillanti, polvere d’oro o di stelle al posto del sangue. Se avete già giocato a giochi prodotti in Asia, sapete di che si tratta. Se invece non lo avete mai fatto, questa potrebbe essere un’occasione per provare qualcosa di molto simile.
Il gameplay in sé non è niente di troppo diverso da un classico slasher e, pur non potendo personalizzare il protagonista, è comunque possibile sbloccare skills e personalizzare lo stile di combattimento almeno un po’. Il gioco non sembra troppo difficile, almeno nelle fasi iniziali, e dovrebbe garantirvi qualche ora di “scintillante” divertimento.
Prison Architect
Un builder unico nel suo genere, Prison Architect può essere abbastanza divertente anche se vagamente sinistro nel suo dark humor (volontario o meno). La leggerezza con la quale si affronta il tema è un po’ spiazzante, soprattutto visto che già dal tutorial riceverete il messaggio forte e chiaro “il nostro lavoro è costruire la prigione, non dare giudizi etici”. Ed infatti il tutorial spiega come creare una nuova area, come costruire una cella, collegarla alla rete elettrica e costruire varie stanze. Una delle stanze che costruirete è una stanza della morte con tanto di sedia elettrica che servirà a giustiziare uno dei detenuti su cui si focalizza la storia del tutorial.
Il tutorial è skippabile, anche se non lo consiglio altrimenti sbatterete la testa parecchio prima di capire alcune meccaniche. Finirlo serve anche per iniziare la campagna principale che offre varie storie e scenari. Il gioco ha anche una modalità sandbox nella quale personalizzare lo scenario scegliendo tra diverse opzioni ed avendo campo libero per creare la prigione dei vostri sogni. Sarcasmo a parte, nonostante la grafica un po’ cartoon e un’atmosfera che per qualche motivo mi ha ricordato il mitico Theme Hospital, Prison Architect si potrebbe anche usare per mettere alla prova le nostre convinzioni su uno dei problemi principali di tutte le filosofie politiche e sociali. L’a-moralità del gioco (soprattutto in versione sandbox) permette di stabilire da noi gli obbiettivi: riformare o giustiziare, la scelta sta a voi.
