Godzilla: Punto di singolarità

Godzilla: Punto di singolarità, finalmente una variante sul tema classico del marchio. A noi di Fumetti Indelebili non ha convinto da subito, ma alla fine ha saputo conquistarci.

Nuova serie su Godzilla su Netflix dal 24 giugno

Dal 24 giugno disponibile in online su Netflix la nuova serie animata dedicata al kaiju più famoso di sempre, un’evoluzione di quello che negli anni 70 è stato uno dei fenomeni più apprezzati dal pubblico e che ha di fatto dato lustro a un genere che sarebbe diventato eterno. Parliamo di Godzilla in questa sua versione ibrida tra animazione 2D e 3D. Godzilla Punto di Singolarità è l’ultima serie disponibile dedicata al personaggio, tredici episodi ed una unica stagione.

La catastrofe

Nell’anno 2030 gli impiegati di una azienda di piccole dimensioni si recano in una antica villa in stile occidentale per indagare su un misterioso suono che da subito li incuriosisce. L’indagine li porta verso una base governativa apparentemente innocua che tuttavia sta conducendo ricerche simili alle loro.

Si unirà alle ricerche anche una giovane ricercatrice dal talento straordinario, sarà lei collaborando con una intelligenza artificiale a stabilire la fine del mondo e del genere umano per colpa di una fantomatica catastrofe. Il messaggio per decifrare la soluzione al problema è legato ad una canzone dal significato nascosto, che viene intercettata dagli impiegati dell’azienda entrati nella villa nelle prime puntate.

Lo strano segnale non è l’unico problema, di li a poco dei mostri alati della grandezza di un furgone inizieranno ad attaccare la città e a mettere a dura prova le forze militari giapponesi. Come nella Guerra dei mondi le creature cominceranno a morire da sole , ma poi torneranno accompagnate da delle strane nubi rosse composte da polvere che sembri stabilizzare i mostruosi volatili.

La serie si distingue dalle solite per la quantità dei combattimenti, in effetti vedremo Godzilla e gli altri mostri affrontarsi veramente di rado, anzi succederà solamente un paio di volte e in maniera talmente veloce da non permetterci di gustare lo scontro. Le vere scaramucce saranno tra gli umani e le creature di piccola e media taglia.

Dialoghi quasi incomprensibili

La trama per di più viene appesantita e non poco dai dialoghi, basati su fisica quantistica matematica e previsioni sul futuro provenienti dal passato. Di certo quello che non ci si aspetta da una tipologia di film o anime legate di più alla spettacolarità dei combattimenti tra kaiju.

Molto spesso in effetti i dialoghi tra i vari personaggi sembrano un guazzabuglio di terminologie sparate a casaccio per impressionare e confondere lo spettatore, ma nonostante tutto la serie raggiunge il suo scopo. L’atmosfera è decisamente inquietante e il comparto sonoro non delude assolutamente, anche a livello grafico l’opera risulta molto piacevole.

Kaiju piccoli e combattimenti rari

Punto di Singolarità ha un numero sufficiente di Kaiju, ma decisamente dalle dimensioni sballate. Tutto sembra più piccolo, come i Rodan grandi più o meno come degli pterodattili, dovrebbero essere in realtà delle dimensioni di un aereo di linea. Anche i Manda e i Kumonga seppur grandi non sono della stazza originale e tendono a fare branco come quasi tutti i mostri di questa serie. Tutte le creature che appaiono nell’anime spargono la polvere rossa in giro per il globo per sostituire il nostro ecosistema con il loro.

Unica eccezione l’Anguirus, che comabatterà in solitaria e molto più piccolo dell’originale e darà vita a uno dei pochi scontri con un altrettanto ridotto Jet Jaguar ( robot stile Ultraman delle serie anni 70 ). I momenti in cui Jaguar affronta gli Aracnoidi Kumonga sono tra le parti più avvincenti della produzione.

Denuncia sociale

Come al solito il messaggio è chiaro, non siamo i padroni del mondo e qualsiasi cambiamento può portarci all’estinzione. Infatti nonostante l’imminente catastrofe annunciata, la corporazione che studia la polvere rossa sembra più interessata ai risvolti commerciali dei prodotti realizzabili grazie ad essa.

Anche in questa situazione l’uomo tira furi il peggio di se tanto da doverci porre una domanda: Il vero mostro è Godzilla? Assolutamente consigliato un anime di spessore e molto curato nella grafica, forse non adatto a chi si aspetta di vedere Pacific Rim o produzioni similari.