
Freaks out: uno sguardo al futuro
Il regista Gabriele Mainetti alza la posta col secondo film inaugurando un nuovo standard per il cinema italiano.

I Freaks italiani
Consapevoli di un successone alle spalle (lo chiamavano Jeeg Robot), Mainetti e Guaglianone alzano il tiro portando in scena una storia che danza tra il war movie ed il cinecomic riempiendo lo schermo di sangue, ironia ed emozione.
La storia di 4 fenomeni da baraccone (dotati di super-poteri) che, perso il loro padre putativo, si ritrovano a vagare per una Roma invasa dai nazisti, è il pretesto per mettere in scena una storia che parla della figura dei “diversi”, qui visti in salsa puramente “X-MEN”.

Il bisogno di cambiare tutto
“Falli fruttà sti poteri”, dice Fulvio (Claudio Santamaria) ad una giovane Matilde (Aurora Giovinazzo) alle prese con le sue abilità speciali.
Sembra un pò come se il film stesse parlando alle potenzialità del nuovo cinema italiano. Un cinema che ha bisogno di spiccare il volo ed alzare la posta. Basta alle solite commedie, basta ai soliti drammi, qui c’è la necessità di portare in scena qualcosa di mai visto, E NE AVEVAMO BISOGNO!

Un film HollywoodITALIANO
Lo schermo viene invaso dalle bombe, i proiettili, il fuoco e i super-poteri dei protagonisti. Uno spettacolo simile in Italia non si era mai visto. Forse è arrivato veramente un degno esponente per rivaleggiare col cinema Americano ormai imperante nella messa in scena.
Freaks out questo lo sa bene ma non si limita allo spettacolo puro, no, si prende anche il merito di portare in scena l’emozione e la magia del cinema (il circo “mezzapiotta” del film alla fine, è proprio questo), con una storia che ha spettacolo ma anche cuore. E alla fine si esce dalla sala soddisfatti di aver visto, finalmente, qualcosa di diverso sì, ma qualcosa anche che rivogliamo vedere al più presto, QUI, in Italia.
Viva il circo mezzapiotta e viva questo nuovo cinema. Freaks out è tutto questo!
