Elden Ring: la diatriba sulla grafica
Ad ormai un passo dall’uscita dell’attesissimo Elden Ring, continua tra gli utenti la assidua discussione riguardo alla grafica del nuovo titolo di FromSoftware.
Manca infatti pochissimo all’uscita del gioco, in arrivo il 25 di febbraio con data confermata da parte del team di sviluppo, che afferma di rientrare nei tempi e che non ci saranno ulteriori slittamenti!
Quindi, a meno di sorprese, tra meno di un mese Elden Ring verrà pubblicato per PS4, PS5, Xbox e PC. Eppure, molti videogiocatori non sembrano ancora convinti della grafica che avrà il gioco. E l’ombra di quel paragone con Demon’s Souls…
Lo sviluppo per Old Gen
Partiamo dal principio: Elden Ring è un gioco che è in sviluppo dal 2016, originariamente ideato per Old Gen. Il progetto nacque, quindi, in un contesto in cui l’annuncio e il lancio di PS5 (questa più di tutte) erano ben più che lontani. Il team di Miyazaki ha deciso di puntare sicuro, senza azzardare l’enorme rischio di un progetto a lungo termine improntato per New Gen.
L’intento era quello di essere indipendenti dallo sviluppo delle creazioni delle new console. Mettiamo caso che si fosse deciso per aspettare l’arrivo di PS5, e sviluppare il gioco in un’altra maniera. Non ci sarebbe forse stato l’enorme rischio di tardare l’uscita del gioco, in vista di un annuncio di cui non si vedeva neanche l’ombra ai tempi? Esattamente. Oggi, col senno di poi, diremmo che si sarebbe potuto tranquillamente fare, ma non ci rendiamo conto di quanto delicato sia maneggiare un progetto così grande. E’ giusto quindi incolpare FromSoftware?
D’altronde, poi, il lavoro degli sviluppatori è stato comunque talmente ottimo che il gioco, per assurdo, andrà e renderà sicuramente meglio su New Gen. Quasi come se fosse stato progettato in una determinata maniera, ma che per l’eccelso lavoro possa auto-slanciarsi verso la New Gen, da solo e per puro merito di se stesso. E’ come se, in un certo senso, il gioco possa superarsi da solo, in virtù del buon lavoro che è stato fatto, e non far minimamente pesare l’impronta originale dello sviluppo. L’ambiziosità stessa del progetto gli ha consentito di essere all’altezza delle New Gen.
Ci sarebbe, anzi, da preoccuparsi per la resa della grafica proprio su Old Gen. Profondità di campo, quantità di dettagli, luci e colori a schermo, frame rate (FPS), fluidità…
Quindi, sfatato questo primo mito, il paragone insensato tra Demon’s Souls e Elden Ring può essere facilmente demolito.
Perché il paragone con Demon’s Souls non ha senso
L’utenza ha avanzato anche il paragone tra il recentissimo Demon’s Souls di BluePoint e il nascituro Elden Ring di FromSoftware.
Rifacendoci a quanto già detto nella prima parte, il paragone tra questi due titoli è completamente senza senso.
Partiamo col presupposto che il lavoro di BluePoint è sicuramente eccezionale, nessuno lo mette in dubbio, tanto di cappello. E non si può assolutamente negare che, graficamente, Demon’s Soul sia superiore ad Elden Ring. Perché di fatto, lo è! Ma perché allora questo paragone non regge, o meglio, non ha ragione d’esistere?
Andiamo con calma. Demon’s Souls è oggettivamente superiore a Elden Ring in quanto a grafica, questo è indiscutibile. Ma si sbaglia nel dare a Demon’s il merito di essere superiore a ER. O, vista al contrario, si sbaglia a dare a ER il demerito di essere inferiore a DS. E questo per i postulati di prima. Ovvero che i 2 titoli sono stati sviluppati con intenti completamente diversi, in periodi completamente diversi, con finalità completamente diverse e sono stati svolti lavori completamente diversi.
L’analisi del lavoro di BluePoint
Proseguendo con ordine: con quanto detto non stiamo andando contro all’oggettiva superiorità di DS, anzi, è stata la prima cosa che abbiamo riconosciuto perché vera. Ma dire che Elden Ring ha una grafica penosa a confronto, significa non sapere cosa si sta dicendo.
Analizziamo quindi il lavoro di BluePoint. Dobbiamo tenere a mente, prima di tutto, che BluePoint Games è un membro di PlayStation Studios. FromSoftware, invece, è uno studio completamente indipendente. E quindi, parlandoci in soldoni, il budget messo a disposizione da PlayStation per BluePoint è enorme, e i risultati se ne vedono. I soldi ce li ha messi PlayStation, in prima persona: ha finanziato lei stessa un progetto che sapeva che le avrebbe reso sicuramente a lungo termine, in ottica New Gen. Dimentichiamo che Demon’s Souls è un’esclusiva PS5…!
E qui l’altro punto. Essendo stato un progetto fatto praticamente tutto in casa propria, BluePoint e PlayStation sono andati a colpo sicuro puntando sulla grafica da New Gen! Questo perché erano certi del lavoro che facevano, perché sapevano che avrebbe sicuramente avuto un porto in cui sbarcare (PS5)! E per finire, è chiaro che la grafica sia nettamente superiore. Il fine dell’operato di BluePoint era quello di una vera e propria restaurazione della grafica del titolo originale! Il lavoro dello studio nello sviluppo del gioco è stato praticamente solo grafico. Pertanto, il budget sta tutto lì! L’intento era proprio quello di ottenere un risultato del genere, con una grafica disarmante.
Dunque è logico che Demon’s Souls sia superiore ad Elden Ring in questo!
Ed è ingiustissimo sminuire Elden Ring così a priori.
Le parole del Maestro Miyazaki
Menzioniamo anche il fatto che Miyazaki stesso abbia dichiarato che di fronte a quanto fatto da BluePoint con Demon’s Souls il suo team si sia sentito sotto pressione riguardo al lato grafico, affermando che si sarebbero sicuramente impegnati a migliorarsi per non sfigurare e facendo i suoi umili sottintesi complimenti al lavoro di BP.
Miyazaki ha inoltre affermato che nei Souls il comparto grafico non ha mai avuto la priorità assoluta come ben altri elementi più fondamentali.
In conclusione, cosa si può dire di questi 2 titoli?
Che sono di 2 generazioni completamente diverse, e che sì, certo, Demon‘s Souls è graficamente superiore a Elden Ring, ma di gran lunga, e porli a paragone tra loro è inconsistente ed errato.
Tuttavia, Elden Ring punta ad essere il miglior gioco mai realizzato da FromSoftware, e questo può bastare a farci stare tranquilli.
Liceale 17 enne (quasi 18), scrivo per passione, di ciò che mi piace perché mi piace, e mi piace.