Doki Doki Literature Club!
Doki Doki Literature Club!
Clannad.
Little Busters.
Katawa Shoujo.
Il Giappone ci ha donato svariate visual novel che ci hanno fatto sognare grandi storie d’amore o harem principeschi.
Molte sono anche divenute anime di successo.
Ma cosa succede quando è l’America a creare una visual novel sul genere “temi d’amore fra i banchi di scuola?”.
SPOILER
Un gran casino.
Ma quale finzione? Realtà!
La compagnia indi Team Salvato ha realizzato un gioco il cui intento non è quello di simulare una relazione amorosa adolescenziale, ma mettere a nudo l’orrore che si cela dietro l’esistenza dei personaggi di tali giochi.
Mi personerete questa uscita melodrammatica, ma è innegabile che la piega metanarrativa che prende la storia, quasi a tradimento del giocatore, raggiunga livelli pirandelliani.
Come in “Sei Personaggi in cerca d’Autore”, si scopre che per le ragazze protagoniste di “Doki Doki Literature Club!“, non è possibile combattere l’attrazione che provano per il protagonista.
Monika diventa un Dio spinta solo da questa ossessione: consapovole che la vera identità del protagonista è dietro a uno schermo con cui può solo relativamente interagire, la presidentessa del club desidera solo restare lì, in eterno, con lo sguardo fisso verso quest’individuo di cui ignora il sesso, ma che desidera ardentemente.
Doki Doki Existential Club!
Chi ha visto “Nirvana” di Gabriele Salvatores potrà ricordare il dramma vissuto da Solo (Diego Abatantuono), personaggio di un videogioco che prende coscienza della sua natura, della irrealtà di ciò che lo circonda e dell’inevitabile destino di situazioni che si ripetono ciclicamente dopo ogni morte e ricarica. Sebbene Monika viva con serena gioia la sua esistenza, si trova non di meno in una situazione quasi altrettanto orribile.
Ancora più orribile è il destino destinato alle sue rivali che plagia affinchè di annientino da sole.
Stravolge le loro vicende, trasforma le loro personalità in una versione grottesca e tossica di quello che erano e, quando questo non basta, giunge a manomettere il programma stesso del gioco per cancellarle.
DDLC è un videogame che si autosabota mente il giocatore procede con la partita, manomettendosi fino a essere inservibile. Per giungere al finale, lo stesso giocatore dovrà mettere le mani sui file di programma, al punto che si renderà necessario disinstallarlo.
Perché dovrei giocare a Doki Doki Literature Club?
Si prenda in considerazione che non si tratta di una visual novel alla cui base c’è il gameplay: le poche scelte che il giocatore si ritrova a fare sono del tutto ininfluenti allo svolgersi della trama. La storia non è solo quella che appare sullo schermo, ma anche la materia stessa del software, che porta il giocatore a riflettere sul rapporto che si intreccia fra la realtà del gioco e la realtà nel gioco.
Dietro a tutte le immagini terrificanti e destabilizzanti (al punto che i creatori stessi avvisano i giocatori affetti da depressione e ansia di stare in guardia), “Doki Doki Literature Club” è un gioco avvincente, con personaggi a cui è difficile non affezionarsi e una tematica intrigante.
Si può raggiungere tutto quasto in una manciata di ore (tutto dipende da quanto siete veloci a leggere le didascalie), eppure la sua brevità non è assolutamente di danno alla grandiosità del gioco.
Laureata in Lettere e Antropologia, tutto il suo piano di studi si può tradurre in cinque semplici concetti: libri, fumetti, cinema, media, pizza. Cerca di farsi strada come scrittrice. Nel frattempo vi studia e osserva. Praticamente innocua.