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Dopo ben 26 anni dall’uscita sul mercato di Diablo nel lontano 1996, Blizzard Entertainment rilancia la saga con la prima open beta di Diablo IV. Lo scopo originario delle beta pubbliche è quello di testare i videogiochi; oggi però queste si sono evolute e svolgono un ruolo ben diverso. Il nuovo obiettivo è quello di sondare l’umore del pubblico offrendogli un piccolo succulento assaggio del videogioco. La Beta di Diablo IV non delude le aspettative.   

Diablo IV: ritorno all’oscurità

Diablo IV riporta il giocatore alla gloria dei primi capitoli. La saga, infatti indossa nuovamente i panni cupi, violenti, oscuri e viscerali tipici degli esordi. Il sequel è ambientato alcuni anni dopo dall’epilogo di Diablo III: Reaper of Souls. Angeli e demoni sono stati spazzati via dal piano terreno e divino e un ristretto gruppo di cultisti decide di evocare a Sanctuary Lilith, la figlia di Mephisto, dandole la possibilità di tornare a governare il mondo senza che nessuna possa contrastarla. Lilith inizia un viaggio terribile e raccapricciante attraverso la terra di Sanctuary mentre l’umanità cade nella follia per suo volere.  

La trama già dal primo istante lascia poco spazio ai dubbi e restituisce immediatamente un senso di oppressione e angoscia. Gli sviluppatori hanno reso questo aspetto ben visibile: dalle nebbie tenebrose che avvolgono le ambientazioni alle poderose cutscene orchestrate dal team. Un quarto capitolo che brilla in termini di storia, tradizione e costruzione del mondo. Lilith e il suo rapporto con l’umanità, i Cieli e il suo Arcangelo consorte sono una rete complessa e disordinata di verità dolorose e ambiguità morali che risultano molto interessanti. Sebbene Diablo sia un ARPG in cui l’endgame è ciò che conta davvero, non si può fare a meno di immaginare quali saranno i prossimi colpi di scena oscuri che arriveranno negli Atti successivi della campagna.

Diablo IV: ritorno all’oscurità

In Diablo IV ci sono 5 classi giocabili tra cui Barbaro, Druido, Negromante, Tagliagole e Incantatrice. I giocatori potranno personalizzare il proprio personaggio. Questo include non solo il sesso ma anche il viso, la pettinatura, il colore della pelle, degli occhi, ecc. Si potranno aggiungere trucco, tatuaggi e gioielli. Alcuni elementi inoltre, saranno specifici per classe di appartenenza.

Diablo IV: ritorno all’oscurità

Si ripete il classico ciclo di gioco in Diablo IV: uccidere demoni e saccheggiare di città in città. Questo vale per dungeon, eventi, missioni secondarie ed esplorazioni. Un loop avvincente che tutti i fan di Diablo dovrebbero ormai conoscere molto bene. Nel open world il videogiocatore non deve solo limitarsi a esplorare ogni anfratto ma potrebbe imbattersi in tutta una serie di attività che arricchiscono l’esperienza di gioco con missioni aggiuntive e cruciali per l’evoluzione del proprio personaggio.

Diablo IV: ritorno all’oscurità

Graficamente e tecnicamente Diablo IV non ha deluso, superando altamente le aspettative, soprattutto se i requisiti richiesti sono ampiamente sotto la media degli attuali videogiochi sul mercato. Chiaramente si tratta di una manovra che ha lo scopo di permettere ad una maggior fetta di utenza di poter acquistare Diablo.

Al netto dell’essere fan o meno della saga, Diablo IV è un titolo che non dovrebbe mancare nella propria collezione.

È arrivata l’ora per tutti di conoscere o ritornare a Sanctuary, dove il destino della razza umana è tutt’altro che scontato.  

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