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Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.

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Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record, una lunga riflessione sul gioco e la sua evoluzione. Una Matrix che ci sta inglobando dal cinema, alle piattaforme per serie tv finendo nelle librerie digitali e infine nel Game Pass e progetti simili. Un buco nero dove tutti avremo tutto e non ci affezioneremo più a nulla.

Vi racconterò la storia di come un gettone rappresentava una sfida, di come una cartuccia rappresentava un sogno e di come un dvd era una attesa trepidante al di fuori di un negozio prima che aprisse. Questa è la storia di come morirono i punteggi e infine gli affetti, di come il digitale divenne virtuale e infine inutile.

Non me ne vogliate non odio il game pass e non sono un collezionista, non ho mai nemmeno partecipato alle consolle war esattamente come non seguo il calcio, ma ho raccolto pareri e informazioni in questi mesi ed è giunto il momento di raccontarvi una storia. C’era una volta tanto tempo fa…

Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.
Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.

Cera una volta il west… no una volta esistevano le Sale Giochi!

Sul calare degli anni settanta, fecero la loro comparsa i cabinati arcade, di conseguenza nacquero numero sale giochi dedicate che si sparsero a macchia d’olio su tutto il territorio nipponico e statunitense. In seguito anche in Europa e in particolare in Italia ne comparvero in numero sempre crescente. Fu in quel periodo che l’industria fiorente del gaming divenne uno dei grandi indotti economici delle regioni sviluppate del globo.

I giochi erano tanti e nuovi, le idee folli e geniali, sempre varie e in continuo sviluppo. Le vite erano limitate e spesso per completare un gioco o per realizzare il record più alto si ricorreva a un enorme esborso di gettoni. All’inizio costavano poco ma col progredire degli anni anche i costi aumentarono notevolmente.

Ricordo con nostalgia alcuni cabinati arcade più sofisticati che necessitavano di 2 o anche 4 gettoni per far cominciare la partita. Tutti videro i folli buttare via interi stipendi ( paghette ) passando le ore a infilare monetine dentro il meraviglioso ma letale Gauntlet.

Ridge Racer Namco
Ridge Racer Namco

Consolle domestiche 3D per tutti

Le prime consolle Sega e Nintendo provarono a sradicare una fetta di pubblico e ci riuscirono anche, ma nella sala giochi potevi ancora trovare la qualità. Giochi di guida con cabinati simili a vere e proprie vetture, volanti dotati di effetti simili a quelli di una vera automobile. Pistole e fucili, mitragliatori o chitarre, tappeti musicali e ogni genere di geniale trovata Arcade.

Durante la metà degli anni 2000 un calo delle presenze nelle sale giochi fu imputabile alle nuove consolle con il popolare 3D domestico low cost che riproduceva titoli prima accessibili solo in quei luoghi. Certo titoli come The House of the Dead o Street Fighter in sala giochi erano ancora migliori, soprattutto a livello di controller, ma anche Sony e Sega se la cavarono benone. Si non ho nominato la Nintendo perchè il controller del 64 era qualcosa di odioso ( mia opinione personale NDR ) anche se ho giocato a tutti i titoli di quella maledetta consolle.

L’attesa per il nuovo titolo le riviste e il collezionismo

Con l’arrivo delle consolle e quì possiamo partire anche dalle vecchissime Atari un nuovo desiderio cresceva lentamente nel consumatore medio e velocemente in quello di hardcore: Collezionare, ogni gadget, ogni accessorio, varianti di consolle e cartucce di giochi con colorazioni particolari.

Ricordo le lunghe attese fuori dai negozi di gaming prima che arrivasse Game Stop… molto prima, ore e ore in fila per acquistare la propria copia per poter tornare a casa e inserire la cartuccia o il disco o il dvd nella nostra macchina dei sogni e poter giocare per ore a quell’investimento che avevamo appena fatto. Andare in edicola con gli amici e comprare le riviste, fermarsi fuori scuola e commentare le nuove uscite previste e meravigliarsene.

Poi le riviste di settore andarono a scemare con l’aumentare incontrastato di internet e dei blog o siti che elargivano molte più informazioni e non costavano all’utente nemmeno qualche spiccio. Eravamo cinque amici che si scambiavano le riviste… smettemmo di farlo.

L’arrivo delle limited edition

Con l’avvento della Playstation 3 della Xbox 360 e della Wii arrivarono colossi come Game Stop e i loro pre-order, le limited edition e il mercato cambiò drasticamente. Il collezionismo raggiunse i livelli più alti mai registrati, trascinando dietro di se una passione smodata anche per titoli e consolle di vecchia generazione, nacque il Vintage Videoludico.

Col tempo su ps4 e xbox one il fenomeno raggiunse l’apice con le GOTY ( game of the year ) edition, poi cominciò la maledizione delle remastered e delle versioni HD. Il nuovo non sembrava mai così nuovo, tutto aveva un sapore di vecchio di già vissuto, i titoli miglioravano nella grafica e anche nella regia, ma non nel gameplay, il mondo dei video giochi si era fissato nella clonazione infinita di titoli che “vendevano”.

Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.
PlayStation la rivoluzione

Campioni di incassi i free to play senza abbonamento, dove stiamo andando?

In attesa della ennesima remastered di giochi triti e ritriti, silenziosi come i ninja presero potere i free to play, titoli dal calibro di League of Legends o Fortnite per finire a GS-GO. Tanti giochi gratuiti e altamente competitivi che non avevano più copie fisiche ma che in realtà si appoggiavano a store digitali come Epic Store o in tempi ben più remoti la piattaforma di Valve Steam.

Le nostre collezioni diventarono sempre più come i gioielli che la nonna tiene nascosti nella cassaforte e meno come qualcosa che veramente valesse ancora la pena di possedere. Il mercato si spostò in quella direzione e le librerie digitali liberarono i nostri scaffali, ma anche l’emozione per tutto quello sopra citato.

L’avvento delle librerie digitali

La storia continua… gli store come Indie Gala.com , Epic, Prime Game, Steam e GoG.com cominciarono a regalare sistematicamente tonnellate di giochi completi e anche di ottima fattura, spesso indie game, ma frequentemente anche titoli tripla A. Tutti questi giochi, questa infinità di titoli per citare il Manzoni finirono a prender polvere come i libri dell’avvocato Azzecca Garbugli. Enormi cataloghi che sappiamo tutti non giocheremo mai completamente dato che o si lavora o si finisce sotto i ponti in un sacco a pelo.

I video giochi al pari dei libri impolverati nelle librerie.

In una vita frenetica dove si passano le poche ore su Magic Arena o Fortnite e si cerca di finire l’ennesimo pass stagionale quanto tempo resta per godere a pieno di un titolo off line o magari interessante ma non prettamente di nostro gusto? Voi potrete dire che non vi interessano i battle royale o i moba in generale, ma bisogna ricordarsi che sono campioni di incassi assoluti e quindi dettano la legge di mercato e vincono sotto ogni punto di vista nella lotta di potere al vile denaro.

Game Pass Microsoft, inizio di una nuova era? interazione? o una Matrix da cui non vi è fuga?

Microsoft
Microsoft

Ultimamente non si fa altro che parlare del game pass della Microsoft, Dio mi sia testimone io ho sempre preferito xbox alle altre consolle, ma questa volta qualche cosa non torna. Già molte software house si sono lamentate che nonostante il numero alto di download la Microsoft non paghi correttamente quelle che potremo definire “royalties” Perfino Square-Enix sembrerebbe aver avuto grosse diatribe con questa nuova forma di servizio di abbonamento.

Microsoft magnanima ha deciso di tendere la mano a Nintendo e Sony e di includerle nel game pass, ma a quanto pare i vari Seo delle rispettive aziende hanno giudicato controproducente o comunque non in linea con il loro stile di mercato il pass. La grande fan base Nintendo e Sony toglie al progetto un enorme fetta di mercato e continua a mantenere le proprie esclusive al di fuori del prodotto dell’ex azienda di Bill Gates.

D’altra parte sia Switch che Ps5 hanno dalla loro un grande comparto di esclusive e la loro forza di vendita non viene certo meno evitando di entrare in questo tentativo di monopolio del mercato a cui Microsoft non è nuova d’intenti. Semplicemente Sony ha detto non ci interessa e perfino Nintendo preferisce continuare per la sua strada e per i suoi servizi ed esclusive.

Cosa ne penso? che futuro avrà…

Sicuramente un bel progetto che potrebbe portare un innovazione nel mercato video ludico ” aperto ” quindi Pc smartphone e tablet, ma che difficilmente attecchirà tanto da fermare la consolle war. Si tratta di una grande libreria impolverata dove potremo mettere mano a titoli non giocati, ma anche a una infinità di roba vecchia che se fosse cinema sarebbe muta e in bianco e nero.

Ci lamentiamo sui social che non ci sono novità ed accogliamo come il nuovo salvatore del millennio una piattaforma simil Netflix che porta con se tanta polvere e uccide definitivamente il collezionismo, la rivendita dell’usato e causerà la morte di un’infinità di negozi dedicati al settore.

Di contro meno plastica per i cd si inquina meno. Scherzi a parte il Game Pass si rivela l’ennesima spesa che le famiglie sostengono oltre a quelle delle pay tv e agli abbonamenti vari che ormai appestano le carte di credito di ognuno di noi. Certo euro 9,90 per un servizio mensile con oltre 100 giochi in grado di girare anche sul telefono che abbiamo in tasca non è male, ma la domanda che dovremo farci è… Saremo ancora in grado di apprezzare quello che paghiamo?

Prezzo qualità

In un futuro lontano un’enorme mole di titoli di secondo e terzo ordine infesterà il game pass e noi scaricheremo perchè tanto paghiamo con un accumulo compulsivo da gaming. Non saremo costretti a platinare i titoli e avremo così tanto da vedere e fare che non avremo materialmente più nulla a cui dedicarci veramente.

Oltretutto Microsoft attualmente vende il suo prodotto in forte perdita, poiché i costi di sviluppo di giochi tripla A sfiorano alle volte i 120 milioni di investimento e di certo il rientro economico con meno di mezzo miliardo di account a 10 euro non è sufficiente per portare prodotti di qualità costanti e anche avendo quel mezzo miliardo di iscritti sarebbe dura, quindi un progetto strano che secondo il mio modesto parere e quello dei seo delle case competitor di Gates, suona più o meno così: Il futuro potrebbe assomigliare al game pass, ma lo stiamo vedendo da dietro una lente opaca.

Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.
Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.

Come per i vampiri anche per le sale giochi giunge ” la Morte Ultima “

Infine giunge sempre il cavaliere della morte e pone fine a sogni ricordi e speranze. Se da una parte i giochi più scaricati e giocati sono i free to play che vivono di micro transazioni e dall’altra ci sono le librerie digitali e nella loro forma Skynet Terminator il ” Game Pass Microsoft “.

Fortunatamente troviamo molti appassionati di retro gaming che investono su vecchie consolle e titoli originali, tanto che in Giappone esistono negozi specializzati solamente nei giochi del passato. Tuttavia una piaga, quella delle Pandora Box e dei cabinati dai mille giochi fai da te, uccide quella piccola speranza di vedere tornare a brillare il settore arcade e sperare di stare gomito a gomito (pandemia permettendo) col nostro avversario, che lotta per la gloria e per il gettone inserito nel cabinato.

Addio vecchi neon e suoni assordanti

Con questo concludo il lungo viaggio di un giocatore che è letteralmente passato da Lode Runner per Atari a Fortnite di Epic sperimentando qualsiasi titolo o piattaforma usciti negli ultimi 40 anni. Abbiamo riso spalla a spalla, collezionato, scambiato, giocato in split screen e in seguito online. Abbiamo letto e guardato giochi prima di poterli comprare e abbiamo sognato di poterne avere sempre di più arrivando al punto di averne così tanti da non capire più dove trovarne uno specifico.

Forse il game pass farà successo o forse perirà come i video noleggi che sembravano incontrastati ed eterni ma di sicuro oggi rappresenta per paesi come il Giappone e per i pochi posti dove ancora possiamo trovare le nostre amate sale un paletto. Un paletto piantato nel cuore di un vampiro che succhiava non sangue ma monetine, che con la sua atmosfera e le sue luci neon un po’ cyberpunk ci hanno dato tanto quanto ci hanno tolto, addio per sempre.

PS Probabilmente dobbiamo alle sale giochi il fenomeno degli streamer di twitch, ma questa è un’altra storia…

Dal Gettone al Game Pass: Come muoiono i record.
Sala giochi asiatica

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Valentino Coratella

Presidente dell'Associazione Culturale Fumetti Indelebili, Caporedattore di fumettindelebili.com, organizza da 7 anni la fiera del fumetto di San Benedetto del Tronto, il San Beach Comix. Disegna fumetti, scrive racconti, intervista fumettisti, sceneggiatori, cosplayer e fotografi. Di recente ha iniziato a realizzare cosplay, a presentare gare e a ricoprire la mansione di giudice di gara. Adora realizzare editoriali su videogiochi e musica di genere nerd metal.

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