Consiglio lettura: La gabbia di Silvia Ziche.
Consiglio lettura: La gabbia di Silvia Ziche.
Il Comicon 2023 è stato occasione per presentazioni e premiazioni. La Feltrinelli ha un cavallo di battaglia in Silvia Ziche, illustratrice brillante che già da anni collabora pure con la redazione di Topolino.
Lo stile della Ziche è riconoscibilissimo, divertente e scanzonato, e cattura immediatamente l’attenzione del lettore, anche di quello meno avvezzo al suo stile.
Tra le vincitrici di un premio Micheluzzi nella categoria Miglior Fumetto, la Ziche riesce ancora a dare uno schiaffo in faccia a chi si approccia alla sua opera.
Forse lo schiaffo ha perso il vigore di un tempo, ma la storia ci riguarda tutte/i. E la forza dell’attualità rende il fumetto una perla da non perdere.
Siamo tutti in gabbia
La gabbia è diverso dal solito. Non è facile spiegarlo. È un modo di essere come hanno detto tanti altri? O è uno stato mentale da cui non possiamo (o vogliamo) uscire?
Non è facile dirlo.
La storia è un pugno allo stomaco, ti fa sfuggire una lacrima e un sorriso dolce amaro. Come si spiega una storia come La Gabbia?
Consiglio lettura: La gabbia di Silvia Ziche.
Non è il solito della Ziche, questo è certo. Ci si deve avvicinare con cautela, concede poco a tutto. Non si ride qui.
C’è molto su cui riflettere. Forse non piacerà subito, almeno non alle lettrici o ai lettori più giovani. È come quando si legge Il piccolo principe.
Si comprende meglio la storia dopo aver attraversato varie fasi della vita, e dopo aver subito una perdita che, soprattutto per noi donne, ci segna profondamente.
La gabbia è la storia di un rapporto complicato, mai vissuto in pieno. È un mix tra la Ziche e lo stile di Elena Ferrante, dove le madri, tutte le madri, si vedono nel rapporto conflittuale tra genitore e figlia.
Serena, la protagonista,così fragile, così diversa da Lucrezia, personaggio ormai iconico della Ziche, dopo la morte della madre deve rivedere il prospettiva il suo rapporto con lei.
Ed è una revisione che tutti dobbiamo fare coi nostri stessi rapporti.
Il premio come miglior fumetto è ben meritato.
Collaboratrice, futura storica dell’arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.