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Consigli lettura: Sakamoto Days

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Consigli lettura: Sakamoto Days

Si può cambiare il proprio destino? Possiamo aspirare ad essere qualcosa di diverso da quello per cui siamo nati?

Ma, soprattutto, possiamo cambiare la nostra natura?

Sono domande esistenziali che danno spazio a riflessioni filosofiche o momenti di lirismo puro nella narrativa di tutto il mondo, dando, però, risultati alternati.

Ci può stare una riflessione sul destino e la natura umana, ma attenzione a non esagerare e dimenticare che chi le sta facendo potrebbe essere il villain della storia, e le riflessione potrebbero essere piuttosto inutili se poi non sono accompagnate da un vero cambiamento.

Non sempre però la discussione natura/destino deve deprimere. A volte, può dar inizio ad avventure ai limiti del surreale.

Ed è quello che succede in Sakamoto Days.

Pensione, mia adorata

Consigli lettura: Sakamoto Days
Consigli lettura: Sakamoto Days

Sakamoto Days è un manga molto simpatico, anche se manca quel guizzo di originalità che potrebbe consegnarlo all’Olimpo della narrativa nipponica, accanto a colossi quali Gintama e Dragon Ball.

Ma va bene così. Lo stesso autore non ha pretese di genialità. Vuole raccontarci una storia, farci divertire e dimenticare per un’oretta o due i nostri problemi.

Pazienza per la mancanza di guizzi di innovazione o per le accuse di essere troppo simile a Le vite del Grembiule o Tutor Hitman Reborn: Sakamoto Days ha la sua storia da raccontare, scanzonata e piena di colpi di scena.

Chi è Sakamoto?

Taro Sakamoto era il sicario più letale del Giappone, che risolveva i problemi spezzando l’osso del collo ai suoi nemici e ripulendo il sangue dopo.

Tuttavia, adesso è in pensione, ha appeso al chiodo le armi mortali e deciso di vivere una vita tranquilla con moglie e figlio, con cui cerca di avere un legame, possibilmente senza che ex nemici e rivali si mettano tra i piedi.

Perché anche se lui ha deciso di abbandonare la sua vecchia vita, il passato non lo ha dimenticato, ed è venuto a richiedere il conto.

Non preoccupatevi, niente di troppo deprimente: Sakamoto ha promesso alla moglie di non uccidere più nessuno, e preferirebbe non contrariarla, dato che ha più paura di lei che di tutti i sicari del mondo.

Meglio una pallottola in testa che l’ira di una donna.

Così, grazie a tanta creatività, follia, comprimari pazzi quanto lui ma utili, Sakamoto si farà strada al meglio delle sue capacità nei piccoli e grandi  problemi quotidiani.

Con meno sangue coinvolto, con buona pace della sua cara moglie.  

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Annamaria Nazzaro

Collaboratrice, futura storica dell'arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.

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