Consigli lettura: Beware the villainess
Consigli lettura: Beware the villainess
Regola generale dei reverse harem: la protagonista deve essere sempre dolce, carina, e indifesa.
Essere indifesa attira gli uomini, li fa sentire necessari. Non importa che la ragazza in questione sia una Santa o una maga dai poteri incredibili, con un potenziale che non si vedeva da generazioni.
Ci saranno sempre rapimenti, intrighi e totale inutilità della protagonista, alla faccia del suo status. Tutto questo per mettere in risalto i protagonisti maschili e il loro amore.
Metti nel mix la promessa sposa di uno di loro, gelosa e cattiva della protagonista, pronta a tutto pur di tenersi stretti il fedifrago, ed ecco la tipica trama da reverse harem o di un otome game.
Uhm…no. Il manwha che vi propongo oggi sdogana tutto questo. E dimostra quanto sessismo c’è in certi generi.
Non si è mai vista una cattiva così.
Beware the villainess è un manwha isekai ambientato in un romanzo reverse harem, dove la protagonista rinasce come Melissa, la cattiva della storia e promessa sposa del principe.
Principe che non ha mai avuto riguardo per i sentimenti della Melissa originale e ha flirtato e portato a letto qualsiasi bella donna su cui si posavano i suoi occhi.
E l’originale che faceva? Se la prendeva con le ragazza, mica con il promesso sposo. Lui poverino era stato tentato da loro, non ha potuto far niente.
Ma tutto apposto, lei era ancora la sua futura moglie.
La nuova Melissa non ci sta. Non intende continuare la farsa, ed odia profondamente Ian, il principe. Le si può dar torto? Il principe tratta la promessa sposa come se fosse una pazza, quando lui non le è mai stato fedele.
E promette fedeltà alla protagonista femminile del romanzo originale, facendo chiedere se uno così sia effettivamente in grado di non volare di fiore in fiore e rimanere con una sola donna.
Gli altri protagonisti maschili non sono migliori di lui: il licantropo violento che è dolce solo con la sua amata, ma è crudele con tutti gli altri, il miliardario che la ricopre di regali ma è uno yandere, e il mago stalker che pensa debba proteggerla da lontano, non importa quanto sia inquietante il suo comportamento.
Attraverso Melissa abbiamo una critica dei topoi del reverse harem, e ci rendiamo conto che ha ragione su tutto. Anche quando ammette di aver simpatizzato per uno dei personaggi maschili, pentendosi quando vede coi suoi occhi che no, l’atteggiamento possessivo non è romantico.
Il reverse harem si rivela in tutti i suoi limiti e il suo sessismo implicito (ed esplicito), venendo smontato senza tanti rimorsi da Melissa, che sì accetta il suo ruolo di cattiva, ma lo fa alle sue condizioni.
In una società che ci vuole bambole perfette, prendiamo esempio da Melissa. E prendiamo a pugni chi ci ostacola.
Collaboratrice, futura storica dell’arte (si spera) ed appassionata di fumetti, videogiochi, serie tv e film. Attualmente ho un podcast, Eva deve morire, su Spotify. Spero di potervi vedere presto anche lì.