
Cinema Talk Show - Parliamo di Alien
Cinema Talk Show – Parliamo di Alien
Il presidente di Fumetti Indelebili, Valentino Coratella, insieme al giornalista Giuseppe Di Marco, associato di Fumetti Indelebili e Marco Orazi, responsabile della sezione fumetto, parla del film di Ridley Scott, Alien: Covenant. Amato o odiato? La nostra crew si confronterà col pubblico a riguardo.
Alien Covenant
La pellicola è il sequel del film di fantascienza Prometheus del 2012 e il secondo prequel della saga di Alien. Torna a far parte del cast principale Michael Fassbender, in aggiunta a Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride e Demián Bichir.
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Cinema Talk Show – Parliamo di Alien
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Alien
Capostipite di un fortunato media franchise, nonché di libri, fumetti e videogiochi, è considerato uno dei migliori film del regista Ridley Scott, nonché tra i capolavori della storia del cinema di fantascienza. Le vicende ruotano attorno a una specie aliena che nella storia viene identificata con la generica definizione xenomorfa, costituita da feroci predatori dotati di intelligenza ma incapaci di provare emozioni, che si riproducono come parassitoidi annidandosi nei corpi di altri esseri viventi provocandone la morte.
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Regia
In origine si era pensato di fare dirigere il film a Robert Aldrich, ma fu scartato perché alla domanda su come avrebbe realizzato il momento in cui l’umano viene infettato dal parassita alieno, rispose che sarebbe bastato gettare un pezzo di carne cruda in faccia all’attore. Originariamente Dan O’Bannon avrebbe voluto dirigere egli stesso Alien, ma la 20th Century Fox chiese invece a Walter Hill di essere il regista della pellicola. Hill declinò l’offerta a causa di altri impegni. Giler, Hill, e Carroll erano rimasti favorevolmente colpiti dall’opera di esordio di Ridley Scott, I duellanti (1977), e gli offrirono la direzione di Alien, che egli accettò senza remore. Scott creò un dettagliato storyboard a Londra, e la 20th Century Fox aumentò il budget per il film dai $4,2 milioni iniziali a $8,4 milioni. Lo storyboard includeva il design dell’astronave e delle tute spaziali, rifacendosi a film quali 2001: Odissea nello spazio e Guerre stellari. Tuttavia il regista volle enfatizzare gli aspetti horror presenti in Alien rispetto al fantasy, descrivendo la sua idea del film come una sorta di “Non aprite quella porta fantascientifico”.
O’Bannon presentò a Scott le opere di H. R. Giger; entrambi capirono che il suo dipinto intitolato Necronom IV era l’aspetto ideale che volevano per l’alieno del film, e chiesero allo studio di assumere l’artista come designer di scena. Inizialmente, la dirigenza della 20th Century Fox credeva che i lavori di Giger fossero troppo estremi per un pubblico generalista, ma la Brandywine insistette per il suo apporto al progetto. Scott volò a Zurigo per incontrarsi con Giger e illustrargli tutti gli aspetti del progetto Alien, chiedendo personalmente il suo coinvolgimento nell’opera
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