Buona visione: Il mostro dei mari

Buona visione: Il mostro dei mari

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Buona visione: Il mostro dei mari

Buona visione: Il mostro dei mari

Serata noiosa? Niente in tv? Nessuna voglia di leggere e il catalogo del vostro servizio streaming pare proporre sempre le stesse cose?

Nessuna paura, inizia da oggi una rubrica per tutti gli eterni indecisi, che vorrebbero solo trovare il film giusto ma sembra una ricerca impossibile.

La proposta di oggi riguarda l’animazione. Come, un genere per bambini? Soliti luoghi comuni. Ma l’animazione non è solo per bambini, come brillanti serie televisive negli ultimi anni, fra tutti Rick e Morty, ci hanno insegnato.

È un mezzo come un altro per far trasmettere ciò che si vuole raccontare. E in tema di cose da dire, il mostro dei mari, da poco uscito su Netflix, ha molto da dire.

Famiglia trovata e legami oltre il sangue.

Buona visione: Il mostro dei mari

Film nato dai creatori di Moana e Big Hero 6, ha una stile che cattura l’occhio dello spettatore, scene da mozzare il fiato e animazioni inimmaginabili col classico 2D, è un film che riscalda il cuore.

È un film sulla famiglia, non necessariamente quella di sangue o quella con cui siamo cresciuti.

È l’avventura di due estranei che stringeranno un legame, cambiando sé stessi e il modo in cui vedono il mondo, trovando ciò di cui avevano bisogno l’uno nell’altro.

È un film sull’amore, non quello romantico, ma quello che rende una famiglia.

Il trope famiglia trovata di per sé non costituisce una novità. Lo si ritrova in centinaia di film, in alcuni trattato meglio che in altri.

Buona visione: Il mostro dei mari

No, Il mostro dei mari è molto di più: ha un messaggio contro la guerra, intrecciando con temi sul revisionismo storico e la propaganda, personaggi complessi nonostante gli apparenti stereotipi a cui si ispirano, epico design dei mostri marini una narrazione matura che difficilmente si trova in uno dei cosiddetti film per i grandi.

Non è facile mettere in discussione tutto ciò che sappiamo, né cambiare il proprio modo di agire. Il viaggio dei protagonisti non è solo fisico, ma interiore, ed entrambi impareranno che non sempre il mondo è come viene raccontato, e che è molto più grande di quanto sembri.

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