Better Call Saul 6×03: Nacho si consacra
ATTENZIONE: il seguente articolo contiene spoiler sulla sesta stagione di Better Call Saul.
Siamo giunti al terzo episodio dell’ultima stagione di Better Call Saul, e come ci aspettavamo molte delle situazioni rimaste in sospeso stanno trovando la loro via.
Ed è questo il caso di Nacho.
La scena si apre con uno dei classici e bellissimi flashforward tipici delle tecniche narrative di Gilligan e Gould. Un deserto, pieno di piante morte e appassite. Spicca, però, uno stupendo fiore blu, che si distingue da tutto il resto che lo circonda. Poi, la pioggia che inizia a cadere rivelando, sotto della sabbia, un pezzo di vetro macchiato di sangue. Un incredibile simbolismo che ci rivela già la fine dell’episodio e le sorti di un personaggio.
Nello scorso episodio eravamo rimasti con il nostro uomo braccato dai gemelli Salamanca e dai federales, e l’inseguimento prosegue. E’ una puntata, infatti, interamente incentrata sulla parte di Nacho. Non vedremo quasi nulla, infatti, che porti avanti la storia di Kim e Jimmy.
Nacho raggiunge un meccanico, che gli offre momentaneo rifugio. E arriva anche ad una delle scene più toccanti dell’episodio e forse dell’intera serie.
Ignacio fa una telefonata a suo padre, e il dialogo che ne segue è struggente. I due si parlano per poco, una chiacchierata quasi da conoscenti, che rivela un rapporto padre-figlio che non ha mai veramente funzionato tra i due. Sofferenza da entrambe le parti con dispiacere e disaccordo per le scelte di vita di Nacho, ma anche un’evidente rassegnazione alla realtà dei fatti. I due non sanno quasi cosa dirsi, un’incapacità di espressione che suscita dolore nello spettatore, testimone dell’evidente frattura a cui è ormai troppo tardi per porre riparo.
Alle parole del padre ”Non c’è più niente da dirsi”, Nacho capisce definitivamente che il suo destino è segnato. Non rivedrà mai più l’unica parte della sua famiglia, e farà di tutto pur di garantirgli la sicurezza di non doversi mai ritrovare a pagare i conti lasciati in sospeso dalla sua vita da narcotrafficante.
Le lacrime di Nacho (e la fantastica interpretazione di Michael Mando) lasciano presagire anche allo spettatore la fine, ormai prossima, che spetta al personaggio.
E’ stata costruita un’introspezione di Nacho davvero intima e profonda, che ha fatto empatizzare e affezionare lo spettatore.
Con un espediente ingegnoso, Nacho viene tratto in salvo da Mike e i suoi uomini. Mike che accoglie la richiesta del ragazzo di proteggere suo padre.
Un contrasto di interessi conduce Gus a costringere Nacho a confessare davanti ai Salamanca, mentendo e accusando la concorrenza del Perù di averlo pagato per tradire Tuco e il resto della famiglia.
Questo accade nel deserto di inizio episodio, che per gli occhi attenti degli spettatori è un enorme suggerimento. Nel mentre, Mike è ad osservare la scena a debita distanza con un cecchino. I due, prima di separarsi, si erano come scambiati un cenno d’intesa, quasi avessero in mente un piano per scamparla.
E qui, Nacho si prende la scena, consacrandosi come uno dei migliori personaggi dell’universo di Breaking Bad.
Intraprende un monologo di una recitazione degna del miglior Michael Mando visto finora, in cui raggiunge l’apice lui come attore e Nacho come personaggio, ricco di tensione, odio, rifiuto, disprezzo e rabbia. Vomita in faccia a Bolsa e ai Salamanca tutto ciò che pensava e tutto ciò che ha fatto, non risparmiandosi neanche di confessare a Hector di esser stato lui a costringerlo a vita sulla sedia a rotelle.
Non si risparmia perché di lì a poco, dopo essersi liberato con un pezzetto di vetro, ruberà la pistola di Bolsa prendendolo momentaneamente in ostaggio, prima di spararsi alla testa e darsi la morte.
Giunge così, in un modo improvviso quanto filosofico e religioso, la fine di uno dei personaggi meglio scritti del mondo di BCS e che è entrato nei nostri cuori. Forse non eravamo pronti, forse non era quello che volevamo accadesse, ma in realtà era ciò che era giusto succedesse al momento più giusto possibile.
Saremo tutti d’accordo nel dire che questa, l’ultima comparsa di Nacho, entri di diritto tra le scene migliori di tutto l’universo BB.
E un grande, grandissimo plauso a Gilligan e Gould per la scrittura, come sempre, impeccabile.
Liceale 17 enne (quasi 18), scrivo per passione, di ciò che mi piace perché mi piace, e mi piace.