Batman che ride: l’ibrido tra Joker e il pipistrello
Batman che ride: l’ibrido tra Joker e il pipistrello
Batman un rumore di sottofondo costante anche per chi non è appassionato di fumetti è l’icona pop mondiale riconoscibile ovunque e da chiunque. Il suo luminoso segnale che si riflette sull’oscurità del cielo di Gotham non ha bisogno di alcuna presentazione.
Batman è la notte e combatte tutte le paure.
Il supereroe miliardario privo di poteri ma con una conoscenza scientifica e un’intelligenza fuori dal comune, è diventato nel tempo una delle figure più rassicuranti dell’immaginario collettivo.
Cosa accadrebbe se smettesse di indossare i panni del supereroe? Scott Snyder attua il peggior incubo del Cavaliere Oscuro, crea la figura sadica e deformata ma seducente del Batman che Ride.
Terra-22, Joker scopre la vera identità di Batman come Bruce Wayne e realizza il suo ultimo piano, uccidere le famiglie di Gotham e infettare i bambini orfani con una tossina letale, facendogli vivere le stesse tragiche origini di Bruce.
Batman furioso cede all’istinto omicida uccidendo Joker. Il pagliaccio aveva però, in serbo un ultimo scherzo per il pipistrello. Il Cavaliere Oscuro si ritrova esposto alla stessa tossina che ha dato vita a Joker, che lo trascina in una spirale di follia da cui non riesce ad uscire in alcun modo.
Bruce incarna in sé la fusione tra Batman e Joker, con l’acume del primo e la psicopatia dell’ultimo. Perde completamente la ragione e uccide tutta la Bat-famiglia. Batman che ride non si ferma e porta la sua follia nella Watch Tower della Justice League uccidendo l’intera squadra, risparmiando solo Superman. Per il suo ormai ex collega, Bruce riserva una morte ben peggiore. Grazie alla Kryptonite Nera fa emergere il suo lato oscuro, portandolo ad uccidere la sua famiglia prima di morire.
Ormai soddisfatta la sua sete di sangue, Batman che ride indossa la celebre benda spinata. Il viaggio nella follia sarà concluso?
Ciao sono Gianna, ho una laurea in Giurisprudenza, un tesserino dell’ordine degli avvocati a cui vorrei aggiungere quello da giornalista. La passione per la scrittura, nata sulla carta e poi migrata sulla testiera, mi accompagna da sempre. A 6 anni gli altri volevano fare gli astronauti; io avevo già le idee chiare: volevo fare la giornalista.
